30 giugno 2006

Ascendente Lama

Valido per l'anno 2005. Nell'oroscopo di nascita, Berlusconi ha Luna e Saturno nei Pesci: in questo segno attualmente transita Urano, pianeta che rivoluzionerà, nell'arco di un anno o un anno e mezzo, la sua posizione di leader ampliando gli orizzonti politici, ma il tentativo di rilanciare veramente l'economia può essere realizzato nell'arco di molti anni, visto che il suo Plutone nel Cancro riceverà i buoni aspetti di questo passaggio di Urano. Quindi Silvio Berlusconi, prima o poi, si sarebbe confrontato con questo problema fiscale dovuto alle ristrettezze finanziarie del bilancio dello stato anche se, con Giove in Sagittario di nascita, la sua possibilità di creare ricchezza è notevole. Riuscirà nel suo intento politico-finanziario perché le sue scelte di destino sono collegate ad un Nodo Lunare in Sagittario che Plutone raggiungerà nell'arco dei prossimi 3 - 4 anni quindi la sua azione si farà incisiva, e lui cambierà molte cose in questa nazione.

Sì, in peggio!
A parte gli scherzi, non l'ho mica scritte io 'ste cose. Le ho trovate vagando su internet sul sito di una (credo) nota astrologa, che si è sbizzarrita a darci le previsioni per l'anno 2005 dei maggiori personaggi politici mondiali tra cui, non poteva certo mancare, Silvio Berlusconi.
Ci sono anche W. Bush e Bin Laden e devo dire che la Dottoressa De Giuli (così si chiama la cartomante) dev'essersi impegnata a fondo per riuscire a non imbroccare neppure una previsione giusta. Sono tutte sbagliate. Da non crederci. E fanno anche ridere.
Leggete cosa scrive della Costituzione Europea:
"entrerà in vigore, secondo le armonie stellari, nel 2009 con un accumulo planetario tra Capricorno, Acquario, Pesci e saranno Giove e Mercurio, pianeti di Buongoverno nel segno dell'Acquario a segnare l'inizio della nuova Era. La data, per i popoli di buona volontà è quella del 1° febbraio del 2010."
All'inizio credevo fosse lo scherzo di qualche buontempone, invece è tutto vero. Grazie alle sue previsioni ottimistiche e di parte, la Dott. De Giuli si è guadagnata un angoletto nell'Olimpo dei Forzaitalioti e un posto nelle preghiere serali del Cavaliere. I discepoli di Publitalia già la citano come una Nostradamus in gonnella, come colei che tutto vede e a tutto provvede.
Tra qualche tempo avremo la gioia di poter leggere il suo libro "il Karma dei politici", attesissimo dagli appassionati del genere. Ma per chi proprio non riuscisse a prender sonno senza prima aver dato un'occhiata al manoscritto, può andare sul sito SilvioBerlusconiFansClub e visionare in anteprima un breve estratto sul Karma di Sir Silvio zeppo di rivelazioni sconcertanti.
Se vi dicessi che Berlusconi è stato Papa ci credereste? No, vi giuro che non è l'ennesima battuta sul tema.
Secondo il suo tema karmico, Berlusca è stato Innocenzo III durante l'eresia catara contro i quali condusse una Santa Crociata. Questo perchè Egli è il Bene, la Luce. Mentre i poveri catari (oggi rappresentati dalla sinistra radicale, dichiara l'autrice) sono il Male. Nel suo impeto karmico-trasformista, Silvio Berlusconi fu anche un governatore delle Fiandre durante la controriforma e un "padrone delle ferriere" durante la rivoluzione industriale. Insomma, l'imprenditoria ce l'ha nel sangue e pure la politica.
Se non ricordo male, secondo il Buddismo spicciolo, la vita successiva è determinata dalla vita precendente. In pratica vuol dire che se un tizio in una vita si è comportato male, nella vita che segue si reincarnerà in qualcosa di molto poco onorevole, come una pulce o un macaco.
Povero Berlusca, che sfiga. E dire che era riuscito ad inanellare una serie di vite niente male dal '200 a oggi. Quanto lavoro sprecato.

29 giugno 2006

Come sopravvivere al trapasso in 10 lezioni

Che Berlusconi abbia qualche piccolo problema a confrontarsi con l'avanzare dell'età credo sia palese. Da buon palazzinaro di terzo pelo, non ci ha pensato due volte a stuccare le zampe di gallina, dare un paio di mani di vernice alla faccia e rimboschire la pelata.
Come un novello Dorian Gray, Silvio Berlusconi non esita a escogitare ogni sistema per apparire giovane e in salute. Questo anche perchè i suoi creativi di Publitalia devono avergli spiegato che in pubblicità (politica) è importantissimo mantenere sempre lo stesso aspetto, in modo che il messaggio arrivi alle persone senza bisogno di essere, ogni volta, reinterpretato dal loro cervello. E Berlusconi non vuole che ci affatichiamo usando il cervello. Per cui, dove non arriva la chirurgia plastica arriva il computer, sfocando sempre più la sua immagine sui cartelloni, per nascondere l'usura del tempo.
Ma quello di Berlusconi non è solamente un vezzo elettorale, dietro questa sua ricerca spasmodica di restare bambino (con l'altezza c'è riuscito) vi è qualcosa di patologico.
Quanti di voi hanno mai sentito parlare del mausoleo di Berlusconi? Ebbene, è una storia che si trova tra mito e realtà, come le vecchie leggende su draghi e folletti. C'è, ma non c'è. Chi racconta di averlo visto, chi dice che non esiste. Chi spera si tratti di uno scherzo. Insomma, qual'è la verità?
La verità è che il mausoleo esiste veramente ed essendo Belrusconi se stesso, il mausoleo non poteva certo essere una specie di cappelletta di famiglia, come quelle che si vedono in giro nei nostri cimiteri.
In questo video vedrete finalmente con i vostri occhi quest'ottava meraviglia del mondo. Tra un recinto di lama (sì, di lama) e un prato all'inglese sorge questa enorme tomba bianca, scolpita dal Cascella, dove, un giorno, il buon Silvio riposerà in pace tra oli profumati e vasi canopi. Berlusconi come Ramsete, come Tutankamon. Sigillato in un enorme sarcofago bianco all'interno di una sala vuota (e bianca). Mamma mia. A questo punto potremmo dire che si spiegano molte cose sulla sua personalità, che il quadro clinico è completo.
Ma non è così, manca qualcosa, manca il tocco di genio che ha sempre contraddistinto il Cavaliere. Manca quel nonsocchè che a me ha fatto sempre esclamare "o Madonna!" o qualcosa di simile.
Ma c'è anche quello, non preoccupatevi. Questo video è un'intervista a Marco Travaglio, che racconta una storiella, vera, di Indro Montanelli, al quale era stato offerto, dal Cavaliere, un posto d'onore tra coloro che verranno seppelliti con lui.
Potete non crederci, ma c'è anche la conferma di Feltri con tanto di scongiuro pagano.
O Madonna!

27 giugno 2006

Apologia della Padania

"Le vicende che videro presente la Lega Lombarda non si esaurirono ottocento anni or sono. Continuano ancora oggi, i condottieri hanno altri nomi, ma sono rimaste immutate la determinazione e l'aspirazione a essere liberi in casa propria..."

