08 settembre 2006

Chi trova un amico...

Dopo l'esilio coatto durato ben più del dovuto, a causa delle reticenze della Rai a voler onorare la sentenza del giudice del lavoro, finalmente Michele Santoro tornerà in televisione.
Con il passaggio di Berlusconi nel mondo dei più (politicamente parlando), l'editto bulgaro ha perso la sua forza di legge, sebbene sia Luttazzi che Biagi non siano ancora stati perdonati per il loro comportamento sconsiderato (prendere in giro il Capo, figurarsi!) e debbano scontare qualche altra decade in purgatorio.
Finalmente tornerà in tv un talk show degno di essere visto: non saremo più costretti a fare zapping tra le interviste in ginocchio di Socci, le sedute di training autogeno di Vespa o gli incontri tête-a-tête di Anna La Rosa.
Ovviamente c'è anche chi non è contento di questa rinnovata libertà d'informazione in Rai, primo fra tutti Marcello Veneziani. Dalle colonne di un giornale libero come Libero, il più cotonato degli intellettuali che si autodefiniscono tali si scaglia contro il ritrovato conduttore di Rai2:"Il Padre Pio della tv è riapparso ai credenti", "rivederlo ora con i capelli bianchi e fintobiondi fa una certa impressione", "ha mostrato le stimmate davanti al Priore della Rai, Padre Petruccioli da Capalbio, facendo notare che «le ferite non si sono ancora rimarginate»" e così via, in un impeto di risentimento e rancore. Non si sa poi per cosa, visto che il boccoluto Veneziani è stato spesso, anzi spessissimo, ospite di Sciuscià quando ancora Santoro avera libertà di parola.
Proprio in una famosa puntata del programma, il 24 maggio 2002, Veneziani assicurò gli spettatori che non era in corso "nessun tipo di censura" da parte di Berlusconi nei confronti di Santoro e Biagi e che, anzi, "se ci dovesse essere una censura politica nei confronti di Santoro e Biagi, anch'io scenderò in piazza per impedirlo, per manifestare in loro difesa".
L'ha detto Marcello, è tutto registrato. Poi è arrivata la poltroncina a viale Mazzini e il tempo è passato. Veneziani ora è cambiato, non è più l'intellettuale scavezzacollo di una volta, è più posato, non se la sente più di scendere in piazza per la libertà d'informazione o semplicemente per aiutare un amico.
Ennesima dimostrazione che in Italia e in politica tutto è permesso...

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Attila, ho sentito anch'io con gioia del ritorno di Santoro!
Purtroppo temo che, vista l'età e, immagino, la stanchezza, Biagi non tornerà più in telvisione. La sua assenza dalla TV mi ha sempre fatto sentire un po' "orfana", la sua saggezza, la sua conoscenza del mondo, la pacatezza e la chiarezza con cui parlava mi rincuoravano ogni sera! Pensavo che finchè c'era posto per un uomo come lui e non solo per i soliti fenomeni da baraccone che ci inebetiscono e basta, la televisione e, quindi, l'informazione avrebbe avuto ancora un barlume di dignità..

attila ha detto...

@chiara
Non ne parliamo, anche io temo che non riusciremo più a vederlo in tv, se non in qualche intervista lampo a Che tempo che fa. E' una persona straordinaria, oltre che il più grande giornalista italiano.

Anonimo ha detto...

Che Biagi sia il più grande dei giornalisti italiani è a dir poco una grossa cavolata, se non una bestemmia. Non saprei onestamente indicare quale sia o sia stato il più grande giornalista italiano, ce ne sono alcuni buoni, ma nulla di eccezionale da fare nettamente la differenza. Montanelli per esempio, giornalista, editorialista, direttore di testata, scrittore di grande intuito a Biagi ci faceva colazione in testa, e non ha mai avuto sponsorizzazioni politiche che gli abbiano permesso di avere un posto fisso fino a 85 anni ogni sera in TV a spese dell'abbonato contribuente che subiva i suoi patetici pistolotti. Montanelli, pur non disprezzando il ruolo della DC come forza di contenimento anticomunista e antifascista, non si è mai prostituito alla intellighentia cattocomunista che occupando il centro politico, ha poi nel tempo spalancato le porte del potere alla sinistra in Italia. Non riesco quiindi proprio a vedere in Biagi tutta questa grandezza e a capire tanto rimpianto per il suo mancato ritorno in TV, anzi era da tempo che se andasse in pensione e ci liberasse della sua non indispensabile presenza.

attila ha detto...

