29 ottobre 2006

Crimini di post-guerra

E' apparsa ieri una notizia inquietante sul giornale britannico The Indipendent. Riguardava la recente guerra in Libano tra Israele e le milizie Hizbullah.
La British Scientific Secretary del Comitato Europeo per la Radioattività ha prelevato campioni di terra nei luoghi in cui si è combattuto, tra Luglio e Agosto di quest'anno, nei pressi di Khiam e At-Tiri, luoghi in cui gli scontri furono particolarmente cruenti. Stando ai primi esami compiuti in loco, la terra raccolta all'interno di crateri lasciati da missili israeliani presenterebbe alti livelli di radioattività (elevated radiation signatures, dice il rapporto).
Il Dott. Chris Busby, responsabile del gruppo scientifico, afferma che vi sono due possibili spiegazioni alla presenza di radiazioni elevate: le bombe potrebbero essere dei modelli sperimentali a fissione nucleare (thermobaric weapons), oppure dei missili anti-bunker tradizionali all'uranio arricchito, per penetrare nel suolo.
Ma le notiziole non finiscono qui. Jacob Edery, il Ministro Israeliano per i rapporti col Parlamento, ha recentemente ammesso l'uso di armi al fosforo bianco negli attacchi contro il Partito di Dio. Molti cronisti affermano, purtroppo, di aver visto alcuni bambini, negli ospedali, morti per danni causati quasi certamente da armi di questo tipo (per chi volesse saperne di più sul fosforo bianco, sul blog c'è il banner per il servizio di RaiNews24 su Falluja), che ustionano il corpo senza alterare gli abiti o gli oggetti intorno.
Dopo l'uso certificato di cluster-bombs, adesso questo.
Una guerra ignobile. Quando capirà il mondo che le guerre non sono combattute da buoni e cattivi, ma solo da cattivi?

27 ottobre 2006

Anno Domini 2006

Prove di razzismo oggi alla Camera. L'Onorevole Elisabetta Gardini (Forza Italia, quelli che si dicono moderati) sarà pure un'ignorante, ma la grinta non le manca e le cose non te le manda mica a dire da altri. Quando ha visto l'Onorevole Luxuria uscire dalla toilette pour dames per la centomilionesima volta dall'inizio della legislatura non c'ha visto più e ha sbottato "Luxuria esca dal bagno! Tu sei un uomo, non puoi stare qui: devi andare in quello degli uomini!".
Ora, io non vorrei dare una delusione alla Signora Gardini, ma non credo che Luxuria vada nel bagno delle signore per spiarle da sotto la porta mentre espletano la minzione, credo piuttosto che Luxuria si rechi da quelle parti perchè, effettivamente, è il luogo a Lei più congeniale. Non importa se invece di farla seduta la fa impiedi, l'aspetto, l'animo e i possibili istinti sessuali sono quelli di una donna. Anzi, forse per Lei è ancora più importante poter entrare in un bagno femminile, quasi una rivincita quotidiana direi.
"La mia è stata una reazione fisica, di pancia" dice la Gardini "Proprio non mi aspettavo di trovare un uomo nei nostri bagni. Credevo che la questione fosse stata risolta da tempo e trovare Guadagno lì mi ha provocato un trauma. E spontanemante gliel'ho detto. Adesso mi rivolgerò ai questori affinchè trovino una soluzione. Tanto più che il mio disagio è quello avvertito da tante colleghe. Comunque trovo assolutamente eccessivo che la questione, di organizzazione interna, sia stata portata all'esterno. Mi vergogno che si dia una immagine così di basso profilo del Parlamento. Se avessi saputo, sarei stata zitta..."
Non si preoccupi Onorevole Gardini, parli pure. A vanvera. Come al solito.

25 ottobre 2006

E io pago, ancora...

Recentemente, Repubblica ha pubblicato le cifre che la regione Sicilia spende ogni anno per i suoi dirigenti della pubblica amministrazione: 162 milioni di euro. Per fare un paragone, in Lombardia la spesa si aggira intorno ai 19 milioni, un decimo, più o meno.
Però non mi va di essere polemico, in fondo sono convinto che a tutto ci sia una spiegazione. Secondo me la colpa non è nè degli sprechi, nè è da ricercarsi in logiche clientelari e velatamente mafiose. Secondo me la colpa è dei dipendenti. E sì, per forza. Non ci sono dubbi.
Molto probabilmente i quadri dell'amministrazione dell'isola sono scelti tra una rosa di scimmie ubriache che non saprebbero neppure farsi il nodo alle scarpe senza ricorrere alle istruzioni di Ikea, quelle con le figure. Altrimenti non si sipiega perchè in Sicilia c'è un dirigente ogni sei dipendenti e un capoufficio ogni due (in Lombardia i dirigenti sono uno ogni sessanta impiegati), e questo spiegherebbe anche perchè sono così ben pagati. Diavolo, provateci voi a stare appresso a delle scimmie ubriache per lo stipendio da fame che danno a Milano!
Ha fatto bene Cuffaro a cautelarsi contro le possibili deficienze del sistema amministrativo della regione, e ha pensato bene di riempire ogni angolo degli uffici regionali di dirigenti pronti a imboccare gli impiegati e a cambiargli il pannolone, se necessario.
Certo, qualche malfidato potrebbe pensare che dietro tutto questo c'è il vecchio sistema di amicizie di famìgghia che tanto ha rovinato la vita sociale e la reputazione della splendida isola, e forse, se si andassero a gardare i precendenti storici di Cuffaro (storica la sua apparizione a Samarcanda, nel 1991, quando si erse a difesa dell'onore siciliano contro un individuo che stava sul palco e che non capiva una minchia di mafia, un certo Giovanni Falcone) si potrebbe pensare che questo malfidato abbia ragione. Ma così non è! Così non è! Sono sicuro che se si lasciasse a Cuffaro un po' di tempo per spiegare, per dirci per filo e per segno qual'è la strategia che vi è dietro questo spreco di denaro pubblico, tutto sarebbe più chiaro. E sicuramente peggio.