Così dice testualmente l'introduzione alla storia della Lega Nord, liberamente consultabile sul sito del partito. Se fosse vero, a quest'ora i condottieri di oggi avrebbero dovuto sguainare il nordico spadone e guidare le proprie genti a saccheggiare Roma, come tanti novelli lanzichenecchi, massacrando le istituzioni e uccidendo i ladroni, mentre i salotti buoni e le aule del Parlamento venivano ridotte in cenere dal fuoco purificatore.
Così non è. La furia rivoluzionaria dell'oltre Po si è per ora limitata a: occupazione di campanile pubblico, sbandieramento non autorizzato, uso improprio del tricolore, turpiloquio e qualche altra decina di reati minori.
Ma chi sono i rappresentanti di questo movimento? Che persone si identificano con i valori della Lega Nord? Quali sono questi valori?
Il Capo è, senza ombra di dubbio, Umberto Bossi, il senatùr, ancora sproloquiante nonostante i recenti problemi di salute. Un uomo tutto d'un pezzo. Un "tecnico elettronico applicato alla medicina", così recita la sua biografia, scordandosi di aggiungere che ha beccato 8 mesi definitivi per tangenti Enimont. Ma nessuno è perfetto.
Tra i suoi discorsi più meritevoli mi sembra doveroso, come minimo, ricordare il giorno felice in cui disse ad una signora di "mettere nel cesso" la bandiera italiana. Che bei ricordi.
E i gregari? Anche loro persone che rispettano le leggi e onorano le istituzioni. Maroni, in fondo, ha preso solo 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale, mentre Borghezio è stato accusato di aver dato fuoco ad un campo di extracomunitari a Torino. Un'inezia. Una quisquilia. Chi non ha mai dato fuoco a qualcuno? Suvvia! E poi ricordate che se trovate i vagoni dei treni puliti è merito suo, di Borghezio. Sì, proprio così: questo brav'uomo è quello che va sempre in giro a disinfettare con lo spray i sedili occupati dagli extracomunitari.
Ma ciò che rende i Padani padani è la gente. Sì, la gente, quelli che ai comizi ci vanno, quelli che applaudono, che scalpitano, che bestemmiano e che si ribellano a questa Italia schifosa e perfida.
Molti pensano che i Padani siano solo un gruppo di bifolchi ignoranti, ma non è così! In ogni centro ricreativo celtico vi è una biblioteca fornitissima, dove i giovani verdi possono riunirsi per serate culturali all'insegna di accese discussioni ideologiche e programmatiche sul futuro del partito. Dove nasce e cresce l'identità padana. In questo video possiamo vedere come i nordici secchioni si documentano sulla loro identità politica.
Ma il padano di oggi non è solo studio e lavoro: il vero padano sa anche divertirsi alla grande. In quest'altro video, possiamo osservare dei giovanissimi virgulti padani che si danno alla pazza gioia. Certo, senza mai dimenticare la propria identità e le proprie radici etniche padane.
Visto che roba? Vita dura per noi intellettualoidi di sinistra, qui si rischia grosso. Noi abbiamo fatto il nostro tempo, il futuro sono loro!
A proposito di futuro.
Chissà come reagirà la Lega dopo i recenti rovesci referendari. Si disgregherà? Non credo finchè la base è così forte e culturalmente preparata, ci vorrebbero almeno venti minuti prima che trovino un altro hobby. Diventerà più forte di prima? Chi può dirlo. Forse da qualche parte c'è l'erede di Bossi, pronto ad estrarre la spada dalla roccia e condurre il popolo Padano verso la libertà.
Attenti romani, riponete l'argenteria! Oltre le mura già ardono i fuochi di un assedio lungo e periglioso.
Bah!

i video sono tratti dal sito www.camicieverdi.com e fanno parte del Film "Camicie Verdi" di Claudio Lazzaro

Banner Bruno

Ecco il codice del banner che linka al Ministero dell'Ambiente Bavarese ( a destra vedete come appare, mi sembra carino no?)
Basta fare copia e incolla.
Facciamogli capire che ci sono ancora delle persone che la natura la proteggono!

<a href="http://www.stmugv.bayern.de/en/wir/ansprech/index.php">
<img src="http://photos1.blogger.com/
blogger/7969/2743/400/superorso.gif"></a>

26 giugno 2006

Riforma? NO, grazie


Direi che coloro che si sono battuti per far prevalere il NO possono giustamente dare inizio ai festeggiamenti. Personalmente ho già espresso la mia gioia accennando una giga davanti al televisore mentre i dati annunciavano la lieta novella. Dati che parlano molto chiaro: oltre il 61% dei votanti (aspettiamo i voti all'estero per il verdetto definitivo) hanno deciso di respingere una riforma maldestra e scombinata, che non avrebbe permesso agli ingranaggi della nostra democrazia di girare come si deve.
Insomma, l'abbiamo scampata bella. Siamo stati bravi, ci meritiamo una bella vacanza. Possiamo raggiungere gli elettori di destra, che ci hanno preceduto, sulle varie spiagge e calette dello stivale, incerti di guadagnarci un posto al sole - già tutti occupati probabilmente - ma sicuri di aver fatto il nostro dovere e di aver esercitato i nostri diritti fino in fondo.
Non so proprio a cosa potranno aggrapparsi Forza Italia e la Lega per giustificare una debacle di tali proporzioni. Il SI' prevale in due sole regioni del nord: Veneto e Lombardia; ma sia Milano che Venezia respingono la riforma (rispettivamente col 51,8% e col 53,6%).
Qualche buontempone della destra ha obiettato che il dato non è significativo perchè sono andati a votare "solo" il 53,7% degli aventi diritto. Che si tratta di un semplice motto di spirito è facile intuirlo se paragoniamo questo risultato a quello del 1999 in Svizzera, quando si votò per la revisione totale della Costituzione e i votanti furono poco più del 36%.
Tra le dichiarazioni post-voto più rilevanti mi preme citare le parole di Speroni, eurodeputato leghista (quello che Michele Serra chiamava Joe "michetta"), il quale, come un novello Cicerone (antico-romano e ladrone pure lui), ha flemmaticamente dichiarato: "Gli italiani fanno schifo e l'Italia fa schifo perché non vuole essere moderna e hanno vinto quelli che vogliono vivere alle spalle degli altri".
Alla salute!

PS:
Berlusconi è alla settima sconfitta di fila, secondo voi tenterà un altro giro o si accontenterà dell'orsacchiotto?

Attenzione, attenzione!

Rapido aggiornamento dal fronte referendario. Stiamo vincendo alla grande. Più tardi scriverò un post un po' più corposo e gongolante.
Per ora, complimenti a tutti coloro che hanno votato NO! Andate davanti allo specchio, stappate una magnum di champagne e brindate a voi stessi e al vostro senso dello Stato.