@pedro

Biagi è il più grande giornalista italiano. Non vorrei sconvolgerti, ma Montanelli è morto già da un bel po' (ed è stato un genio indiscusso del giornalismo, senza dubbio).

Per la cronaca, è ovvio che Montanelli non si è mai "prostituito all'intellighenzia cattocomunista" (ma dove li vedi 'sti cattocomunisti poi...), anche perchè era di destra.
E' strano come vi ricordiate di osannare i vostri caduti solo quando vi fa comodo.
Ve ne ricordate solo nel momento in cui noi di sinistra cerchiamo di consolarci con i nostri intellettuali (che poi, Biagi, non è neppure di sinistra, ma comunque...)
Tanto per rinfrescare un po' la memoria di quanto siete grati voi di destra all'opera montanelliana cito qualche membro dell'intellighenzia di destra (alla quale Montanelli non si è mai prostituito e per questo l'ha pagata) che ha espresso il suo pensiero sul grande giornalista:

-"Montanelli è un mio ex dipendente mosso da un'ingratitudine senza confini. Dice cose false, capovolge i fatti [...] Se ne andò dal Giornale perchè è innamorato della sua immagine e non poteva sopportare la coabitazione con me che lo stavo superando proprio nell'immagine" Silvio Berlusconi 24 marzo 2001
-"Montanelli è stato sempre dalla parte di chi comandava: fascista durante il fascismo, antifascista appena in tempo quando il regime stava cadendo, mantenuto da Berlusconi, ora sta con la sinistra" Gasparri 25 marzo 2001
-"Montanelli è un vigliacco, uno che ha tradito, fascista, razzista, antisemita [...] è il solito vecchio fascista che, nella sua turpe vecchiaia, sputa con impudicizia nel piatto in cui ha mangiato" Sgarbi 31 marzo e 29 luglio 1994
-"Montanelli critica Berlusconi per motivi di senilità" Scajola 22 aprile 2001
-"Un anziano giornalista di imbarazzante faziosità, trattato come un fenomeno da baraccone, un oracolo visionario cui si permette di dire ciò che a chiunque altro sarebbe interdetto" Guzzanti (Paolo) 28 marzo 2001
-"Un moderato immaginario pluridecorato al valore giornalistico con licenza di straparlare" Adornato 29 marzo 2001
-"Un voltagabbana" Feltri 25 marzo 2001

Come mai, caro Pedro, te la prendi con me per il mio pensiero spassionato su Biagi, una persona di indubbie capacità?
Perchè non ti ergi a difensore dell'onore di Indro verso chi ha veramente deturpato la sua memoria e la sua vita?

Anonimo ha detto...

@ pedro
forse per essere grandi giornalisti basta saper scrivere bene?

@ attila
lo sai che la ex moglie di Veneziani, per vendicarsi di non so cosa, gli ha bruciato i libri della sua biblioteca?

attila ha detto...

@lameduck

ma dici davvero??? ahahah

Anonimo ha detto...

x Attila
Anche Montanelli nella sua grandezza ha dovuto alla fine fare i conti con il degrado senile delle sue (notevoli) capacità intellettive. Se si fosse ritirato per tempo, avrebbe evitato di rovinare la sua immagine con passi falsi (ma comprensibilemente, dato il delicato momento) che gli hanno scaricato addosso strali, anche velenosi, di quella che era stata la sua parte.
Quanto a Biagi al massimo si può definire un "ex" giornalista di primo piano, essendo ormai fuori... dal giro in modo (ormai) irreversibile.

x Lameduck
Per un giornalista utilizzare correttamente morfologia e sintassi della lingua italiana insieme a un lessico elegante e raffinato sarebbe un obbligo, come per il barbiere l'utilizzare bene forbici e rasorio, ma "saper scrivere" significa qualcosa di più dell'intellegente capacità di analisi e di sintesi o degli scoop o di sbattere in faccia le verità, ma sempre e soprattutto correttezza, onestà, equilibrio. Questo prescindendo da idee e punti di vista correttamente espressi, ma escludendo la faziosità tipica di chi è apertamente schierato, poichè il sostegno a determinate idee non dà automaticamente la patente di grande giornalista come qualcuno in Italia vorrebbe intendere.