Ringrazio Valentina per la segnalazione dell'articolo

21 ottobre 2006

Per Vicenza? giri a destra...

Finalmente ce l'hanno fatta! E' stato più faticoso di un parto cesareo, ma alla fine sono scesi in piazza. A Vicenza. Come se le manifestazioni contro il governo Berlusconi si fossero tenute a Firenze o Bologna. La prossima volta ce la faranno a passare il Rubicone? Chi può dirlo. Il popolo leghista non si sente a proprio agio in terra straniera e, per ora, Berlusconi fa più le veci di un leader aziendale che di partito. Fini ha spostato più a nord l'asse Roma-Cologno Monzese, forse intimorito dalla possibilità di fare flop con una manifestazione nella capitale.
Stando alle stime del Corriere, di Repubblica e dell'Ansa, a Vicenza starebbero sfilando "migliaia" di persone. Non decine di migliaia, non centinaia di migliaia, nè tantomeno milioni come auspicavano molti elettori Italoforzati. Inoltre, si tratterebbe di una manifestazione di destra, non di centro-destra, vista l'assenza giustificata dell'UDC dal mucchio.
Un successo? Non sta a me dire il contrario. Ma credo che la senzazione diffusa di essere tutti quanti a contribuire alla manovra fiscale e non solo i redditi bassi come durante il governo Berlusconi, qualche effetto lo stia ottenendo. Vedremo.

19 ottobre 2006

Shit happens

Potrebbe capitare a chiunque di avere un amico palestinese, o potrebbe capitare a chiunque di conoscere un iraniano o un afghano. Potrebbe anche succedere che qualcuno abbia la necessità di spedire dei soldi da quelle parti, oppure potrebbe anche succedere che questi amici mediorientali conoscano dei membri di Hamas, Ansar Al-Islam, senza necessariamente farne parte.
Potrebbe anche accadere che un membro della CIA stia, per caso, monitorando in quel momento i movimenti di denaro, oppure le conoscenze di presunti membri di gruppi terroristici, e spunti fuori il vostro nome. In fondo avete fatto una telefonata, o avete mandato un assegno, ad un amico di un amico di un presunto terrorista.
In questo caso potrebbe succedere che l'agente della CIA inoltri il vostro nome all'interno dell'organizzazione e potrebbe succedere che il vostro nome raggiunga un fascicolo ben preciso.
Potrebbe capitare che tale fascicolo venga recapitato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e che il Consiglio lo giri al Comitato per le Sanzioni. Stando alla risoluzione 1373, il Consiglio di Sicurezza ha il potere, senza interpellarvi, di inserire il vostro nome nelle "liste nere". Il Comitato per le Sanzioni (composto dagli stati membri del CdS) decide in poche ore se applicare le sanzioni personali o no. Non viene neppure controllata la posizione del proscritto. Il proscritto non sa neppure di essere inserito nelle "liste nere".
Entro due giorni dalla vostra telefonata in Palestina, il vostro conto in banca viene congelato. Tutti i vostri beni sono posti sotto sequestro giudiziario senza che neppure siate stati informati della cosa. Non solo, ma non c'è neppure la possibilità di fare ricorso, poichè gli individui non possono accedere al Consiglio di Sicurezza.
Volete sapere come può accadere tutto ciò? Tramite un processo detto "a cascata": il Consiglio di Sicurezza delibera una risoluzione; la risoluzione è vincolante per gli Stati membri (art.41); l'applicazione delle risoluzioni dell'ONU è competenza del Consiglio Europeo e della Commissione Europea che nel giro di poche ore, prima adottano una posizione comune nell'ambito della PESC, e poi emettono un regolamento vincolante per gli Stati membri dell'Unione contenente i nomi che sono all'interno delle "liste nere".
Se le liste vengono aggiornate con nuovi nomi, nel giro di pochi giorni la Commissione emette dei regolamenti di secondo grado per aggiornare le liste riguardanti cittadini o residenti nell'Unione. Il tutto senza che nessuno ne sappia nulla.
Ma potrebbe anche capitare che qualcuno voglia rivolgersi al giudice per ribellarsi a quest'ingiustizia. In questo caso, il giudice nazionale non può fare nulla, e il Tribunale di I grado della Comunità ha recentemente emesso una contestata sentenza in cui ammette che nemmeno l'Europa può fare nulla.
Il diritto di proprietà è stato violato? il Tribunale dice che non è una deroga permanente, visto che prima o poi i beni saranno scongelati. Il diritto alla difesa? Può essere sospeso, in fondo ci sono delle indagini in corso. Il diritto ad un giudice, ad un giusto processo? Può essere derogato, visto che i diritti di proprietà non sono inseriti tra i diritti fondamentali della CEDU (Convenzione Europea Diritti Umani).
Che si può fare allora?
Secondo il Tribunale di I grado, si può mettere in atto il meccanismo di protezione diplomatica: lo Stato in cui si risiede o di cui si è cittadini dovrebbe andare di fronte al Comitato per le Sanzioni a garantire per voi. A chiedere che siano rimosse le sanzioni personali. Ma lo Stato non è vincolato. Sarebbe a sua completa discrezione. Stando agli esperti di diritto internazionale, si farebbe molto prima a fare un viaggetto fino a Langley, alla sede della CIA, e contrattare con loro il ritiro delle sanzioni.

Se vi sembra giustizia questa...