24 giugno 2006

Silenzio

Anche la campagna per il referendum è finita e come sempre, il giorno che precede le elezioni, vige la regola del silenzio di riflessione. Da buon blogger che rispetta le consuetudini di questo nostro pittoresco paese (...speriamo non lo diventi ancora di più. Ops, mi è scappata!) mi sembra giusto non violare le 24 ore franche che ci dividono dal voto.
Già, ma su cosa potremmo riflettere? In fondo chi, come il sottoscritto, ha partecipato attivamente alla campagna referendaria ha ben poco a cui pensare, visto che sa già benissimo cosa votare e perchè. Il rischio è quello di passare una giornata a farsi divorare dall'ansia per uno scrutinio che inizierà solo tra due giorni. Dobbiamo trovare qualcosa per ingannare il tempo. Esclusi Risiko (troppo imperialista), Monopoli (troppo capitalista) e Trivial Pursuit (troppo difficile), la scelta risulta costretta tra contarsi i peli del naso e accendere il televisore. Direi che anche l'ipotesi dei peli può essere scartata senza troppi rimpianti, perciò resta la TV.
Ma i programmi sono sempre gli stessi, eppoi si rischia di incappare in qualche telegiornale politicamente schierato (a destra) e rovinarsi l'appetito e la salute.
Una soluzione però c'è: possiamo evitare di abbandonare la politica e riuscire comunque a non parlare del referendum, senza paura di farci masochisticamente del male psichico. Che ne dite? Vi piace come idea?
Ho ripescato il video della trasmissione Satyricon di Daniele Luttazzi, il giorno in cui invitò Marco Travaglio a parlare del suo libro "L'odore dei soldi", recentemente sdoganato dalla magistratura (avendo Berlusconi perso la causa per diffamazione nel febbraio di quest'anno) e quindi di nuovo attuale. Rivedere questo video mi ha fatto bene, una vera panacea per i miei acciacchi elettorali. E' stato quasi romantico, come quando si guardano le vecchie cassette dei filmini di famiglia e si ripensa a come si vivesse bene allora. L'effetto che il filmato ha avuto su di me è stato questo; per un attimo mi sono quasi commosso. Purtroppo questo sentimento era misto alla rabbia, rabbia profonda, perchè tutti sappiamo cosa successe dopo: a "causa" di quest'intervista, Silvio Berlusconi emise il famigerato editto bulgaro contro Luttazzi (e Santoro e Biagi, ma per altre ragioni).
Ma perchè, perchè glielo abbiamo lasciato fare? Perchè non siamo riusciti ad impedirglielo? Perchè non ci siamo ribellati? Forse lo abbiamo fatto, è vero, ma evidentemente non era abbastanza. Dovevamo lottare per loro tre, non solo per noi stessi. Col senno del poi, mi chiedo se davvero non avremmo potuto ostacolarlo di più, impedirgli di prendersela con tre persone come ce ne sono poche in giro di questi tempi. Licenziati in tronco. Costretti ad un esilio cupo, perseguitati dai "baroni" del Cavaliere e dalla gran massa di persone che allora (e purtroppo ancora oggi) credevano nelle realtà virtuali di Berlusconi.
Biagi, Santoro, Luttazzi, potrete mai perdonarci?



clicca sull'immagine per vedere il video

22 giugno 2006

Giordano&Fassino Night Show


Il gesto di Berlusconi, che si asciuga il sudore dalla fronte imbrunita (di cerone), riassume facilmente il contenuto dello scontro di questa sera a Porta a Porta. Protagonisti del pugnare, oltre al Cavaliere, Piero Fassino e Franco Giordano per la sinistra e Buttiglione per se stesso. Sì, perchè rare sono state le volte in cui l'ex ministro si è mosso a compassione e ha dato una mano al ben più impacciato Capoufficio, per cercare di spiegare le ragioni della riforma di Bossi. Ragioni che, mentre sembravano lampanti negli spot censurati di Mediaset, dopo una bella oretta di trasmissione sono risultate per quello che sono: un vero guazzabuglio. E dire che il povero Vespa ha cercato in tutti i modi di aiutare Silviuccio nello spiegare quanto è virtuosa l'opera riformatrice, ma proprio non si poteva far nulla: i riassuntini che ogni tanto passavano in onda, si traducevano in ottime sponde per le repliche di Fassino e Giordano (bravi nel non mettersi a litigare fra loro), e anche gli altri elementi del contendere, spiegati col gergo ben poco giuridico del Cavaliere (e dire che è laureato in giurisprudenza!), sembravano ancora più ferraginosi e di poca importanza.
La parte più gustosa è stata quando Fassino ha spiegato in cosa consisterà l'attribuzione esclusiva alle regioni della legislazione in materia sanitaria: i "governi" regionali potranno decidere su tutto, dai prontuari dei farmaci gratuiti, agli stipendi dei medici, che non saranno più unitari, ma varieranno da regione a regione; per non parlare dei problemi dei pazienti per potersi curare al di fuori dalla propria regione di residenza. Sembrava una scena da cabaret, con Berlusconi che si arrampicava sugli specchi dicendo che in realtà la competenza è ancora sulle spalle dello Stato, Fassino che gli replicava ridendo:"Sarà, ma questo non l'avete scritto, se non ce lo scrivete è inutile, ci saranno solo continui conflitti di attribuzioni!" e Vespa che sfogliava convulsamente il testo della riforma alla ricerca di un appiglio per il Prode di Arcore. Giordano è stato bravissimo nel sollevare i problemi per i lavoratori sia nella sanità che nell'istruzione, da applausi la parte in cui denuncia le lungaggini infinite del procedimento legislativo concepito dai Padani, tutto a scapito dei cittadini.
Per non parlare della chiusura di trasmissione, dove Berlusconi ha liberamente calunniato il povero Follini dandogli dell'infiltrato e ha bollato la Mussolini come esponente della sinistra.
Insomma un vero delirio. Il suo.

Bravo Silvio!


Edizione straordinaria! Edizione straordinaria! Il Cavaliere perde la sua aurea di superiorità e decide che è giunto il momento di fare severa autocritica: coerente con questa nuova linea politica, Belrusconi si è auto-dichiarato indegno di essere italiano.
Bravo Silvio! Non me lo sarei mai aspettato da te, un gesto di profonda maturità. Un presa di coscienza dura e netta, senza sconti per la propria posizione sociale o per il proprio passato. A dirle il vero io lo sapevo già da un bel po', ma non avrei mai creduto che tu potessi ammetterlo così, davanti a tutti. Bravo, bravo, bravo.
Calmi, non sono pazzo.
Non avete capito niente? Riponete le armi, il Capoufficio di Arcore non voleva offendere nessuno. Adesso mi spiego meglio.
All'apertura della manifestazione per il SI' al refererendum del 25-26 giugno, a Roma, Berlusconi ha detto chiaramente che chi non andrà a votare "non può considerarsi italiano al 100%", insomma chi non vota è indegno di essere annoverato tra le italiche genti. A dirla tutta, in principio se l'è presa con i sostenitori del NO, ma oramai sappiamo che con Berlusconi vale la regola cinematografica di "buona la seconda" e quindi non ci scandalizziamo più di tanto per questo. Inoltre un'ammissione di questo tipo dev'essere veramente difficile per un uomo come lui, quindi è comprensibile un po' di nervosismo prima della dichiarazione di indegnità.
Ancora non avete capito?
Vi ricordate i quattro referendum sulle staminali? Vi fu una massiccia campagna astensionistica alla cui testa si pose proprio Berlusconi; lo stesso signore che oggi definisce "indegni" coloro che, invece di andare diligentemente alle urne a compiere il proprio dovere civico, andranno al mare o, alla meno peggio, a fare una scampagnata.
Ricapitoliamo: Berlusconi, qualche tempo fa, ha detto che astenersi non è un male perchè è un diritto dei cittadini e ha capeggiato una campagna per l'astensione al referendum; oggi Berlusconi dice che i cittadini che non andranno a votare sono indegni di essere italiani.
Quella del Cavaliere, quindi, non è una provocazione, nè dev'essere considerata l'ennesima discriminazione per le opinioni politiche altrui. Va invece presa per quello che è: una coraggiosa autocritica. Con un pizzico di schizofrenìa.

