24 agosto 2006

Achtung Capriolen!

Oggi è il 24 no? Ebbene, oggi si apre ufficialmente la caccia indiscriminata ai caprioli, in Piemonte. Prima regione ad applicare la liberalizzazione alla caccia di "selezione" agli ungulati durante tutto l'anno, approvata con un vero e proprio blitz nel decreto sull'evasione fiscale (governo Berlusca) inserito poi nella legge finanziaria del 2005.
Caccia di selezione un paio di palle, direbbero dalle mie parti. I cacciatori potranno indiscriminatamente sparare a qualunque esemplare di capriolo respiri ancora prima del loro arrivo, pagando semplicemente una contenuta gabella: 110 euro per un adulto, 40 per un cucciolo. Dovranno trovare riposo eterno tra i 500 e i 600 caprioli. Su una popolazione complessiva di 250.000 esemplari in tutta Italia, 600 è un gran bel numero; per fare un paragone antropomorfo, è come se si autorizzasse l'omicidio di massa di 100.000 italiani.
La motivazione che la Bresso adduce alla sua irremovibile e stolida scelta è che i caprioli sarebbero un rischio per l'uomo. E come no, si sente tutti i giorni di aggressioni di caprioli muniti di corna o di ragazze stuprate nei boschi da questi violenti animali.
A parte gli scherzi, il rischio sarebbe soprattutto per gli automobilisti. Come ha ricordato il buon Fulco Pratesi, sono molto più rischiosi i cani abbandonati in estate, già abituati alla presenza dell'uomo, che questi timidi animali.
L'amministrazione piemontese si è anche opposta al sostegno giunto da praticamente tutte le associazioni ambientaliste, i bioparchi, i veterinari, per trovare una soluzione non cruenta del "problema". Invece di studiare un possibile trasferimento, la Bresso preferisce soddisfare il piacere onanistico di un gruppetto di psicopatici con carabina. Le auguro che la scambino per un ungulato e le facciano provare il brivido di una schioppettata nelle chiappe.
A quando i primi lager per le lepri?

6 commenti:

Nicolo' ha detto...

Che gente idiota che c'è nel mondo...
Ci vorrebbe davvero qualcuno che dia la caccia ai cacciatori....

attila ha detto...

Una rilettura delle prime righe del post sarebbe utile. Non riesco ancora a cogliere il nesso tra l'evasione fiscale e la caccia di selezione... mah, evidentemente si tratta di alta politica...
Purtroppo, il PIemonte è solo la punta dell'Iceberg: di uccisioni legalizzate l'Italia è zeppa fino all'orlo. Solo quest'anno sono stati 10.000 i caprioli abbattuti in Trentino-Alto Adige a causa della stessa legge.

E poi ci permettiamo di andare a dire qualcosa ai tedeschi che ci abbattono l'orso Bruno...

attila ha detto...

E qui entriamo nel terreno minato del federalismo a tutti i costi.
Il Ministro Pecoraro Scanio ha già ribadito di avere le mani legate proprio perchè tali competenze sono, per legge, attribuite alle regioni dalla legge finanziaria precedente, all'interno della quale è inserita questa fesseria della caccia selettiva.

Per quello che riguarda i rischi collegati all'aumento di popolazione degli ungulati, ci sarebbe fior fiore di letteratura a confutare tali rischi, ma basta pensare ai nostri amici (bah) americani, che da anni ed anni convivono pacificamente con gli alci di Yellowstone (non rare le foto di macchine che fanno lo slalom tra gli animali).

Per tenere sotto controllo la popolazione d'erbivori, niente di più semplice che reintrodurre predatori naturali, come i lupi, i quali compiono sì una caccia selettiva, andando ad uccidere gli esemplari più deboli o più anziani.

Mi piacerebbe proprio vedere il cacciatore selettivo che tra un esemplare vecchio e malandato e uno giovane con due bei palchi di corna sceglie di accoppare il primo per fare, davvero, caccia selettiva...

Barbara Tampieri ha detto...

Mettere mano alla doppietta è purtroppo il metodo più sbrigativo e meno costoso. Anch'io sarei per la selezione naturale ad opera dei predatori ed eventualmente per gli anticoncezionali.
Anche se non ce lo vedo il cervo con il Durex ritardante per lui e stimolante per la cerva.
(Si chiama incontinenza da cazzate, scusate...)

No, seriamente. Il problema va affrontato, ristabilendo l'equilibrio naturale tra le specie. E chiedendosi: perchè sono diventati così tanti?

attila ha detto...

Il motivo c'è, mancanza di predatori naturali. E non lo dico io, lo dice lo stesso studio che hanno usato alla regione piemonte per giustificare il massacro. L'ho trovato sul sito della Regione, non trovo più il link però...

Anonimo ha detto...

Caro Attila e legiadrissima Lameduck,

mi chiedevo se la stessa commozione manifestata verso i caprioli in pericolo di vita,

l'avete provata verso la ragazza pakistana recentemente sgozzata dal papà musulmano, diciamo così, per motivi "culturali"...

Rovistando nei vostri blog, devo, però, dedurre che il fatto non vi ha sfiorato neanche l'anticamera del cervello!

Non trovate strana la cosa?

Anche a me è sembrata molto strana...

Mi sono chiesto, infatti, ma com'è che due personaggi attenti e colti come voi debbano cedere al richiamo della musa ispiratrice solo quando si tratta dei capelli caduti di Berlusconi o del suo decaduto blasone a pianeta nano o di altre interessantissime amenità...

Che sia colpa degli amerikani?