17 ottobre 2006

Sesto senso

Cose da pazzi. Qualche giorno fa ho letto una notiziola sul sito del Corriere e quasi non riuscivo a crederci.
Tre membri del governo svedese sono stati costretti a dimettersi a causa di un gigantesco scandalo giudiziario portato alla luce da un quotidiano locale. La nazione tutta si è indignata per la condotta scorretta dei propri rappresentanti ed il Primo Ministro non ha potuto fare altro che chiedere le dimissioni dei Ministri che si sono macchiati dei terribili crimini.
Che vergogna, che schifo, che disgusto. Non avrei mai creduto che in Svezia potessero esserci dei politici delinquenti, credevo fosse una caratteristica tipicamente italiana. Invece le pecore nere sono ovunque. Vergogna!
Certo, dalle nostre parti non stiamo meglio.
In questo momento abbiamo 25 parlamentari condannati in via definitiva che continuano a rappresentare la nazione. Tra i crimini più comuni spiccano il favoreggiamento, il finanziamento illecito, tangenti, corruzione, ma c'è anche chi è stato condannato per banda armata, detenzione di ordigni esplosivi, incendio "con finalità discriminatorie", abusivismo edilizio, falso e tanti, tanti altri reati più o meno gravi.
Più di ottanta sono tuttora sotto processo e in attesa di giudizio, in totale un parlamentare su dieci è coinvolto in qualche affare non esattamente pulito.
Comunque c'è da dire che nessuno di loro è stato costretto a dimettersi. Mai l'opinione pubblica si è minimamente interessata alla faccenda, mai i segretari di partito hanno espulso i propri membri per questioni giudiziarie. Mai nessuno si è dimesso di sua spontanea volontà per guai con la legge. Quindi, in fondo, non siamo messi poi così male. Se quei tre svedesi sono stati costretti a dimettersi debbono averla combinata davvero grossa. Saranno degli stupratori di minorenni, dei serial killers, dei terroristi sopravvissuti allo schianto sulle torri ed emigrati in Svezia prima di essere fermati dall'FBI, degli scafisti, dei commercianti d'organi, dei dittatori nord-coreani.
In realtà no. Non è così.
Il loro crimine è stato un altro.
Non hanno pagato il canone tv per oltre 10 anni.
E uno di loro pagava in nero la baby sitter.
...No comment...

PS:
il "Sesto senso" del titolo si riferisce al senso civico. Una qualità più unica che rara in Italia, sia dentro che fuori le aule parlamentari.

15 ottobre 2006

Meritocrazia all'italiana

Certo che dev'essere una gran soddisfazione, per Briatore, poter raccontare agli amici quello che combina con la Gregoraci. E dev'essere una gran soddisfazione, per Salvatore Sottile, poter raccontare più o meno gli stessi aneddoti. Elisabetta Gregoraci, una giovin pulzella tutto pepe, anzi peperoncino essendo originaria di Soverato, è l'incarnazione perfetta dell'antico proverbio di origine gossippara "che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli".
Dopo lo scandalo che ha coinvolto parte dei vertici politici della Rai e qualche manciata di ragazzotte, tra cui la nostra eroina, tutti si sarebbero aspettati di non rivedere più in giro Elisabetta. E invece non è mai riuscita a riempire lo schermo come in questi ultimi tempi: trasmissioni, pubblicità, calendari e chissà quant'altro, limando gli angoli con qualche non proprio velata battuta sul suo ansimante passato in Rai.
Non so neppure da dove iniziare per cercare di descrivere il mio profondo sdegno per questa faccenda. Ci stiamo rendendo conto che questa donna è diventata famosa tutt'insieme non per meriti suoi personali, ma per meriti suoi privati di colpo finiti sulle pagine dei giornali? Questa ragazza sta facendo carriera, bruciando chissà quante persone più meritevoli di lei (o perlomeno più morali), grazie al fatto non di aver barattato favori più o meno sessuali in cambio di nanosecondi di primipiani, ma perchè essendo stata scoperta (sputtanata, come si dice da queste parti), di colpo era sulla bocca di tutti e tutta Italia sapeva chi fosse la Gregoraci. Non importa con che appellativo ne veniva accompagnato il nome.
Un certo tipo di televisione ha bisogno di facce e nomi, non di cervelli e talento. Un certo tipo di televisione vive di piccoli scandali immorali e superficialità assoluta. Un certo tipo di pubblico ha imparato a credere che la vita funzioni allo stesso modo. Un certo tipo di persone spera, un giorno, di trasformarsi in una faccia con un nome.
Fa accapponare la pelle non trovate?

Comunicazione di servizio

Dlin-dlon
A tutti i passanti. Il blog ha traslocato su blogger beta. Come potete notare non è cambiato assolutamente nulla, se non alcuni colori dei font (che sto ancora scegliendo) e la scoparsa di alcuni banner. Appena avrò un minuto di tempo, in tutto questo oziare, ripristinerò la vecchia fisionomia del blog con tutti i suoi elementi e, spero, qualcosa di nuovo.
Grazie per l'attenzione. Buonasera.

Col tempo si cura...