20 giugno 2006

Ma è contagioso?


La popolazione italiana eterosessuale è avvertita: limitate i vostri rapporti con le persone omossessuali. Chiudete in casa i vostri figli, non fatevi starnutire addosso e cercate di lavarvi le mani dopo aver toccato un omosessuale. Pare che sia una malattia! Giuro, non sto scherzando. Secondo un documento del Pentagono, che doveva restare segreto, l'omossessualità è una malattia. Beh, in effetti non si parla di malattia fisica, quindi non dovete preoccuparvi del contagio, ma viene catalogata tra le malattie psichiche, che certo non è meno rilevante. La faccenda è venuta alla luce grazie ad un ricercatore di un'università californiana che si è imbattuto nel documento.
Gli scopi di questa instruction del Dipartimento della Difesa sono i seguenti:

"1.1. Retiring or separating Service members because of physical disability.
1.2. Making administrative determinations under references (c) and (d) for
Service members with Service-incurred or Service aggravated conditions.
1.3. Authorizing a fitness determination for members of the Ready Reserve who
are ineligible for benefits under reference (b) because the condition is unrelated to
military status and duty."


Capito? in pratica è uno strumento che serve ai comandanti per decidere chi congedare in base a certi "disturbi" psichici. A pagina 88 del documento sono elencati tutta una serie di disturbi dello sviluppo (development defects): sonnambulismo, dislessia e disordini del linguaggio, fobie varie, ritardo mentale, disordini della personalità, obesità e tanti altri. Al numero E5.1.2.9.6 compare la scritta homosexuality. Quindi trent'anni dopo la dichiarazione ufficiale della scienza che l'omossessualità non è da considerarsi una malattia, arriva a stravolgere la medicina moderna questo bel documento, tutto rilegato e con le scrittone fronte-retro TOP SECRET, guai a chi lo legge senza autorizzazione.
L'American Psychiatric Association ha subito inoltrato una lettera all'Assistente per le questioni sanitarie del Segretario alla Difesa (William Winkenwerder Jr.) per chiedere spiegazioni e una rettifica immediata.
Per quello che mi riguarda non vorrei neppure sprecare commenti al riguardo, tranne ribadire il mio profondo disprezzo per tutta la faccenda e il mio appoggio più spassionato a chi si dovesse sentire più direttamente colpito da tale discriminazione ingiustificata. Ma che volete farci, in fondo stiamo parlando dell'amministrazione Bush: un branco di Repubblicani guerrafondai e bigotti comandati da enormi multinazionali del petrolio e delle armi. Insomma, se io fossi gay la prenderei quasi a ridere, mica vorrete farvi rovinare l'appetito da una tale fesseria?

19 giugno 2006

Shhh!


E' un po' di tempo che non si sente parlare d'altro che di intercettazioni telefoniche. A quanto pare è il sistema migliore per incastrare un criminale dopo il test del DNA, e anche a ragione. E' più veloce, non devi andare in giro con una lente d'ingrandimento alla ricerca di minuscoli resti forforei e, certamente, dà più gusto quando leggi i giornali. Perchè, in effetti, il bello delle telefonate sotto controllo è proprio questo: poter capire, comprendere fino in fondo con che razza di persone abbiamo a che fare.
Un capello ti dice solo chi è l'assassino, un'intercettazione telefonica ti dice anche se quell'assassino è un mostro orribile oppure un povero debosciato, se l'ha fatto intenzionalmente o se è solo una vittima degli eventi. La stessa cosa, chiaramente, vale per qualunque altro delitto.
Cito a memoria una frase di Marco Travaglio:"I magistrati hanno il compito di trovare gli eventuali reati, ma i cittadini possono già dare un giudizio morale". Ed è proprio così.
Leggere del Principe Vittorio Emanuele di Savoia, un uomo che è stato fatto tornare in Italia dopo un esilio durato più generazioni, per motivi più che validi, che dice che, secondo lui, "i sardi puzzano" e che "gli italiani sono tutti stronzi" è una cosa che lascia semplicemente basiti. Ma come si permette questo signore? Chi si crede di essere? Invece di ringraziare umilmente un popolo che ha deciso di accogliere di nuovo la sua famiglia e lui stesso, dimenticando un orribile passato, si permette anche di darci degli "stronzi"!
Forse non sarà penalmente rilevante (in fondo Berlusconi ha detto a metà Italia di essere una massa di coglioni ed è ancora lì che blatera), ma è rilevante per me. E credo che sia rilevante per molti altri affezionati alla propria terra e alle proprie origini. E questo è sufficiente ha giudicare una persona, per me.
Ma questa è solo una delle porcherie personalmente rilevanti che sono fuoriuscite da questi scandali. Io trovo rilevante anche l'intreccio losco in RAI, trovo rilevante tutto quanto.
E adesso ce lo vogliono togliere.
C'è una proposta, per un decreto legge, che vieterà ai giornali di pubblicare le intercettazioni telefoniche (sembra che nella maggioranza si opporranno solo Verdi e IdV). E' mostruoso. Io voglio sapere cosa succede, mi interessa se questi bei tomi quando sono di fronte alle telecamere sorridono suadenti e poi, sotto sotto, fanno e dicono peste e corna di tutto e tutti.
Gli atti di un processo sono pubblici, lo siano anche le intercettazioni. Prima dei giudici dobbiamo giudicare noi. Io voglio che una persona che si permette di dire che noi italiani siamo tutti stronzi si vergogni come un cane quando esce di casa.
Voglio sapere a chi devo gridare il mio sdegno.

SOS Costituzione

vota NO

Sono tanti, tantissimi i motivi validi per impedire che passi una riforma che abbatterebbe l'intero impianto costituzionale. E' necessario far conoscere a tutti questi motivi. Cliccate sull'immagine e raggiungete il sito del Comitato per il NO, troverete tanto materiale utile da far girare tra amici e parenti.

18 giugno 2006

Tutti al mare - terza parte


"Lui è malconsigliato in politica e anche in estetica. Ha cattivo gusto. Non si fa un giardino di cactus e di ulivi fatti venire forse dalla Spagna o dalla Puglia in Sardegna, dove ci vogliono lecci e sugheri. Inventa una natura falsa distruggendone una vera. Come a Los Angeles. È americano anche in questo!".

