17 giugno 2006
Tutti al mare - seconda parte
GoogleEarth è un programmino, scaricabile qui, che permette a chiunque di osservare, tramite foto via satellite scattate dalla NASA, praticamente tutto il mondo. Anche la Sardegna. Anche Villa La Certosa (coord. 41° 01'20.37"N, 9° 33'35.00"E).
Insomma chiunque può vedere, con i propri occhi, lo scempio che è stato fatto di quei 50 ettari di macchia mediterranea che compongono il territorio della dimora privata di Sir Silvio.
Comunque bisogna ammettere che è stato abile: nessuno avrebbe mai pensato al Segreto di Stato come sistema per mascherare un enorme abuso edilizio. Chapeau al Cavaliere. Chissà come gli è venuto in mente... Fino ad oggi era stato apposto solo su operazioni o vicende, che abbiano riguardato stragi, classificate come segrete. Solo 10 volte dal 1977, anno in cui la legge è entrata in vigore (e per cose come il caso Italicus o il traffico d'armi Olp). Villa La Certosa è il caso numero undici. Il più insolito.
Inizia tutto in seguito ad un sorvolo della villa da parte del Corpo Forestale dello Stato nel maggio del 2004, 60 foto digitali, con le quali erano state riprese tutte le opere che venivano, in silenzio, messe in costruzione dal Capoufficio di Arcore. Le foto arrivarono di fronte al Sostituto Procuratore di Tempio e si decise un sopralluogo. In fondo, si tratta di un posto con vincoli assoluti di inedificabilità! Stiamo parlando di una scogliera a picco sul mare dove, le foto lo mostrano, si sta costruendo perfino un anfiteatro e un tunnel per collegare la villa al mare. Punta Lada è uno dei luoghi più belli della Sardegna, è anche giusto che vi siano dei vincoli abientali, o no?
No.
Come si può predendere che l'intraprendenza edile di Berlusconi si fermi di fronte a frivolezze come la legge! Basta fare un piccolo inghippo, in fondo le leggi ad personam sono ormai una prassi: si piazza il Segreto di Stato e anche le anatre del laghetto artificiale (sì, c'è anche il laghetto) avranno la loro guardia del corpo. Ed infatti succede proprio così. Nessuna spiegazione a nessuno. Ghedini, come un novello Colosso di Rodi, si fa trovare di fronte ai cancelli della villa il giorno dell'ispezione impedendo ai malcapitati magistrati di sbirciare oltre la soglia. Dal Viminale partono delle direttive precise: "bisogna preservare la conoscibilità dei luoghi". E già, c'è il Segreto!
Ma la cosa non finisce certo qui: in Parlamento, qualcuno comincia a rompere.
"Perché la villa al mare è così difesa dai nostri sguardi, e quella di Arcore no? Berlusconi passa le giornate a palazzo Grazioli, ma lì non c'è segreto. E non vorrei dire, ma è il caso che il nostro presidente si rifugi in una zona scoperta da un adeguato sistema di difesa terra-aria? E poi un'ultima domanda: Se tutti sanno che in caso di terrorismo Berlusconi si rifugerà in Costa Smeralda, dunque d'estate e d'inverno e anche con il mare mosso, allora il segreto che razza di segreto è?".
E' la domanda di Peppino Caldarola, DS, durante la seduta del Copaco, il Comitato Parlamentare di Controllo sui Servizi di Sicurezza e sul Segreto di Stato, il 26 gennaio 2005, ribadendo anche che il decreto non era stato proprio mostrato ai commissari in seduta. "Stai facendo domande senza senso" gli ha ribattuto Fabrizio Cicchitto.
Insomma non si può neppure chiedere! E che caspita! In fondo siamo il Comitato per la Sicurezza, se non li facciamo noi questi controlli chi li fa?
Li fa Mariano Apicella, cantastorie, lui può entrare. E li fanno gli autori del libro "Ville esclusive & resorts. Le architetture di Gianni Gamondi", che hanno fotografato in lungo e in largo la tenuta, dal più piccolo cactus degli oltre 2000 che adornano la "spianata" agli scogli finti usati per abbellire la dimora estiva dell'uomo più costruttivo d'Italia.
segue...
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2 commenti:
è uno scandalo!!!
non vedo l'ora di leggere la terza parte!
Ma ke vi stupite pure? Maledetto bastardo lui e tutti quelli ke lo hanno votato. Deve tornarenella fogna da cui è uscito!!!!!!!!!!!!!!!
Ma Mangano fa lo stalliere pure lì?
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