Oggi ho avuto un'illuminazione. Per un attimo le campane hanno suonato, un fascio di luce bianca si è posato su di me e mi si è azzerata la salivazione.
Volete sapere cos'ha provocato tali sintomi? Oggi ho capito, per la prima volta, come sono fatti i leghisti. Non dico fisicamente, in fondo dovrebbero essere più o meno come un qualunque calabrese; parlo del loro modo di fare, del loro carattere, delle loro strano modo si socializzare. Ebbene, contrariamente a quello che si pensa, i leghisti non sono cattivi, non sono burberi, non sono xenofobi e neppure profondamente razzisti; sono solamente impulsivi. Cioè quando dicono una cosa non significa che ci hanno pensato su prima di dirla: agiscono alla cieca, come un toro di fronte ad un drappo rosso o come me di fronte ad una bella donna. In tutti i casi non finisce mai bene.
Non mi credete che sono solo impulsivi? Provate a ragionarci su con degli esempi.
Prendiamo Maroni. Recentemente ha dichiarato a Vanity Fair (prima Bondi con la sua rubrica, adesso Maroni... è quasi più autorevole di Libero) che lui scarica canzoni da internet facendosi un baffo dei copyright e di quello che potrebbero pensare le case discografiche. Secondo l'ex Ministro, è stupido negare ai giovani la possibilità di ascoltare liberamente musica. Niente da eccepire, verrebbe quasi voglia di votarlo. Senonchè si tratta dello stesso Maroni che votò nel 2004, insieme alla Lega in blocco, il disegno di legge Urbani, quello che ha reso penalmente perseguibile chi scarica da internet canzoni senza donare un obolo per i diritti d'autore.
Vedete? Si tratta di impulsività. Dopo averci riflettuto bene (quasi 3 anni...), Maroni a capito che la legge era un'idiozia e si è ricordato anche di avere un figlio che per colpa della sua legge rischiava fino a quattro anni di gabbio.
Se non vi ho ancora convinto con le mie argomentazioni assolutamente fondate e perfettamente dimostrabili, vi invito a considerare il caso umano numero due: l'Onorevole Calderoli. L'ex Ministro per la Devoluzione ha dichiarato pubblicamente che la propria legge elettorale era una "porcata", ma solo dopo averla votata e approvata. Di cosa credete che si tratti se non di impulsività?
E' ovvio che ho ragione, senza dubbio.
Questo criterio può essere applicato a tutti gli esponenti della lega.
Bossi? La sua impulsività l'aveva portato a far cadere il primo governo Berlusconi e a promuovere la secessione dei popoli padani (a trovarli!). Poi ha capito che lo stipendio da parlamentare italiano gli era utile per pagarsi la macchina nuova ed ha preferito rientrare nei ranghi.
Borghezio? Quando nel 1993 ha picchiato un bambino marocchino è stato costretto ha pagare un risarcimento di settecentocinquantamila lire. Dopo questo fatto ha capito di aver agito con impulsività, e quando se l'è dovuta prendere con un campo di immigrati a Torino ha preferito fare il piromane per evitare di essere riconosciuto.
Come potete facilmente notare, i leghisti non sono persone cattive, ma semplicemente malate di impulsività eccessiva. Dobbiamo aiutarli a superare questi problemi, istituire delle strutture di supporto per il recupero dei leghisti colpiti dall'impulsivitas celticorum.
Quando incontrate un leghista, non dovete voltargli le spalle, aiutatelo a superare i propri limiti impulsivi. Dategli tempo di ragionare. Regalategli un futuro migliore.

14 ottobre 2006

Il ribelle imbelle

"Poiché avverto i segni già evidenti di un'assuefazione agli strappi della legalità e delle regole fondamentali della democrazia da parte di questo governo (dalla conquista del potere in modo dubbio alla occupazione e spartizione di tutti i vertici delle istituzioni, alla distruzione sistematica di tutte le riforme varate dal Governo precedente, al connubio impressionante tra affari e politica fino alla persecuzione e alla vendetta nei confronti del leader dell’opposizione) [...] ritengo che tra le forma democratiche e non violente che vi sono per difendere i diritti dei cittadini e la democrazia italiana vi sia quella dello sciopero della fame. Adotterò nei prossimi giorni questa forma estrema di dissenso, dopo aver valutato freddamente e consapevolmente tutte le conseguenze che ne possono derivare."

E così il Sottomesso agli Affari Interni di Forza Italia ha deciso di astenersi dal mangiare. Sembra faccia sul serio. Il tentativo del Governo di aumentare la concorrenza televisiva (anche a scapito della Rai d'altronde - e forse di Rai Tre, oltrettutto) è stata la goccia che ha fatto traboccare il già ricolmo vaso della pazienza di Sandro Bondi.
Va bene aver osato sconfiggere di mezza lunghezza l'Oracolo di Milano2; va bene tentare di processarlo per crimini che non ha commesso, e se li ha commessi comunque non sta bene ricordarglielo; va bene perfino rivolgersi ad Egli in persona restando in posizione eretta e senza l'uso del plurale maiestatico, ma questo è troppo! E per Sandro Bondi, quando è troppo è troppo!
Si sciopera. Niente più pasti luculliani cucinati amorevolmente dallo Chef Michele di Arcore (esiste sul serio), e neppure pizze di gruppo con gli altri papaveri di Forza Italia. Dieta stretta fino alle sue estreme conseguenze. Quest'ennesima prova d'amore è, bisogna ammetterlo, ammirabile in Sandro Bondi, pronto a immolare se stesso per colui che lo convertì sulla via di Brescia a colpi di Rolex. Niente male per un ex comunista.

Preferisco astenermi da commenti riguardanti l'opportunità di una tale manovra politica e le fesserie che l'hanno accompagnata, vorrei solo fare presente all'Onorevole Bondi che, prima che riesca a smaltire tutte le scorte accumulate durante questi anni da stipendiato pubblico (e che stipendio!) ed avere un aspetto, quantomeno, emaciato, la legge sarà bella che passata e l'Onorevole Bondi non avrà contribuito alla lotta per la tutela dei beni del Cavaliere, ma solo a quella contro il colesterolo, vetero-communista anch'esso, ovviamente.