Sono le parole di Massimiliano Fuksas, grande architetto, che così descrive il buon Silvio e il suo style nella villa in Sardegna.
Insomma un grande abuso e pure bruttarello. Senza nemmeno un briciolo di rispetto per la natura strabiliante che lo circonda; meglio la natura finta, la natura morta, come in un quadro. In fondo questo è il profondo significato della vita politica del Cavaliere: tutto va bene, ciò che non va bene va cancellato, raso al suolo. Un rullo compressore su tutto ciò che non piace, che non si intona con il suo modo di vedere le cose.
La natura, poi, non parla, non è come gli oppositori politici che si lamentano, la natura si può piegare, modellare, non strepita di certo.
Non sempre.
C'è chi la natura la difende e non sono solo gli ambientalisti duri e puri, a volte ci pensa anche lo Stato con le sue leggi. Come in Sardegna.
Violare i vincoli paesaggistici in un'area come quella significa una denuncia penale (d.p.r. 6 giugno 2001, n. 380; art. 163 d.lgs. 29 ottobre 1999, n. 490; art. 142 d.lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004) e così infatti è. La Procura della Repubblica dispone una bella ispezione che viene bloccata sul nascere dal Ministero dell'Interno che "interdice l'accesso all'area". Ma il Sostituto Procuratore non si ferma. Che sia uno dei pochi funzionari dello Stato che lavorano per la gloria? Una perla rara sicuramente, comunque una persona che compie il proprio dovere fino in fondo.
Con una nota riservata datata 3 novembre 2004, la Procura si rivolge direttamente al Presidente del Consiglio chiedendo di "comunicare entro il termine di 60 giorni, così come analogamente previsto dagli artt. 202 e 256 cod. proc. pen., l'esistenza e la attualità del segreto". Il 23 dicembre Gianni Letta risponde alla nota della Procura di Tempio confermando la presenza del Segreto "in quanto l'area in questione sarebbe stata individuata come sede alternativa di massima sicurezza", per "l'incolumità del Presidente del Consiglio, dei suoi familiari e dei suoi collaboratori e per la continuità dell'azione di Governo", nell'ambito di una "pianificazione nazionale antiterrorismo che, tra l'altro, prevede particolari modalità di tutela per la alte cariche dello Stato".
Ma come, avete messo il Segreto di Stato mentre c'è un'indagine penale in corso? Non si può mica fare! No, no, no, qui si chiede alla Corte Costituzionale.
La Procura inoltra un ricorso per conflitto di attribuzioni per "illegittima apposizione del Segreto di Stato da parte del potere esecutivo, tale da determinare una menomazione delle competenze costituzionalmente spettanti al pubblico ministero".
La Corte Costituzionale lo accoglie. Ma non può emettere la sentenza. All'ultimo minuto, con un gesto di profonda magnanimità, l'avvocato Ghedini spalanca le porte della villa ai magistrati, invitandoli ad entrare.
Gentilezza? O solo un sistema per evitare la pubblicità della sentenza che avrebbe anche potuto causare la rimozione del Segreto stesso e quindi impedire il proseguimento dei lavori di bricolage?

segue...

17 giugno 2006

Tutti al mare - seconda parte


GoogleEarth è un programmino, scaricabile qui, che permette a chiunque di osservare, tramite foto via satellite scattate dalla NASA, praticamente tutto il mondo. Anche la Sardegna. Anche Villa La Certosa (coord. 41° 01'20.37"N, 9° 33'35.00"E).
Insomma chiunque può vedere, con i propri occhi, lo scempio che è stato fatto di quei 50 ettari di macchia mediterranea che compongono il territorio della dimora privata di Sir Silvio.
Comunque bisogna ammettere che è stato abile: nessuno avrebbe mai pensato al Segreto di Stato come sistema per mascherare un enorme abuso edilizio. Chapeau al Cavaliere. Chissà come gli è venuto in mente... Fino ad oggi era stato apposto solo su operazioni o vicende, che abbiano riguardato stragi, classificate come segrete. Solo 10 volte dal 1977, anno in cui la legge è entrata in vigore (e per cose come il caso Italicus o il traffico d'armi Olp). Villa La Certosa è il caso numero undici. Il più insolito.
Inizia tutto in seguito ad un sorvolo della villa da parte del Corpo Forestale dello Stato nel maggio del 2004, 60 foto digitali, con le quali erano state riprese tutte le opere che venivano, in silenzio, messe in costruzione dal Capoufficio di Arcore. Le foto arrivarono di fronte al Sostituto Procuratore di Tempio e si decise un sopralluogo. In fondo, si tratta di un posto con vincoli assoluti di inedificabilità! Stiamo parlando di una scogliera a picco sul mare dove, le foto lo mostrano, si sta costruendo perfino un anfiteatro e un tunnel per collegare la villa al mare. Punta Lada è uno dei luoghi più belli della Sardegna, è anche giusto che vi siano dei vincoli abientali, o no?
No.
Come si può predendere che l'intraprendenza edile di Berlusconi si fermi di fronte a frivolezze come la legge! Basta fare un piccolo inghippo, in fondo le leggi ad personam sono ormai una prassi: si piazza il Segreto di Stato e anche le anatre del laghetto artificiale (sì, c'è anche il laghetto) avranno la loro guardia del corpo. Ed infatti succede proprio così. Nessuna spiegazione a nessuno. Ghedini, come un novello Colosso di Rodi, si fa trovare di fronte ai cancelli della villa il giorno dell'ispezione impedendo ai malcapitati magistrati di sbirciare oltre la soglia. Dal Viminale partono delle direttive precise: "bisogna preservare la conoscibilità dei luoghi". E già, c'è il Segreto!
Ma la cosa non finisce certo qui: in Parlamento, qualcuno comincia a rompere.
"Perché la villa al mare è così difesa dai nostri sguardi, e quella di Arcore no? Berlusconi passa le giornate a palazzo Grazioli, ma lì non c'è segreto. E non vorrei dire, ma è il caso che il nostro presidente si rifugi in una zona scoperta da un adeguato sistema di difesa terra-aria? E poi un'ultima domanda: Se tutti sanno che in caso di terrorismo Berlusconi si rifugerà in Costa Smeralda, dunque d'estate e d'inverno e anche con il mare mosso, allora il segreto che razza di segreto è?".
E' la domanda di Peppino Caldarola, DS, durante la seduta del Copaco, il Comitato Parlamentare di Controllo sui Servizi di Sicurezza e sul Segreto di Stato, il 26 gennaio 2005, ribadendo anche che il decreto non era stato proprio mostrato ai commissari in seduta. "Stai facendo domande senza senso" gli ha ribattuto Fabrizio Cicchitto.
Insomma non si può neppure chiedere! E che caspita! In fondo siamo il Comitato per la Sicurezza, se non li facciamo noi questi controlli chi li fa?
Li fa Mariano Apicella, cantastorie, lui può entrare. E li fanno gli autori del libro "Ville esclusive & resorts. Le architetture di Gianni Gamondi", che hanno fotografato in lungo e in largo la tenuta, dal più piccolo cactus degli oltre 2000 che adornano la "spianata" agli scogli finti usati per abbellire la dimora estiva dell'uomo più costruttivo d'Italia.

segue...

