15 giugno 2006
Tutti al mare - prima parte
Insomma, basta!
Gli italiani sono stufi di andare a votare e i politici sono stufi di trascinare i propri elettori alle urne lesionandosi la laringe (e i nostri timpani) in interminabili comizi. E' giunta l'ora di andare in ferie anche per i nostri rappresentanti. Il referendum costituzionale sarà come la campanella dell'ultimo giorno di scuola, dopodichè tutti al mare! Basta scontri in TV, parate contro le tasse, spallate, sgambetti, infinite votazioni, Pallaro, devolution, pacs, secessioni, tribunali, onorevoli veline, sottosegretari, conti pubblici... d'ora in avanti si parlerà solo di barche a vela e baite in montagna, a seconda dei gusti.
E Berlusconi?
Il buon Silvio sa già come ritemprarsi dalle fatiche romane: cosa ci può essere di meglio di una rilassante seduta di talassoterapia? Magari contornata da un bel tramonto sul mare, dal profumo della macchia mediterranea e dalla dolce chitarra di Apicella (de gustibus). Che sogno. Che incanto. Ma dove potrebbe mai trovarsi un paradiso simile? In quale ameno angolo del pianeta esiste un resort che può offrire tanto ai suoi ospiti?
Ma è ovvio, in Sardegna!
E per essere esatti a Villa La Certosa, residenza estiva di Sir Silvio il Breve.
La bellissima magione è, da un po' di tempo a questa parte, presa di mira da ambientalisti e residenti del luogo per colpa dei lavori che sono iniziati durante il periodo di reggenza di Berlusconi. Sono ormai parecchi anni, infatti, che il nostro ex-Presidente del Consiglio arrichisce lentamente la sua villa con nuovi fabbricati e strutture tra i quali spiccano: un anfiteatro, cinque piscine per talassoterapia, una collina artificiale, nuove depandances e perfino un approdo privato, collegato alla villa da un tunnel. Le leggi sarde prevedono una tutela feroce del proprio territorio costiero e soprattutto delle aree coperte da preziosissima macchia mediterranea; nonostante questi vincoli Silvio Berlusconi è riuscito comunque ad edificare ad un passo dal mare.
Volete sapere come ha fatto?
Grazie al "trucco" del Segreto di Stato. Ponendo il Segreto sulla Villa, ha potuto liberamente deturpare ettari di territorio costiero senza dover dare spiegazioni a nessuno, neppure alle autorità, neppure agli autoctoni che in quella terra ci sono nati e che sono intenzionati a difenderla con le unghie e con i denti.
segue...
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