13 ottobre 2006

The great conspiracy

The Great Conspiracy è un documentario canadese dedicato all'11 Settembre, prodotto e diretto da Barry Zwicker, giornalista e attivista politico che diresse l'inchiesta civile internazionale sul tema che si tenne presso l'Università di Toronto nel maggio 2004.
Il filmato (diviso in sette parti, Dio benedica YouTube) è affascinante per chi capisce l'inglese parlato da un canadese. Per semplificarvi la vita ho messo il link alla trascrizione in pdf, sempre in inglese, ovviamente.
Adesso andate a comprare un pacco di pop corn, di quelli fosforescenti che si preparano nel microonde, un paio di bibite (a scelta), sbragatevi comodi e godetevi la visione del film. Potete anche vederlo a più riprese, così non sarete costretti a stare 75 minuti davanti allo schermo del pc e forse non vi verrà un tumore al cervello (CONTROLADESTRA ci tiene alla vostra salute).















Il presente documentario non rappresenta necessariamente il punto di vista del blog, ma ci siamo quasi...

12 ottobre 2006

Deficienza di massa o una massa di deficienti?

La Grandiosa Corea del Nord ha effettuato il primo test atomico della sua storia. Manco il tempo di esaurire l'eco dell'esplosione che già si raccoglievano le reazioni internazionali all'evento, tutte sostanzialmente simili: condanna decisa, toccherà alle Nazioni Unite darsi da fare per punire l'altezzosità del regime di Pyongyang.
Giusto. Niente da eccepire. Anche se la bomba, molto probabilmente, non supera neppure la potenza di un kilotone (stando agli esperti dell'AIEA) ed è talmente ingombrante che per metterla su un missile non basterebbe un gigantesco paranco, si tratta pur sempre di un'arma di distruzione di massa. E che arma! Una bomba atomica!
Qui non stiamo parlando di gas mostarda o missili katiuscia, qui parliamo di un ordigno nucleare. Oltre all'esplosione devastante, genera danni per le generazioni successive. Una cosa spaventosa.
Tutti sono d'accordo che l'intervento del Consiglio di Sicurezza sarà la mossa migliore contro Kim Jong Il, anche gli Stati Uniti, anche George Dabliu Bush. Ha dichiarato di fronte al mondo che sarà necessario trovare una soluzione alla crisi e pianificare degli interventi per sanzionare la condotta della Corea del Nord, all'interno del dettato della Carta dell'ONU.
Non vi sembra strano che nessuna televisione abbia registrato un dialogo come questo?

giornalista: "Signor Presidente, francamente, quando avete intenzione di attaccare?"

Bush: "Attaccare? Attaccare cosa?"

giornalista: "La Corea del Nord. Ha un'arma di distruzione di massa. Voi siete i salvatori del mondo, ci avete liberato dal temibilissimo Saddam Hussein, cosa aspettate a salvarci dalla minaccia di Kim Jong Il? che fate, iniziate con i cruiser o spedite gli stealth a fare il lavoro sporco?"

Bush: "Ehm, non attaccheremo nessuno, noi sosteniamo la risoluzione pacifica delle controversie attraverso le Nazioni Unite"

giornalista: "Ahwahwahwahwahw! No, seriamente, quando attaccate?"

Bush: "Spegnetegli il microfono!"

Possibile che nessuno si sia chiesto come mai gli Stati Uniti erano tanto ansiosi di radere al suolo l'Iraq, e adesso che uno "stato canaglia" tira fuori una bomba atomica aspettano cheti cheti le decisioni del Consiglio di Sicurezza?
I giornalisti sanno ancora fare il loro mestiere?
Perchè nessuno chiede anche ai nostri politici che hanno appoggiato spassionatamente Bush nella "guerra al terrore" (tremate gente!) se non si dovrebbe smantellare la Corea pezzo per pezzo e impiantarci la democrazia come i Iraq?
Perchè?
Mh?

10 ottobre 2006

I conti non tornano e neppure i voti

Sono sempre stato affascinato dalla capacità di Silvio Berlusconi di modificare la realtà che lo circonda a suo piacimento. E' qualcosa che sta a metà tra la faccia di bronzo e la schizofrenìa, con una buona dose di fortuna a condire il tutto. Fortuna, perchè deve solo ringraziare il cielo che i suoi elettori sono talmente assuefatti alle smielate cazzate che dice, che non riescono più a vivere senza.
Chi come me gira quotidianamente nei meandri del sito di Forza Italia (no, non sono masochista) non può fare a meno di provare pena per tutte quelle aspettative che prima o poi saranno deluse dall'Idolo vivente. L'ultima su cui mi si è posato l'occhio è l'ormai leggendaria conta dei voti. Potete crederci o no, ma sul forum del sito c'è ancora gente che chiede disperatamente "ma quei voti li ricontiamo oppure no?", "che fine a fatto il riconteggio?", "ehi, ci siamo arresi? Dove è finito il riconteggio dei voti?".
Avendo trovato 70 centesimi sul marciapiede mentre tornavo a casa, oggi mi sento particolarmente magnanimo ed ho deciso di dire la verità a chi aspetta ancora a bocca aperta di sapere se Silvio salirà di nuovo al potere entro questa legislatura. Purtroppo non si tratta di buone notizie.
Il riconteggio non si può fare. Fatevene una ragione.
Non lo dico io, lo dice la legge. La vostra legge.
In particolare l'articolo 79 comma 2, del DPR 361/1957 modificato dalla "porcata" 270/2005, vieta espressamente all'ufficio centrale circoscrizionale di tornare sul voto, contestandone la legittimità o richiedendo una nuova valutazione dei voti già conteggiati. Gli unici voti ricontrollabili sono quelli contestati al momento dello scrutinio, operazione, peraltro, già conclusa con esito inconcludente.
Coraggio adesso, non fate così, non è poi così grave. Si chiama "alternanza" è una cosa che va avanti già da qualche centinaio di anni in tutto il mondo e non ci è mai morto nessuno. Almeno fino ad ora...