15 giugno 2006

Tutti al mare - prima parte


Insomma, basta!
Gli italiani sono stufi di andare a votare e i politici sono stufi di trascinare i propri elettori alle urne lesionandosi la laringe (e i nostri timpani) in interminabili comizi. E' giunta l'ora di andare in ferie anche per i nostri rappresentanti. Il referendum costituzionale sarà come la campanella dell'ultimo giorno di scuola, dopodichè tutti al mare! Basta scontri in TV, parate contro le tasse, spallate, sgambetti, infinite votazioni, Pallaro, devolution, pacs, secessioni, tribunali, onorevoli veline, sottosegretari, conti pubblici... d'ora in avanti si parlerà solo di barche a vela e baite in montagna, a seconda dei gusti.
E Berlusconi?
Il buon Silvio sa già come ritemprarsi dalle fatiche romane: cosa ci può essere di meglio di una rilassante seduta di talassoterapia? Magari contornata da un bel tramonto sul mare, dal profumo della macchia mediterranea e dalla dolce chitarra di Apicella (de gustibus). Che sogno. Che incanto. Ma dove potrebbe mai trovarsi un paradiso simile? In quale ameno angolo del pianeta esiste un resort che può offrire tanto ai suoi ospiti?
Ma è ovvio, in Sardegna!
E per essere esatti a Villa La Certosa, residenza estiva di Sir Silvio il Breve.
La bellissima magione è, da un po' di tempo a questa parte, presa di mira da ambientalisti e residenti del luogo per colpa dei lavori che sono iniziati durante il periodo di reggenza di Berlusconi. Sono ormai parecchi anni, infatti, che il nostro ex-Presidente del Consiglio arrichisce lentamente la sua villa con nuovi fabbricati e strutture tra i quali spiccano: un anfiteatro, cinque piscine per talassoterapia, una collina artificiale, nuove depandances e perfino un approdo privato, collegato alla villa da un tunnel. Le leggi sarde prevedono una tutela feroce del proprio territorio costiero e soprattutto delle aree coperte da preziosissima macchia mediterranea; nonostante questi vincoli Silvio Berlusconi è riuscito comunque ad edificare ad un passo dal mare.
Volete sapere come ha fatto?
Grazie al "trucco" del Segreto di Stato. Ponendo il Segreto sulla Villa, ha potuto liberamente deturpare ettari di territorio costiero senza dover dare spiegazioni a nessuno, neppure alle autorità, neppure agli autoctoni che in quella terra ci sono nati e che sono intenzionati a difenderla con le unghie e con i denti.

segue...

13 giugno 2006

Che bella idea!


Indovinate chi è quest'uomo?
Ma è Maurizio Paniz!
Come? Chi è Maurizio Paniz?
Ma è il deputato di Forza Italia che ha avuto la bella idea di proporre un'amnistia per gli imputati dello scandalo calcio in caso di vittoria della nazionale ai mondiali. Questo "genio" è uno dei rappresentanti dello Juve Club Montecitorio (non sto scherzando, esiste veramente!) che ha deciso di esternare così il suo profondo senso di legalità e di correttezza.
Un brivido mi è corso lungo la schiena quando ho letto che il buon Paniz fa parte della II Commissione Giustizia della Camera. Non solo, ma è anche avvocato. Vi rendete conto?
Comunque questa volta bisogna spezzare una lancia in favore del centrodestra, visto che la dichiarazione del deputato è stata sottoscritta dai suoi colleghi di Club che fanno parte anche, purtroppo, delle file del centrosinistra. Come dire che le pecore nere sono un po' ovunque...
In realtà il Club non è nuovo a sortite di questo genere: durante il processo alla Juve per doping, nel quale venne condannato "solo" il medico sociale della squadra, Paniz e i suoi accoliti presentarono diverse interrogazioni per chiedere all'allora Ministro della Giustizia Castelli delle "verifiche" sul comportamento del PM che si occupò dell'inchiesta. Interrogazioni che vennero poi ritenute inaccettabili dal Presidente della Camera.
Per la cronaca i deputati che sottoscrissero allora le interrogazioni furono: Buglio (allora DS e adesso RnP), Zunino DS, Ruggeri (Margherita), Belillo e Nesi del PdCI, Rossi (Lega), Gallo (AN), Zanetta, Sanza, Gastaldi e Napoli di Forza Italia (che si distingue come al solito).

Tranne Nesi, Gastaldi, Rossi e Gallo, gli altri sono stati tutti rieletti in questa legislatura...

Anche questa è fatta...


Se ne sono andati anche i ballottaggi e l'Italia è ancora in piedi. Meno male!
C'è chi auspicava spallate, ribaltoni, delegittimazioni popolari e invece niente. Tutto tranquillo. Ma è possibile che non si possa vivere le elezioni in pace? Sempre col patema d'animo che gli elettori del centrodestra si risveglino dal proprio torpore e vadano in massa alle urne dimostrando al mondo di interessarsi anche al proprio Comune e non solo alla propria sfumatura di pelle. Ed invece niente, preferiscono la tintarella. Meglio così. Noi a sinistra saremo pure più bianchicci, ma almeno possiamo dormire tranquilli.
Adesso speriamo che il referendum confermi questa tendenza positiva e poi potremo anche noi andare al mare.

Qui sotto c'è il totale delle città in qui si è votato: come si può facilmente osservare, il risultato non lascia molto spazio a commenti creativi. Commenti che, invece, sul sito di Forza Italia si sprecano. Su tutti spicca l'analisi coerente e lucida di Osvaldo Napoli che dice testualmente che "la CDL sta mettendo radici, e anche solide, nel territorio, nell’Italia profonda poco dipendente dalla greppia degli aiuti pubblici e sempre piu’ abituata a fare da sè". E già, ha proprio ragione, soprattutto rispetto al dato "in uscita" cioè ai Comuni che la CDL governava prima delle consultazioni eletorali. Dato che ho segnato tra parentesi accanto al risultato.

Capoluoghi
Unione.........................18 (13)
CDL...............................6 (13)

Comuni minori
Unione.........................53 (41)
CDL..............................45 (54)

11 giugno 2006

Un rebus di riforma


Quella che segue è, in sintesi, la legge di riforma costituzionale che passerà, entro pochi giorni, nelle nostre mani sotto forma di referendum costituzionale. Io me la sono letta. Quel poco che so di diritto costituzionale mi è bastato per capire che si tratta di una modifica che porterà solo disordine e diseguaglianze. La cosa che più mi ha colpito è che si vede da lontano un miglio che non è stata scritta da esperti costituzionalisti e attraverso un'ampia concertazione: è confusa, dissimile da qualunque altra costituzione europea federalista e non possiede le caratteristiche tipiche dei regimi federali (fiducia costruttiva, veto sospensivo del senato sui progetti di legge ecc.ecc.), ma soprattutto non ha le caratteristiche di chiarezza e semplicità che dovrebbero essere tipiche dei testi costituzionali. Per non parlare poi delle regole che prescrive: la legislazione esclusiva delle regioni su materie di importanza capitale è una cosa semplicemente inutile e per nulla costruttiva, che rischia di parcellizzare la legislazione in infinite varietà regionali e di porre i cittadini delle varie regioni su piani diversi e con sistemi di tutela differenti. Insomma, una riforma che esprime le idee ipocrite e stupide di una minoranza politica xenofoba e contraria a i principi ispiratori della Repubblica italiana.
L'Onorevole (mica tanto) Umberto Bossi è colui che ha inaugurato questa piccola tragedia, la stessa persona che dileggia continuamente il nostro tricolore e la nostra beneamata patria. Basterebbe questo come motivo per votare NO al referendum. Per quello che mi riguarda, come romano de Roma (ladrona) ho un conto aperto con i Padani e non ho bisogno di altre motivazioni. A chi non dovesse bastare, può sempre leggersi la legge, se ce la fà!

