E' morta Anna Politkovskaya, una grande giornalista russa, uccisa da qualcuno mentre usciva dall'ascensore di casa sua. Non era la prima volta che cercavano di farla fuori, poco prima dell'incidente di Beslan tentarono di avvelenarla.
Ma la sua eredità Anna l'ha lasciata. Forse così non parlerà più, non griderà più le cose orribili che l'esercito russo compie giornalmente in Cecenia e in Dagestan, non farà più sentire il suo disprezzo per un governo di Mosca che autorizza certi massacri, ma i suoi articoli, il suo lavoro parleranno per lei. E sono convinto che qualche altro coraggioso o coraggiosa raccoglierà la sua eredità in un paese che, per parafrasare il titolo di un suo libro, sta lentamente scivolando dalla democrazia in qualcosa che è meglio non nominare, tant'è la paura, quasi una certezza, che prima o poi le parole di Anna si avverino.
08 ottobre 2006
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1 commento:
Bel post, bravo Attila.
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