09 ottobre 2006

Per quel pezzetto di stoffa

Hijab è il nome tecnico del velo che portano le donne che credono nell'Islam. Totalmente differente dal Burka, simbolo di sottomissione becera alla strapotenza maschile e, peraltro, illegale in Italia (vietato travestirsi per rendersi irriconoscibili).
Dopo le dichiarazioni di Jack Straw che hanno sollevato un vespaio di polemiche, si comincia a discutere della questione velo anche in sede europea. Su Repubblica è apparsa un'intervista a Franco Frattini, Commissario per la giustizia e l'immigrazione, sorta di Mastella versione cavoletti di Bruxelles.
Tra le altre cose, Frattini ci fa sapere che vorrebbe "sentire le stesse donne musulmane affermare: prima siamo europee e poi islamiche". Insomma, le donne musulmane dovrebbero spontaneamente rifiutare il velo per simpatia verso l'euro, unico elemento utile per riconoscere l'integrazione europea, visto che ancora non se ne vede l'ombra.
Spero di non essere aggredito troppo per quello che sto per scrivere, ma stando al ragionamento di Frattini, allora gli uomini di religione ebraica non dovrebbero più portare la Kippà (la papalina, tanto per interderci)? Oppure le donne cattoliche non dovrebbero più portare la croce al collo?
In fondo sono tutti simboli religiosi, non capisco che male ci possa essere quando una persona veste se stessa con l'effigie del proprio credo. Differente la situazione in cui tali simboli vengono imposti agli altri, ma non mi sembra questo il caso. Certo, poi bisognerà vedere se quelle donne indossano spontaneamente il velo o sono costrette a portarlo, ma non si più condannare il tutto tramite il caso singolo, è un processo d'induzione eccessivo, anche per un legislatore del calibro (si fa per dire) di Frattini.

08 ottobre 2006

Addio

E' morta Anna Politkovskaya, una grande giornalista russa, uccisa da qualcuno mentre usciva dall'ascensore di casa sua. Non era la prima volta che cercavano di farla fuori, poco prima dell'incidente di Beslan tentarono di avvelenarla.
Ma la sua eredità Anna l'ha lasciata. Forse così non parlerà più, non griderà più le cose orribili che l'esercito russo compie giornalmente in Cecenia e in Dagestan, non farà più sentire il suo disprezzo per un governo di Mosca che autorizza certi massacri, ma i suoi articoli, il suo lavoro parleranno per lei. E sono convinto che qualche altro coraggioso o coraggiosa raccoglierà la sua eredità in un paese che, per parafrasare il titolo di un suo libro, sta lentamente scivolando dalla democrazia in qualcosa che è meglio non nominare, tant'è la paura, quasi una certezza, che prima o poi le parole di Anna si avverino.

07 ottobre 2006

Agorafobia

Non lo dice ma lo dice. La scampagnata romana è rimandata. Niente "opposizione dura nelle piazze", almeno per ora, sicuramente mai più. Con lo sciopero (giusto) dei giornalisti in atto era difficile capire come si stessero muovendo le cose in questi ultimi due giorni; i brevi comunicati stampa che sostituivano i telegiornali non permettevano di coprendere fino in fondo l'andazzo.
Ma adesso è tutto chiaro: si cerca un accordo in Parlamento, si lavora su quei settori della maggioranza maggiormente scontenti della manovra (scusate il gioco di parole), proprio come voleva fare il "traditore" Casini (l'unico vero "moderato" da quelle parti). I Marescialli del regime vengono spediti qua e là a divulgare l'inversione ad U del Cavaliere: Bondi, al Giornale, dice che "Forza Italia non verrà meno alla sua funzione di opposizione rigorosa, contiamo di fare una parte consistente del lavoro parlamentare con le altre forze del centrodestra", ed aggiunge che "noi non vogliamo fare un’operazione politicista - confonderebbe i nostri elettori -, ma di sostanza. Il confronto con la maggioranza deve essere sulla modifica di punti importanti". Guai a far capire ai propri esaltati elettori che l'anti-comunismo è solo un'altra parola vuota inventata dai creativi di Publitalia.
Alla fine, quindi, tutto è tornato alla normalità. La tanto disputata piazza è rimasta ha chi l'ha sempre avuta di diritto: le forze di sinistra. Avevamo dimenticato quanto ci fosse caro quello spiazzo aperto dove far sentire la nostra voce, urlando, sventolando e, perchè no, stando in semplice silenzio. Che Forza Italia si tenga le sue di piazze: le convention di partito dove applaudire a comando e le più virtuali sedi televisive dove ascoltare in religioso silenzio le parole dell'idolo vivente. Che i suoi elettori si sbizzarriscano sul web con pindarici voli su giustizie ed ingiutizie e continuino a riunirsi nei salotti privati, come è giusto che sia per ogni fans club che si rispetti.

04 ottobre 2006

In teoria...