ENTRATA IN VIGORE - La complessità della riforma si avverte anche nella sua entrata in vigore. La nuova legge stessa scagliona i vari termini per l'entrata in vigore delle varie e complesse riforme che, nell'insieme, non dovrebbero essere operative prima del 2011 (vale a dire all'inizio della legislatura successiva a quella della promulgazione della legge).
FINE DEL BICAMERALISMO PERFETTO – Con l’istituzione del Senato federale della Repubblica, quale Camera rappresentativa degli interessi del territorio e delle comunità locali, arriva la fine del bicameralismo perfetto. La Camera sarà l'organo politico, costituito da 518 deputati, di cui 18 eletti all’estero. I deputati a vita, nominati dal Presidente della Repubblica, prendono il posto dei senatori a vita e possono essere 3; di diritto sono deputati gli ex Presidenti della Repubblica. L'età minima per essere eletti scende a 21 anni (adesso è 25). I senatori saranno 252, eletti in ciascuna Regione contestualmente ai consigli regionali. Ogni regione dovrà eleggere almeno sei senatori (ma a Molise e Val d'Aosta ne spettano rispettivamente due e uno). A loro si sommeranno i 42 delegati delle Regioni, che partecipano ai lavori del Senato federale senza diritto di voto: due rappresentanti per ogni regione più due per le Province autonome di Trento e Bolzano. Sarà eleggibile chi ha 25 anni (oggi la soglia è di 40 anni).
FINE DELLA DOPPIA APPROVAZIONE - Salvo alcune materie, riservate al procedimento collettivo delle due Camere, il modello prevalente è quello dei procedimenti monocamerali, rispettivamente di competenza della Camera e del Senato federale sulla base delle materie trattate. In base a tale sistema, non è più richiesta una doppia approvazione di Camera e Senato sullo stesso testo. La Camera esamina le leggi su materie riservate allo Stato, il Senato leggi che riguardano le materie concorrenti, cioè quelle riservate sia allo Stato che alle Regioni. Il ramo del Parlamento che non ha la competenza diretta può presentare proposte di modifica.
Sulla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni riguardanti i diritti civili e sociali, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, Camera e Senato legiferano insieme. In mancanza di accordo, interviene una commissione mista di 30 deputati e 30 senatori membri indicati dai presidenti delle due Camere.
PREMIERATO FORTE – La candidatura alla carica di Primo ministro avviene mediante collegamento con i candidati ovvero con una o più liste di candidati all'elezione della Camera dei deputati, secondo modalità stabilite dalla legge. Il Presidente della Repubblica, sulla base dei risultati delle elezioni della Camera dei deputati, nomina il Primo ministro. Il Primo ministro determina la politica generale del Governo e ne è responsabile. Garantisce l'unità di indirizzo politico e amministrativo, dirigendo, promuovendo e coordinando l'attività dei ministri. Il Primo ministro illustra il programma di legislatura e la composizione del Governo alle Camere entro dieci giorni dalla nomina.
La Camera dei deputati si esprime con un voto sul programma. Il Primo ministro può porre la questione di fiducia e chiedere che la Camera dei deputati si esprima, con priorità su ogni altra proposta, con voto conforme alle proposte del Governo, nei casi previsti dal suo regolamento. La votazione ha luogo per appello nominale. In caso di voto contrario, il Primo ministro si dimette. Non è comunque ammessa la questione di fiducia sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale. In qualsiasi momento la Camera dei deputati può obbligare il Primo ministro alle dimissioni, con l'approvazione di una mozione di sfiducia.
MOZIONE DI SFIDUCIA - La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un quinto dei componenti della Camera dei deputati, non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione, deve essere votata per appello nominale e approvata dalla maggioranza assoluta dei componenti. Nel caso di approvazione, il Primo ministro si dimette e il Presidente della Repubblica decreta lo scioglimento della Camera dei deputati ed indìce le elezioni.
Il Primo ministro si dimette altresì qualora la mozione di sfiducia sia stata respinta con il voto determinante di deputati non appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni. Qualora sia presentata e approvata una mozione di sfiducia, con la designazione di un nuovo Primo ministro, da parte dei deputati appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni in numero non inferiore alla maggioranza dei componenti della Camera, il Primo ministro si dimette e il Presidente della Repubblica nomina il Primo ministro designato dalla mozione. La mozione non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione e deve essere votata per appello nominale.
DEVOLUTION – Con la riforma viene attribuita alle regioni la potestà legislativa esclusiva su: assistenza e organizzazione sanitaria, organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della regione, polizia amministrativa e regionale. Facendo ricorso alla cosiddetta clausola di interesse nazionale il governo può impugnare una legge regionale ritenuta lesiva dell'interesse nazionale: invita la regione a cancellarla e, in caso di risposta negativa, sottopone la legge regionale al Parlamento in seduta comune che ha 15 giorni di tempo per annullarla. Lo Stato può sostituirsi agli enti locali nel caso di mancato rispetto di norme internazionali o di pericolo grave.

Il testo è tratto dal sito di La Repubblica.

10 giugno 2006

In quel di Padania


Mi sono imbattuto in questa perla mentre mi inoltravo nei meandri del sito internet dei giovani padani (non metto il link, certe cose è meglio non vederle mai!).

"Perchè l'Italia è un'imposizione artificiosa:
Perché l'Italia è stata fatta senza e contro la volontà popolare, con una azione militare organizzata e voluta da una sparuta minoranza di persone per demagogia, per interessi economici e per spirito di sopraffazione. L'Italia non è mai esistita nella storia. Essa è stata unita prima del 1860 solo sotto l'oppressione di Roma antica che aveva però anche conquistato e tenuto sotto il proprio dominio tutti i paesi mediterranei e gran parte dell'Europa occidentale: quella lontana esperienza non può costituire in ogni caso un precedente storico né una giustificazione per l'unità politica. Anche in quei giorni lontani i nostri antenati avevano combattuto una guerra e una guerriglia di resistenza che è durata 4 secoli contro l'aggressione di Roma. L'unità risorgimentale è stata fatta militarmente ai danni di stati antichissimi basati su autonomie e libertà che risalivano a molti secoli addietro. Essa è stata formalmente legittimata con i Plebisciti di annessione al Regno di Sardegna: a questi però ha partecipato una percentuale irrisoria della popolazione e sono stati una tragica farsa per mancanza di libertà e di segretezza. Per completare e per cementare la così detta unità si è poi combattuta una guerra che ha procurato quasi 650.000 morti innocenti. Guai a quel paese che per giustificare o formare una coscienza unitaria deve ricorrere a guerre, sangue e sofferenze per il suo popolo."

Non credo sia il caso di commentare... mi viene solo una domanda in mente: ma alle 5 giornate di Milano, chi aveva partecipato, i napoletani?

08 giugno 2006

Il Rapporto Marty - Abu Omar


Quella che segue è la trascrizione delle pagine 38 e 39 del rapporto presentato al Consiglio d'Europa sui rapimenti compiuti dalla CIA in vari paesi europei. I casi più gravi si registrano in Polonia e Romania dove, a quanto pare, erano stati istituiti dei veri e propri campi di prigionia (tipo Guantanamo) all'interno di basi militari nazionali.
L'Italia compare nel rapporto per la questione del rapimento del cittadino egiziano Abu Omar, avvenuto nel 2003.
Il testo afferma, tra le altre cose, come sia inverosimile che questa operazione - che ebbe luogo nel centro di Milano in pieno giorno - possa essere avvenuta senza la connivenza delle autorità italiane.