Anonimo ha detto...

Ciao, ho appena scoperto questo blog e non capisco a quale destra tu dici di essere contro. Alla destra neonazista degli Skinhead?
Alla destra neofascista di Forza Nuova? A quella nostalgica di Fiamma Tricolore? o ad Alleanza Nazionale in bilico tra presente e futuro? Forza Italia non la considero una formazione di destra e se lo fosse sarebbe di destra economica, che poco attiene invece con una destra politica, nella quale il "destrismo" è una questione di idee di fede e di programmi, e non di opportunità e speculazioni, che avvengono sul piano economico anche nell'ambito gruppi, lobby e potentati, simpatizzanti se non allineati alla sinistra.
Comunque per dichiararsi contro qualcosa significa desiderarne l'annientamento, l'eliminazione, la distruzioone, sia fisica che ideologica e morale. Mi pare che questo sia un concetto piuttosto "brigatista" che non democratico, o quantomeno eccessivamente radicale e antagonista, in quanto, nella democrazia, è fondamentale l'accettazione del "diverso" pur senza condividerne idee e programmi,e, soprattutto di consentire a chiunque di esprimere e propagandare le proprie idee, soprattutto se esprimono valori di umanità e democrazia. Quindi non occorre demonizzare gli avversari, insultarli o pronunciare anatemi aggressivi come il titolo del tuo blog. La gente con l'intuito e il buonsenso capisce quanto è giusto e quanto è sbagliato e può ragionare senza guidarne il pensiero in senso obbligato. Quindi se il clima politico in Italia si svelenirà tutti se ne gioveranno, soprattutto i cittadini e questo potrà accadere soltanto con l'abitudine generalizzata ad eliminare l'aggressività moderando i toni e facendo esercizio di bon ton ideologico.

Anonimo ha detto...

x pedro
traduco per chi non avesse capito: Montanelli si era rincoglionito e Biagi autoesiliato. Complimenti!

x antonio
scusa, ma essere Contro la Juve, ad esempio, significa volerne la distruzione fisica, l'impiccagione di Del Piero e la fucilazione di Deschamps? Ma per favore...
Parli di aggressività?Leggiti i blog della destra quello che scrivono "Contro la sinistra". Quantomeno siamo pari.
Ah, esiste anche una destra liberista, me l'ha detto un mio amico che milita nella Fiamma.

attila ha detto...

@pedro

Ma come, adesso lo calunni anche??? prima lo difendi a spada tratta, poi, appena senti il tuo capo dare a Montanelli dell'ingrato lo fai passare per demente senile?
Non è per niente bello, soprattutto perchè Montanelli è morto lucido come non mai. Una delle sue ultime frasi, che gli attirarono tutte queste ingiurie è la seguente:
"Questa, non è la destra, questa è il manganello. Quanti brutti ricordi: era il fascismo che proibiva la satira, era Mussolini che non la sopportava [...] gli italiani non sanno andare a destra senza scivolare nel manganello".
Montanelli disse ciò in seguito alla famosa puntata di Satyricon, durante la quale Luttazzi intervistò Marco Travaglio, grande allievo di Montanelli e, per sua stessa ammissione, non di sinistra.

Per quanto riguarda Biagi, mi dispiace darti una delusione, ma è più in forma che mai. Scrive ancora con la sua solita eleganza. Certo, non potrai leggerlo in riviste come Libero o il Giornale, ma nessuno si aspetta che quei giornali facciano informazione di qualità.



@antonio
Mi duole sapere che non apprezzi il mio blog. Tenterò, tuttavia, di dormire stanotte, anche se già so che sarà un sonno agitato.
A parte questo, il titolo del blog non dev'essere inteso come un tentativo di eliminazione, distruzione ecc.ecc., al contrario, il mio unico scopo è quello di mettere in luce quelle parti del pensiero di destra che reputo così desuete o conservatrici da trovarle, a tratti, ridicole. Da qui anche la volontà di scherzare un po' con gli accadimenti, cercando di trattarli in modo semiserio, satirico, umoristico o comunque non retorico o didascalico.
Lungi da me la volontà di lanciare anatemi, maledizioni o fatture, ma solo qualche battuta ironica (secondo me molto più potente).
Inoltre, a me non sembra di vietare a nessuno di propagandare le proprie idee, prova ne è il fatto che il tuo commento non solo possono leggerlo tutti, ma tutti possono commentarlo liberamente e, magari, darti pure ragione.