Impossibile non interessarsi alla questione. Soprattutto dopo che più o meno tutti i telegiornali d'Italia, buona parte dei quotidiani (tra cui il Corriere e Repubblica, almeno sottoforma multimediale) e le trasmissioni di gossip come Studio Aperto e Verisssssimo se ne sono largamente occupate.
Per chi ancora sguazzasse nella propria lurida ignoranza ci penso io ad aggiornarlo: Sara Tommasi farà il nuovo calendario di Max. Stando all'opinione di tutti i telegiornali eccetera eccetera, dopo aver udito questa sconvolgente notizia, all'italiano medio non restava molto altro da fare che accasciarsi in un angolo e morire. Manco avessimo trovato la cura per l'aids o il sistema per portare Pannella al Governo.
Scommetto che la prima cosa che vi è venuta in mente è stata: ma chi minchia è Sara Tommasi? Suppongo tocchi ancora a me togliervi da questo imbarazzante empasse: ebbene, Sara Tommasi è, oltre ad una gnocca di indubbio livello, un'ex-schedina, un'ex-paperetta e da quest'anno una disadattata sull'Isola dei Famosi. Ma quello che certamente salta di più agli occhi, e su cui tutti i telegiornali eccetera eccetera hanno spinto molto, è che è Dottoressa in Marketing. Ma c'è di più: la laurea è stata conseguita presso l'Università Bocconi di Milano.
Non so cosa sia più sconvolgente:
1- che un'ex-paperetta possegga un cervello
2- che un'ex-paperetta si sia laureata alla Bocconi
3- che esista una facoltà che insegna come truffare la gente
Sono dubbi che mi attanaglieranno stanotte, già lo so. Ma a parte gli scherzi, quello che veramente mi distrugge è che una ragazza, bella, laureata in Marketing alla Bocconi, non riesca a trovare sistema migliore per esprimersi che vendere il proprio corpo al miglior offerente. E' una cosa che mi lascia basito.
Anche qui mi si aprono più opzioni:
1- la ragazza in questione non è così intelligente come la vogliono far passare
2- alla Bocconi ci sono le lauree in saldo
3- tutt'e due le cose
Dopo aver sentito una sua dichiarazione mi sono convinto che la risposta esatta sia la numero tre. La giovinetta in fiore ha dichiarato agli autorevoli microfoni di Studio Aperto qualcosa del tipo: "visto che studio economia ragiono da economista: adesso sono giovane ed ho il mio corpo da vendere, e, ovviamente, cerco di ricavarci il massimo. E' un ragionamento economico, sono brava ed intelligente".
Bell'idea quella di far passare un rozzo tentativo di raggiungere il facile successo come un'intricata teoria economica.
Stando al ragionamento della Dott.ssa Tommasi potrei far passare le mie scoregge per esternalità negative e sorridere compiaciuto mentre spiego ai disgustati ed ignoranti astanti che sto solo mettendo in pratica le mie profonde conoscenze economiche.

03 ottobre 2006

Piazza: voce del verbo piazzare

Manifestazione di piazza all'Italiana
Ingredienti:
10.000 persone assortite
5.000 bandiere colorate di partito
3.000 spillette
5 o 6 striscioni giganti
un pizzico di megafoni
comizi q.b.


Preparazione:
Si conducono le persone a Roma in Pulmann, dopo aver preventivamente comunicato alla questura data, ora e percorso della manifestazione. Si cosparge a velo di bandiere e spillette e si muniscono i più caciaroni di megafoni. Si guarnisce con gli striscioni, stando ben attenti che siano visibili dalle telecamere.
Si lascia svolgere la manifestazione per un paio d'ore evitando scontri con la polizia. All'ultimo si aggiungono i comizi, meglio se brevi e concisi. Si chiude il tutto con le dichiarazioni del leader.


Vi sembra una cosa così incredibilmente complessa? Non credo vi si siano annodati i villi cerebrali mentre leggevate, giusto?
Perfino un idiota sarebbe capace di organizzare una manifestazione di piazza.
Eppure dalle parti di Arcore non ci riescono. C'è chi dice sì, c'è chi dice no, c'è chi la vuole fare a Milano (mai vista una protesta contro il Governo a Milano, ma si sa, la Lega a Roma non può farsi vedere senza scorta), c'è chi vuole decidere per tutti, c'è chi vuole sapere chi porta i panini, c'è chi preferisce manifestare prima in Parlamento (è illegale introdurre striscioni in aula, ma comunque), c'è chi non sa che pesci pigliare e c'è perfino chi vorrebbe che scendessero in piazza gli italiani all'estero, manifestando di fronte alle ambasciate (Romagnoli, FI).
A destra non la stanno vivendo per niente bene 'sta cosa. Stanno facendo un falò per cuocere un ovetto. Così rischiano di non riuscire ad organizzare nulla e farsi venire solamente l'ulcera. Ma c'è un motivo per cui a destra non riescono a gestire una situazione come questa.
Non l'hanno mai fatto prima. Non sanno che significhi manifestare, non hanno la più pallida idea di cosa voglia dire prendere un treno con la propria bandierina sulla spalla, andare a Roma, passare una giornata campale, camminare fino allo sfinimento in mezzo alla folla e ripartire la sera stessa o il giorno seguente dopo una notte in sacco a pelo. Anche Alleanza Nazionale si è dimenticata come si fa: avendo ripudiato la propria matrice sociale ha ripudiato, di riflesso, anche la propria matrice più terra-terra, più umana. La Lega ce l'avrebbe la matrice terra-terra, ma non sono mai andati a manifestare all'estero e sono un po' intimiditi.
Staremo a vedere cosa succederà. Personalmente vivo questi momenti con malcelata soddisfazione: sono anni che predico la mancanza di cultura politica (nel senso più becero del termine) da quelle parti e i fatti mi stanno dando, finalmente, ragione. Di riflesso mi faccio i complimenti da solo, nella speranza di non essere smentito da un'improvvisa revanche del sentimento politico destrorso.

02 ottobre 2006

Aria di finanziaria

Su Repubblica.it sono comparse delle schede esplicative riguardanti la manovra finanziari in corso. Le stime sono del Sole24Ore.

