02 novembre 2006

Il decalogo

Dalle colonne di Libero, il giornale dell'uomo più coinvolto d'Italia, Bruno Vespa ha deciso di propinarci un'intervista al Cavaliere nella quale il Cavaliere stesso spiega quali sono stati i dieci errori fondamentali che lo hanno portato a perdere le elezioni. Inutile dire che non si tratta di autocritica. I dieci errori fondamentali li hanno compiuti gli altri, non di certo Belrusconi.
Questo è tipico del personaggio, ormai lo sappiamo. Ma andiamo con ordine. L'articolo inizia con una bella analisi psicologica del Berlusconi post-elettorale.
"Nei sette mesi successivi alle elezioni, Silvio Berlusconi ha attraversato tre fasi": il rigetto, la riflessione prudente e l'attacco. Sul rigetto siamo tutti d'accordo, e forse molti di noi avrebbero barattato volentieri la palla di un occhio con l'esilio permanente di Belrusca al Billionaire."«Ho avuto un forte rigetto nei confronti della politica, a causa del comportamento di alcuni alleati, del risultato elettorale e per il successo dell'antica, sperimentata professionalità della sinistra su come si gestiscono le operazioni di scrutinio. Per mesi ho faticato a seguire la cronaca politica sui giornali e i soliti pastoni dei telegiornali. E ho provato rigetto anche verso l'obbligo di certe frequentazioni». I suoi famigliari le hanno suggerito di lasciare? «Mia madre, nel 1993, quando tutti i miei famigliari e gran parte degli amici erano contrari alla mia discesa in campo, mi disse: se ti senti in dovere di farlo, devi trovare il coraggio di farlo." A parte il fatto che familiari i scrive senza g, ma non era Forza Italia quella del decalogo del rappresentante di lista? Peraltro con al suo interno informazioni illegali rispetto alla normativa elettorale vigente. Inoltre Berlusconi si dimentica (poverino, è l'età) che il suo progettino di discesa in campo non inizia nel 1993, ma già nel 1992 Dell'Utri aveva dato incarico a Ezio Cartotto di istruire i dirgenti Publitalia su come trasfromarsi da pubblicitari in politici. E possiamo star certi che prima che con familiari e amici, Berlusconi si fosse consigliato con Craxi e, perchè no, con qualche amico palermitano.
La seconda fase mi sembra un po' esagerata, più che "riflessione prudente" la chiamerei "tentativo di plagiare l'elettorato attraverso campagne denigratorie e di sospetto sulla legittimità del voto, evidenziando impossibili soluzioni di riconteggio dei voti e regalando perle di rara saggezza sulle qualità psicoattitudinali dei suoi oppositori politici", ma questa è solo un'opinione.
"Così, soltanto nel caldo autunno romano ha cominciato a dimenticare il "decalogo della sconfitta", cioè la serie incredibile di errori minuti che hanno condotto la Casa delle Libertà a perdere la sfida delle urne. Sarebbe bastato non farne uno, uno solo, e tutto sarebbe stato diverso." E subito Berlusconi tira in ballo l'euro, gli alleati, la sfiga. Mai la sua incompetenza personale.
La terza fase è il tocco di genio di un Ciambellano di corte: "nella terza, iniziata a metà ottobre 2006, è partito all'attacco a cominciare dalla grande manifestazione del 21 ottobre a Vicenza, con Gianfranco Fini e Umberto Bossi". Se per grande manifestazione intendeva quella scampagnata di tremila anime in piazza, siamo d'accordo.
Ma, insomma, quali sarebbero questi errori compiuti da Berlusconi, anzi, dagli altri cattivoni che tramano contro di lui?
"«Il primo» mi dice «fu chiedere una "discontinuità" nel governo. Il governo delle 36 riforme, più di quelle realizzate da tutti gli altri precedenti governi messi insieme. Il governo che, per primo, aveva abbassato la pressione fiscale. Il governo che aveva aperto 106 cantieri di grandi opere contro i 7 della legislatura precedente. Il governo che aveva fatto dell'Italia, finalmente, un paese internazionalmente apprezzato e credibile. La richiesta di discontinuità è stata, insomma, un atto di masochismo assoluto. Quale segnale peggiore poteva darsi agli elettori a cui, invece, si sarebbe dovuto chiedere di rinnovare la loro fiducia proprio sulla base dei grandi risultati raggiunti dal governo che aveva battuto ogni record di stabilità?»".
Vabbè, abbiamo capito...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro attila sembra a volte incredibile che un personaggino come quello abbia potuto governare il nostro paese per 5 anni! E' stato un bagno di sangue un pò per tutti i settori nel nostro paese! Ma poi leggendo certi blog (mah, fs101???) si capisce che il livello intellettivo medio di certe persone è così basso che tutto si spiega...e poi si riempiono la bocca di parole quali libertà quando non sanno manco cosa significhi. Forse per loro è semplicemente potersi comprare un bel macchinone senza doverci pagare le tasse a causa di un governo illiberale. Mah, difficile parlare con chi non ragiona, come parlare con un muro. Forza Attila!

attila ha detto...

@anonimo

Forza Attila??? Che è, un nuovo partito? eheheheh :-))))))))))))))

Fs101 ha detto...

Io so cos'è la libertà. Sei tu che ne hai una concezione traviata.