In quanto al fatto che la democrazia si basa sull'accettazione del diverso, mi duole comunicarti che questa è una sostanziale cazzata: la democrazia, infatti, si basa proprio sul confronto serrato tra le varie posizioni e le varie opinioni, sullo scontro e, perchè no, sulla lotta. Solo nel momento in cui questa lotta diventa fisica, si trasforma in violenza e non permette più la pacifica vita della società, allora la democrazia crolla. E poi, tra parentesi, l'accettazione del diverso, dell'alieno, non è proprio una delle qualità prìncipi di certe destre, quindi non parliamone.

Un ultimo appunto e poi chiudo: brigatista sarà tua sorella.
Io non metto bombe, non rappresento nessun partito o corrente partitica in particolare e, come ho già detto, non vieto a nessuno di esprimere il proprio giudizio o le proprie idee.

Se vorrai onorare questi spazi della tua presenza in futuro, sappi che se il benvenuto, soprattutto finchè continuerai a scrivere commenti educati e costruttivi, dei quali, per altro, ti ringrazio.

Anonimo ha detto...

Caro Attila,
vedo che i tremila morti dell'11 settembre non ti hanno ispirato nemmeno due parole a ricordo dell'accaduto o la pubblicazione di qualche immagine...

Eppure quei tremila morti non erano parenti di Bush.

E' certo, invece, che se avessero portato il turbante in testa saresti già da tempo in piena tachicardia a ricordarci quanto fa schifo l'Occidente ed in particolare l'America che, tra i tanti torti, a mio avviso, ha avuto anche quello di aver permesso a te e a quelli come te di godere di una libertà sicuramente immeritata perchè conquistata con la vita di quelle centinaia di migliaia di soldati che tu consideri idioti, avendoti liberato dal giogo fascista prima e riparato da quello comunista dopo!

Ma tu, che quando scrivi sembri il pontefice massimo del sapere, del pensare e giudicare, queste cose non le dirai mai, anzi, probabilmente, dopo aver raccatato notizie di seconda e terza mano dal mirifico web, ci verresti a dire, nella migliore delle ipotesi, parafrasando le splendide tesi complottiste dell'11 settembre, che gli americani vollero la scusa per poter conquistare l'Europa al posto dei nazifascisti.

attila ha detto...

@nausy

Ho deciso di non scrivere nulla sull'11/9, prima di tutto perchè ci avrebbero versato fiumi d'inchiostro migliaia di persone più autorevoli di me e in secondo luogo perchè mi piacerrebbe cercare di ridimensionare la "tragedia".
Lo stesso giorno in cui 3.000 persone morivano all'interno delle torri gemelle, un numero di esseri umani più o meno simile moriva in varie parti del mondo di AIDS, tanto per dire.
3.000 persone è un numero che sfiora il ridicolo se lo paragoniamo alla diaspora armena, all'olocausto o a tutte le stragi che giornalmente avvengono nel mondo e di cui nessuno parla.
Se nessuno parla di quei morti, che diritti avrebbero 3.000 americani di avere tutta questa pompa? Un africano che muore ammazzato in una foresta insieme a tutta la sua famiglia, i suoi figli e nipoti ha meno diritti di un americano che schiatta dentro un palazzo?
Perchè tutto l'occidente si schiera per i morti americani e nessuno dice nulla per i massacri in Africa, in Asia o in Medio-Oriente?

Gli Americani piangano pure i propri morti, nessuno glielo impedisce e nessuno li biasima, ma permettetemi di disinteressarmene così come i media si disinteressano di migialia di altre stragi molto più gravi di questa...

Anonimo ha detto...

Ma si, Attila, interessati di cose più importanti !

Anonimo ha detto...

Caro Attila
io la vedo un po' diversamente sull'11/9. In particolare, le vittime di quel giorno non le vedo molto diverse da quelle delle tante stragi terroristiche che noi italiani ben conosciamo: Bologna, Ustica, P.zza Fontana, le stragi di mafia ecc. Anche loro (i loro parenti) stanno chiedendo le stesse risposte a domande finora rimaste inevase. E vogliono giustizia. Penso che almeno un giorno all'anno dovremmo ricordarci di loro, anche perchè, come ha detto un superstite, potrebbe accadere a chiunque di noi.
Lo so che 3000 persone sono poche rispetto ai morti per fame, ai genocidi ecc. E se chi ha fatto l'11/9 avesse fatto proprio questo calcolo?
ciao!

attila ha detto...