Chi ci guadagna

Chi ci perde

Le aliquote IRPEF

Le detrazioni

Chiaramente non si tratta di cifre esaustive, ma sono utili come specchietto per controllare a grandi linee la propria situazione finanziaria e fare un bilancio per l'anno che verrà.
Nel frattempo si registra un po' di sfasamento nella CDL. Fini si è risentito di non essere stato invitato ad Arcore, proprio oggi che la mamma di Silvio faceva le fettuccine. Casini non vuole scendere in piazza, preferisce opporsi da seduto dai banchi di Montecitorio. Bossi vuole procurar battaglia, ma è indeciso se tenere una manifestazione della Lega Nord a Milano o a Roma (consiglio da amico: meglio Milano, fidati Umberto...). Berlusconi sta facendo ancora la cura del silenzio, riso in bianco e verdure bollite, neanche soffrisse di fegato.
Insomma, molta flautolenza e poca consistenza come disse Sordi "Arpagone" in un celebre film.

01 ottobre 2006

Degregoriogate

Questo splendido esemplare della specie umana altri non è che l'Onorevole Sergio De Gregorio, ex-Forza Italia (potevi restarci, no?), ex-Italia dei Valori, quasi ex-membro della maggioranza. E' il genio che si è fatto eleggere a Presidente della Commissione Difesa del Senato grazie ai voti dei suoi ex-colleghi di partito. E' anche quel genio che neppure sei mesi dopo l'inizio della legislatura aveva già abbandonato il suo ex-gruppo dell'Italia dei Valori per strisciare dentro il gruppo Italiani nel Mondo e prenderne orgogliosamente il timone. E' lo stesso onorato individuo che adesso sembra rifiutarsi di votare la Finanziaria anche se sotto la spada di Damocle della fiducia.
Ma, forse, la caratteristica più distintiva di Sergio De Gregorio è che rappresenta, senza mezzi termini, il peggio del peggio della legge elettorale votata dal centrodestra la scorsa legislatura. La "porcata" sesquipedale che ci ha impedito di votare delle persone, per limitare la nostra scelta a tanti bei disegnini di animaletti, fiorellini e bandierine, ha anche permesso a degli individui, senza alcun merito se non quello di esere riusciti a farsi inserire in pole position nelle liste, di rappresentare la nazione in Parlamento.
E' un fatto che, semplicemente, mi fa schifo.
Durante la rivoluzione francese introdussero la responsabilità giuridica dei membri del Governo, ovverosia che i Ministri dovevano rispondere di fronte alla giustizia di quello che facevano come Ministri dello Stato. Sappiamo tutti com'è andata a finire. Il boia si slogò i polsi a furia di tagliare teste e furono costretti ad introdurre la ghigliottina. E' dalla fine del '700, quindi, che i politici hanno capito che meno responsabilità hanno di fronte al popolo e più campano, almeno politicamente parlando.
Non dico che si debba arrivare a tanto, anche perchè credo che in Italia la ghigliottina si surriscalderebbe fino a fondersi, ma è certo che una legge elettorale maggioritaria pura ci permetterebbe di avere almeno la possibilità di controllare chi spediamo a governarci, sapere come si chiama, che lavoro fa e se è un delinquente. Il mio sogno sarebbe istituire il potere di revoca dei parlamentari, ma non credo sia una strada praticabile (era così nelle costituzioni sovietiche...).
Comunque dovremmo muoverci tutti, destrorsi e sinistrorsi, e raccogliere le firme per un bel referendum abrogativo che ci ridia la possibilità di esprimere almeno una parvenza della nostra sovranità.

Più o medio...

E' notte, ormai, quando i membri del governo escono da una seduta fiume del Consiglio; stanchi, emaciati. I posacenere pieni di cicche fumanti, se li vedesse Sirchia non sarebbe contento. In mano hanno un documento, firmato, bollato, inceralaccato. Si tratta della legge finanziaria, presto sarà firmata dal Capo dello Stato, presto sarà legge. I giornalisti trepidano sotto la pioggia nei loro trench color cammello in attesa di qualche notizia.
Il documento viene letto, ne vengono diramate copie per la stampa, per le amministrazioni, per i parlamentari, per i sottosegretari.
Nel frattempo, dall'altra parte della città, un po' più a destra, a via dell'umiltà, i creativi di Forza Italia sono al lavoro. Chiusi in una stanzetta, buia e poco ventilata, cercano di capire quale possa essere il punto debole della manovra. Pensa e ripensa, alla fine hanno trovato la soluzione. Alla fine hanno deciso. Subito viene diramata una circolare:
A tutti gli intervistanti! A tutti gli intervistanti! -stop- riferire giornalisti che manovra è batosta -stop- colpiranno ceto medio -stop-
Immediatamente, i mezzobusti milleusi della CDL si mettono all'opera: "La manovra è una batosta, colpiranno i ceti medi!" E poi: "Colpiranno i ceti medi, la manovra è una batosta!" Ed anche: "La manovra, o che batosta! Colpirà i ceti medi!" Perfino: "Una manovra media che batosterà colpendo".

Resta solo un punto da chiarire. Chi cacchio sono i ceti medi?
Quelli che guadagnano 15.000 euro l'anno? No, non credo, visto che l'aliquota resterà al 23%.
Allora saranno quelli che ne guadagnano 28.000? No, la loro è perfino più bassa (27 contro 33%).
Che siano quelli che ne guadagnano 55.000? Neppure loro, visto che anche questa aliquota viene abbassata (37 contro 38%).
Ci sono! Come ho fatto a non pensarci. Sono i redditi che superano i 75.000 euro all'anno! Eccolo il ceto medio, che verrà bastonato con un'aliquota del 43% che prima colpiva solo i redditi superiori ai 100.000 euro. Finalmente li abbiamo trovati. Adesso non resta che scatenarli in piazza, per protestare contro l'iniquità di questa manovra batosta.
Forza, andiamo! Dobbiamo organizzare i pullmann, come fanno a sinistra, dobbiamo andare tutti a Roma! Su, quanti siamo?
...
...
Ah...
Davvero?...
Solo il 2% della popolazione?...
...
...
Capisco...