At midday on 17 June 2003, Hassam Osama Mustafa Nasr, known as Abu Omar, an Egyptian citizen, was abducted in the middle of Milan. Thanks to an outstanding and tenacious investigation by the Milan judiciary and the DIGOS police services, Abu Omar’s is undoubtedly one of the best-known and best-documented cases of “extraordinary rendition”. Via the military airbases at Aviano (Italy) and Ramstein (Germany), Abu Omar was flown to Egypt, where he was tortured before being released and re-arrested. To my knowledge, no proceedings were brought against Abu Omar in Egypt. The Italian judicial investigation established beyond all reasonable doubt that the operation was carried out by the CIA (which has not issued any denials). The Italian investigators likewise established that the presumed leader of the abduction operation – who had also worked as the American consul in Milan – was in Egypt for two weeks immediately after Abu Omar was handed over
to the Egyptian authorities. It may safely be inferred that he contributed, in one way or another, to Abu Omar’s interrogation. The proceedings instituted in Milan concern 25 American agents, against 22 of whom the Italian judicial authorities have issued arrest warrants. Abu Omar was a political refugee. Suspected of Islamic militancy, he had been under surveillance by the Milan police and judicial authorities. As a result of the surveillance operation, the Italian police were probably on the verge of uncovering an activist network operating in northern Italy. Abu Omar’s abduction, as the Milan judicial
authorities expressly point out, sabotaged the Italian surveillance operation and thereby dealt a blow to the fight against terrorism. Is it conceivable or possible that an operation of that kind, with deployment of resources on that scale in a friendly country that was an ally (being a member of the coalition in Iraq), was carried out without the national authorities – or at least Italian opposite numbers – being informed? The Italian Government has denied having been informed, and the head of the
SISMI, General Pollari, expressly denied any knowledge of the CIA operation in his appearance before the TDIP. There has recently been a significant new development in the investigation by the Milan prosecuting authorities, however: an agent belonging to an elite Carabinieri unit has admitted taking part in Abu Omar’s abduction as part of an operation co-ordinated by the SISMI, the military intelligence services. The head of SISMI had formally denied any participation of his service in the abduction; he even affirmed that he had only been informed of this episode after the abduction itself.


Il rapporto completo è scaricabile a questo link

Questo è solo l'ultimo di una lunghissima serie di documenti, articoli e inchieste sul tema. La scomparsa di Abu Omar resta a tutt'oggi un caso irrisolto. Sappiamo che è in Egitto, che è stato torturato: alcune fonti parlano di torture avvenute anche all'interno della base di Aviano, prima del trasferimento. Sappiamo anche che è stato scarcerato e poi messo di nuovo in prigione, ma non sappiamo perchè (c'è chi dice che si sia pentito, altri che la scarcerazione è dovuta a liti interne fra i servizi segreti egiziani).
Ma è verosimile che il Governo italiano non fosse informato del rapimento? Secondo Dick Marty, no. E le altre fonti da me consultate concordano. Ad avvalorare quest'ipotesi vi è anche lo strano comportamento dell'allora capo del pool anti-terrorismo di Milano Stefano Dambruoso (sostituito oggi dal giudice Spataro, che ha aperto l'inchiesta). In un suo libro del 2004 egli continua ad affermare l'inconsistenza dell'ipotesi CIA, mentre era già chiaro a tutti che si trattava di rapimento organizzato da una qualche intelligence occidentale (lo scrive il giudice Guido Salvini).
Non solo: per molto tempo si è tentato di qualificare Abu Omar come membro dell'organizzazione terroristica curda Ansar-al Islam, scartando a priori altre ipotesi più logiche come Jihad, Al Islamiya, Gia. Casualmente Ansar-al Islam è la stessa organizzazione che Stati Uniti e Gran Bretagna hanno tentato di associare al filone Saddam-Al Qaeda producendo innumerevoli prove false per giustificare l'intervento armato in Iraq.

La domanda che sorge spontanea è quindi questa: quante altre operazioni illegali o extra-legali sono state autorizzate o compiute in Italia con il beneplacito delle autorità nazionali all'interno della più vasta campagna contro il terrorismo o per produrre prove false volte a giustificare la "guerra al terrore"?

Magna Carta???


Bazzicando qua e là sul web mi sono imbattuto, sul sito di Forza Italia, in una dichiarazione del Presidente del comitato per il SI' al referendum costituzionale Andrea Pastore. La dichiarazione esprime "soddisfazione per questo sostegno al SI' giunto da parte di illustri e stimati costituzionalisti, storici e politologi". A quanto pare ben 42 professori universitari avrebbero sottoscritto un appello per promuovere il passaggio della riforma.
Il mio radar cerca-fregature si è attivato...
La dichiarazione dice che questi professori hanno "aderito" all'appello di Magna Carta. Cioè sono liberi pensatori che, convinti della validità delle tesi a favore del SI' proposte loro dalla Fondazione, hanno risposto al suo richiamo apponendo la propria illustre firma al documento di promozione.
Già, ma che cavolo sarebbe Magna Carta?
Cercando sul web ho trovato il loro sito. Si tratta di una fondazione che persegue fini di studio in varie aree tematiche: politica estera, innovazione e istruzione, economia e welfare e chi più ne ha più ne metta. Nella presentazione del sito viene anche detto che:

Magna Carta non è il centro studi di un partito o di una coalizione, ma non teme di “compromettersi” con la politica, di prendere posizione e di schierarsi. Magna Carta intende contribuire ad affermare una nuova cultura politica con uno spirito di concreto pragmatismo, affinché all’azione di governo sia costantemente affiancata un’attività di riflessione e di progettazione.

Fin qui nulla di strano. Nella prima pagina viene anche ripetuto l'appello a votare SI' al referendum.
Ma il bello viene quando si dà uno sguardo ai Membri. Indovinate che nomi vengono fuori? Il Presidente onorario è il Sen. Prof. Marcello Pera. Tra i membri dei vari boards vi è Renato Brunetta, Giorgio La Malfa, Margherita Boniver e tanti altri.
Ma la cosa più divertente è l'elenco delle società che donano i soldi alla Fondazione. Indovinate chi sono i Fondatori? Ma Mediaset ovviamente; inseme alla British American Tobacco Italia, alla Olimpia Splendid ed altre.
Quindi si tratta di una Fondazione di membri della scorsa maggioranza che è finanziata da capitali dell'ex-Presidente del Consiglio. Alla faccia di "non essere il centro studi di un partito o di una coalizione"! Vabbè, nessuno è perfetto; se questa Fondazione è davvero riuscita a far "aderire" così tanti "illustri costituzionalisti, storici e politologi" al proprio appello deve davvero lavorare bene!
Peccato che tutti gli "illustri ecc.ecc." sono già tutti membri della Fondazione. Già, proprio così, fanno tutti parte dei boards. Insomma non hanno "aderito" all'appello, l'hanno proprio scritto e sottoscritto! Lavorano con la fondazione e sono finanziati dai capitali della fondazione, cioè da Silvio Berlusconi.

Quale differenza con il comitato per il NO, un'associazione di persone formatasi liberamente con l'unico fine di preservare indenne la nostra beneamata Costituzione.Tra i tanti nomi illustri mi preme ricordare il Prof.Sorrentino e il costituzionalista Leopoldo Elia che ha anche scritto il controdecalogo al decalogo dell'ex-ministro Calderoli.

www.salviamolacostituzione.it

PS:
ma "Magna Carta" non si scrive "Magna Charta"?