03 novembre 2006

Il Cavaliere perde il pelo...

... ma recupera col trapianto, verrebbe da dire. In realtà Silvio Berlusconi non perde davvero il vizio. A farne le spese per l'ennesima volta altri non è che Michele Santoro, di recente rimpatriato dal lungo esilio politico.
La vicenda è la seguente: durante l'ultima puntata di Annozero, il programma di Santoro che fino a due giorni fa raccoglieva le lodi sperticate di quasi tutto il centrodestra, si è parlato degli ennesimi problemi giudiziari del Cavaliere di Arcore. Ad introdurre l'argomento c'ha pensato Marco Travaglio (giornalista di destra contro ogni apparenza e soprannominato l'"uomo archivio") in compagnia di Filippo Facci, giornalista del Giornale e collaboratore di Mediaset. La discussione si è protratta per una decina di minuti, non di più, e chi ha visto la puntata (io, ad esempio) può testimoniare la completa imparzialità di Santoro (non ha aperto bocca) e la più assoluta par condicio da dibattito pre-elettorale tra i due giornalisti. Qualche seggiola più avanti era accomodato Renato Brunetta (FI) e non ha avuto nulla da ridire.
Ma Berlusconi voleva assolutamente dire la sua, voleva partecipare alla discussione, imporre la sua versione dei fatti. Al telefono.
Solo che Santoro non accetta le telefonate di nessuno, non l'ha permesso ad Agazio Loiero e neppure all'avvocato del capitano Ultimo che volevano intervenire durante delle puntate precedenti. Giustamente, non vi era alcuna ragione al mondo di fare un'eccezione per un Deputato qualunque.
Ma Silvio Berlusconi non è una persona normale, è piuttosto il tipo "leinonsachisonoio" e ha telefonato a Petruccioli inviperito. E vi pare che il Presidente della Rai possa prendere le difese di un suo giornalista? Ma quando mai, ma dove vivete? La prima cosa che Petruccioli a fatto è stata lavarsene le mani e lasciare che nella fanghiglia ci si rotolassero i Consiglieri d'Amministrazione (cariche politiche) in maggioranza di centrodestra. Quale sarà il risultato?
...
...
...Una mattina...
...mi son svegliato...
...oh bella ciao...
...

Morale della favola
Quando sentiamo queste notizie, e tra parentesi se la sono presa anche con Report per un piccolo inciso su Meocci, non dobbiamo più stupirci del fatto che certe cose accadano. Ormai dobbiamo iniziare a stupirci del fatto che non siano successe prima. Purtroppo dovremmo iniziare a chiederci come ha fatto un programma come Annozero a durare così tanto senza che lo chiudessero.
Questa qui è l'Italia.
La libertà di stampa è due porte più avanti.

7 commenti:

Fs101 ha detto...

Il programma non lo chiudono. Ma comunque non è giusto che su un tema così delicato, e soprattutto su un tema su cui solo il diretto interessato poteva sapere più di tutti, non hanno fatto intervenire Berlusconi e soprattutto non l'hanno invitato in trasmissione proprio in quella puntata, processandolo sommariamente, attraverso Di Pietro, classico esempio di "TOGA ROSSA", che ha processato sommariamente già altre persone in passato, e Travaglio, un parassita del giornalismo, che ha basato la sua carriera sparlando di Berlusconi,quando a inizio carriera scriveva le barzellette sugli allenatori di calcio. Questa è gente che non merita rispetto.

Barbara Tampieri ha detto...

@ fs101
Di Pietro è tanto toga rossa che fu a lungo corteggiato da Berlusconi affinchè accettasse un posto di ministro nel suo primo governo (che lui rifiutò). Anche Paolo Guzzanti, che basa la sua carriera sulla creazione di inesistenti "dossier" sulla sinistra è un parassita del giornalismo? E' un gnocco senza cervello questo ragazzo...

Fs101 ha detto...

vorrei solo riportarti questa frase di Giuliano Ferrara, che esprimendo un opinione su Sabrina Guzzanti, ha dato una massima universale.


