A tenere banco in questa calda estate, anche su quotidiani di un certo livello, sono state le carambolesche avventure di Silvio Berlusconi, che tra una festa a sopresa e un vulcano finto ha allietato noi vacanzieri di più basse pretese molto meglio di qualunque animatore di villaggio vacanze.
Il Cavalier Danzante, dopo essere stato avvistato nei suq di Tangeri intento a fare la ruota per conquistare la già cornificante-quasi-ex-moglie, è migrato in Sardegna, dove si è limitato a fare fugaci apparizioni di una notte al Billionaire dell'amico Briatore per poi rifugiarsi nel suo bunker di Villa La Certosa, dietro Porto Rotondo, lontano da occhi indiscreti e deciso a riposarsi tra i suoi cactus e le sue piscine per talassoterapia, abusive, fino a settembre.
Putroppo però, lo spirito goliardico del cantautore napoletano prestato alla politica, quest'anno, ha preso il sopravvento nell'animo tormentato dell'imprenditore palazzinaro, costringendolo a seratine cantate per tutta la durata delle vacanze, assieme all'onnipresente Apicella, il quale, novello grillo parlante, getta nell'enorme orecchio dell'ex-presidente delle dritte per eventuali giri di Do e rime baciate napoletane per allietare gli ospiti.
A tutto ciò si è aggiunta la sopresa del vulcano finto, simil-vesuvio, che il genio di Arcore ha fatto istallare a due passi dal mare, subito dietro la collina artificiale e il tunnel che conduce al porticciolo, abusivo anch'esso. Frotte di giornalisti si sono sbizzarriti in paragoni calzanti tra Sir Silvio e Luigi XIV. Silvio il Magnifico, anzi, no, Silvio o'Magnifico, vista la sua indole partenopea.
Ma il nostro blog è andato oltre! Pensavate che fossi andato semplicemente in vacanza, vero? Invece no, si lavora duro anche sotto l'ombrellone, alla faccia dell'idea che si ha di noi abitanti del mezzogiorno d'Italia.
Durante uno degli ultimi banchetti alla villa delle meraviglie, siamo riusciti ad infiltrare un nostro inviato, che ha raccolto la cronaca della serata. Dopo averlo sottoposto a varie sedute di lampada abbronzante e dopo averlo lobotomizzato provvisoriamente per farlo mimetizzare meglio tra gli intellettuali presenti, siamo riusciti a portare alla luce ciò che veramente accade tra le quattro mura (abusive, abusive) della villa di Silvio Berlusconi. Ecco il breve resoconto.
Eravamo immersi in queste prelibatezze, quando fu portato a tavola Berlusconi in persona a suon di musica: venne adagiato in un mare di guanciali imbottiti da scoppiare. Da un mantello scarlatto sbucava la sua testa pelata e intorno al collo, infagottato dal vestito, aveva rincalzato un bavaglio con una larga balza purpurea dal quale pendevano qua e là delle frange [...] Dopo essersi perlustrato i denti con uno stecchino d'argento, disse:"Amici, non ero ancora in comodo per venire a tavola ma, per evitare di prolungare la vostra attesa continuando a non presentarmi, ho deciso di rinunciare ad ogni mio divertimento. Mi consentirete, tuttavia, di finire la partita" [...] Nel frattempo, mentre quello esaurisce, nelle fasi del gioco, l'intero repertorio di parolacce dei filandieri e mentre noi eravamo ancora alle prese con gli antipasti, fu portato in tavola un vassoio, con sopra una cesta, sulla quale era sistemata una gallina di legno [...] immediatamente si avvicinarono al vassoio due schiavi ed al ritmo di musica assordante cominciarono a tirarne fuori delle uova e a distribuirle ai commensali [...] In seguito, poichè nel trambusto del servizio era caduta un'insalatiera ed un valletto l'aveva raccolta da terra, Berlusconi se ne accorse e fece schiaffeggiare il ragazzo, ingiungendo di gettare di nuovo l'insalatiera a terra [...]
Un giovane cameriere egiziano porgeva del pane ai commensali tutt'intorno, traendolo da un forno portatile in argento... ed allora anche il padrone di casa, con orrendi gorgheggi, straziò un'aria tratta dal mimo Il mercante di laserpizio [...] Subito dopo questa portata Berlusconi si alzò per andare al gabinetto. Noi, conquistata la libertà di parola senza quel despota della conversazione, prendemmo a sollecitare i discorsi dei commensali: "E' condizionato nel suo complesso d'inferiorità e di grandezza insieme, dallo sguardo di quelli che egli tiene in conto come giudici, ma che vorrebbe ad un tempo sbalordire se non sopraffare" [...] "Allora si capisce come tutto il montaggio teatrale o intellettualistico del servizio, e i colpi di scena a non finire, e le esibizioni culturali, e le esasperate raffinatezze, e le severità come la pietà, tutto il mondo del padrone di casa infine, così prepotente e straripante, funzioni da trappola"[...] "Senza cultura, senza freni inibitori e morali, ma furbo e spericolato, pronto di riflessi, ambizioso e brutale, esasperato nell'intimo da antichi compessi d'inferiorità e da un desiderio inappagato di rivalsa..."
Dal nostro inviato al fronte Gaio Petronio (Satyricon, la cena di Trimalcione, BUR 1999).
Un'idea tratta spudoratamente dal libro Il riposo di Clio, di Giovanni Aliberti, e-doxa, 2005.
23 agosto 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
8 commenti:
Ma come, ti ritrovo finalmente e tu mi propini Silvio Bandana? Almeno avverti con, non so, "attenzione, immagini che potrebbero urtare la vostra sensibilità, Warning, extremely graphic content!"
Le uova di Silvio Trimalcioni contenevano Rolex d'oro? ;-)
Bentornato, mi sei mancato!
ciao
Lameduck
Silvio, alla fine, è sempre al centro dell'attenzione...
Bentornato!
grazie grazie!
Lameduck, carina la foto con l'anatra zoppa eheheh
la prosima volta metterò degli avvisi per la crudezza delle immagini...
In tua assenza ho aperto un cineclub e un club musicale in previsione delle lunghe serate invernali. Per il cinema c'è una tessera gratis perpetua all'entrata, e per il club basta che dici a George che ti mando io.
Si entra dal solito posto.
ciao ;-)
Mi permetto di dissentire, intanto sull'argomento del post, visto che ultimamente l'amministratore delegato di Forza Italia si sta rendendo noto al grande pubblico più per la sua spericolata vita privata che per le sue doti politiche (mai riconosciute, d'altronde...).
Per quello che riguarda i problemi politici e sociali, credo vi sia sempre tempo di parlarne, magari alternandoli a della sana satira di sinistra che non guasta mai. I problemi politici sono sintomatici di un sistema multipartitico e quelli sociali sono sintomatici di una qualunque società e ciò è ancor più valido per una società frammentata come quella italiana. Nel momento in cui i conflitti suddetti compariranno, o attireranno la mia attenzione, prometto di dedicarci megabyte e megabyte di RAM. Nel frattempo mi godo il mio dolce far niente.
Ultimo appunto: io non odio Berlusconi, provo pena per lui, è ben diverso...
Attila,
non dire bugie.
I caprioli ti fanno pena,
Berlusconi, no.
Polenta e Silvio... uhm, chissà com'è?
Nel dubbio,
meglio il pane con la..."mortadella"!
Posta un commento