Penso che ogni tanto qualche scappellotto ci voglia per questo tipo di bambinacce. [...] L'elemento della truffa è quello che più mi colpisce. Non c'è stata e non c'è fino ad ora –se ci sarà lo dirò– una censura della Rai e del cattivo Berlusconi contro la satira della Guzzanti. C'è stato un tentativo evidente di guadagnarsi la censura da parte della Guzzanti, che ha associato alla satira, cioè al suo mestiere, un altro mestriere, quello del comizio politico "de paese", "de borgata", quello violento, duro, in cui le è scappata anche la famosa espressione "razza ebraica", perché la ragazza è molto ignorante. [...] La cosa che mi dispiace è la violazione del sacro canone del mestiere dell'attore. [...] Uno fa la satira, punto e basta. Se uno attraverso la satira –come avvenne con Daniele Luttazzi– vuole fare campagna elettorale a favore del proprio partito, non va più in televisione. Molto semplice: non è censura, sono regole, regole sane. (Giuliano Ferrara




Molto semplice: non è censura, sono regole, regole sane.

attila ha detto...

@fs101

Lo stesso Ferrara che fu iscritto al PCI, che studiò a Mosca, che divenne socialista, craxiano, agente della CIA per "lezioni di craxismo" (lo dice lui stesso nella sua biografia) e che si è prostrato a Berlusconi?

Io dubiterei della sua autorevolezza...

Inoltre hai dimenticato che in studio era presente Filippo Facci, noto sicofante del Leader di Arcore.
Inoltre hai dimenticato la presenza del tuo amato Brunetta.
Inoltre hai dimenticato che la politica del programma è di non stravolgere la scaletta per permettere a chiunque di intervenire.
Inoltre hai dimenticato che Marco Travaglio ha iniziato la sua carriera con Montanelli, che era il suo pupillo e che ha lasciato il Giornale quando la mano di Berlusocni si era fatta troppo pesante e che è un giornalista di destra.

Da ultimo mi risulta quantomai complesso cogliere l'elemento accomunante tra il mio post è la tua sparata sulla Guzzanti. Difficoltà mie, senza dubbio.

Fs101 ha detto...

Indipendentemente dal fatto che sia stato Ferrara a fare quell'affermazione o Che Guevara, ciò che importa è che ha detto una cosa sacrosanta: Se vuoi fare politica, non lo fai in un programma di intrattenimento o di cultura. Lo fai in altre sedi.

E scusa, ma se si facesse una discussione su di te, e invitassero tuo fratello al posto tuo a parlare, non ti darebbe fastidio? ma soprattutto chi è che ne sa di più tu o tuo fratello sui fatti tuoi?

Come dice Fichte: Colui che conosce meglio di tutti una cosa è colui che la crea.
Di conseguenza Berlusconi è colui che conosce meglio ciò che è successo. Più di chiunque altro.

E Santoro ha compiuto un doppio errore. Non invitare Berlusconi al programma, e non farlo intervenire per telefono(nonostante non siano previste telefonate, l'argomento era molto delicato e Di Pietro e Travaglio stavano facendo un processo senza il diretto interessato.)


Per quanto riguarda Travaglio, penso che "L'Odore dei SOldi" dovrebbe essere una sua autobiografia, dato che fin quando stava con Montanelli al Giornale, scriveva libri sugli strafalcioni degli allenatori, con le prefazioni di Montanelli, e dopo che ha litigato con Berlusconi, ha iniziato a scrivere libri come dice lui "INCHESTA".

Evidentemente prima non guadagnava abbastanza...


E soprattutto non ci si può affidare solo ai processi...la realtà è un'altra cosa.

attila ha detto...

@fs101

Basandoci sul tuo ragionamento illogico, dopo l'11 Settembre avremmo dovuto invitare in tutte le trasmissioni in cui se n'è discusso Bin Laden oppure astenerci dal parlarne?

Ti rendi conto dell'idiozia della questione?

Oltre a questo, forse dovresti guardare la trasmissione, visto che nel momento "incriminato", Di Pietro stava zitto, e Travaglio si scambiava egualitariamente commenti con Facci (il Giornale) e alla presenza di un benevolo Brunetta.

Fs101 ha detto...

ahuahuahuAHUhuAhuAhuA

MA CHE PARAGONI FAI!?!?!?

E poi se in qualche trasmissione in cui si parlava di lui, Bin Laden avesse voluto intervenire, l'avrebbero fatto di sicuro parlare.


L'idiozia l'hai detta tu adesso :D