@lameduck

sul calcolo sono un po' dubbioso...

Sulla parificazione delle vittime posso anche essere d'accordo, in fondo si tratta sempre di terrorismo, non per le stragi di mafia che, secondo me, hanno tutto un altro valore.
Quello che mi sembra spropositato non è ricordare tali vittime che, come ho detto prima, hanno tutti i diritti ad essere ricordate, ma la completa, assoluta concentrazione dei media sull'evento.
Non mi risulta che i media italiani diano tanta risonanza alle stragi nostrane...

Ma la mia è un'opinione puramente personale

Anonimo ha detto...

Caro Attila,

come al solito ti fai prendere dalla foga antiamericana e finisce che non rifletti più sui possibili risvolti della situazione...

Impara da Lameduck... e ricordati che le donne ne sanno sempre una più del diavolo!

Nicolo' ha detto...

Sinceramente, anch'io le vittime le vedo in modo diverso da Attila... Si', insomma, è vero, nel mondo tantissime persone ogni giorno muoiono. Ma pensiamo anche a queste innocenti persone che, l'11 settembre 2001, erano sulle Torri gemelle e si sono viste piombare contro due aerei guidati da terroristi.
A me quel giorno fa venire pensieri terribili...
Pensiamo se quel giorno, per caso, avessimo deciso di andare fare una visita negli Stati Uniti e, per goderci il panorama, fossimo saliti su quelle torri...

Anonimo ha detto...

Personalmente non penso assolutamente che si possa essere indifferenti alle vittime dell'11/9, anche perchè, come le vittime di ogni terrorismo, si trattava di persone innocenti, con famiglia, figli, magari un lavoro onesto, ecc. Confesso di essere rimasta ieri sera fino a tardi a guardarmi trasmssioni e documentari sull'evento e ad immaginarmi di essere stata io al loro posto...che angoscia. Poi ho rivisto per l'ennesima volta il film "11 settembre 2001" e come ogni volta sono rimasta sconvolta dal cortometraggio di Ken Loach...e questo mi fa ricollegare al discorso di Attila. Perchè per il mondo Occidentale e ricco sono importanti SOLO le vittime occidentali e ricche? Perchè l'America (che per voi Nausy è la perfezione assoluta, la nazione incriticabile per eccellenza) può spargere terrore e morte nel mondo a suo piacimento e non si può dire nulla senza essere tacciati di antiamericanismo?? In Chile furono trucidate una cosa come 30000 persone con l'appoggio del governo americano e della CIA, pechè poi? erano pericolosi terroristi? Allende era stato eletto democraticamente dal popolo e il popolo difese il governo da lui scelto fino alla morte o all'esilio. Perchè non si ricorda questo?
La guerra in Afghanistan scatenata dopo l'11 settembre, dopo due mesi aveva già provocato un numero di morti civili uguali a quello delle torri gemelle e sono passati altri 5 anni di guerra e terrore per quel popolo (più di 3000 morti solo a partire da gennaio 2006), perchè non si fanno servizi, documentari, i giornali non scrivono su questo? La vita di un occidentale ha più valore della vita di un Afghano o di un Irakeno o di un sudamericano o africano??? Vorrei che Nausy o altri mi dessero una risposta, perchè davvero non riesco a capire...perchè ci suscita più pietà una persona (innocente) che muore nel suo ufficio ne centro di Manhattan, che un bambino (innocente) che muore sfracellato da mine o bombe a grappolo targate Occidente?

P.S. per la cronaca domenica andrò a vedere uno spettacolo su versioni non ufficiali dell'11 settmbre...vi farò sapere..

attila ha detto...

@nicolò

Io non sono insensibile alle vittime dell'11 settembre. Ripeto che è una tragedia, sicuramente, che i loro familiari e tutti gli Stati Uniti hanno diritto a piangerli e che fanno bene a farlo. Quello che mi fa arrabbiare, però, è l'enorme attenzione data dai media a questa cosa, quando molte altre stragi molto più cruente passano sotto silenzio. :-)

@chiara
hai centrato il punto :-)

Nicolo' ha detto...

Su questo Attila hai perfettamente ragione, non dico il contrario.
Il problema è che i media sanno che fa piu' audience un gruppo di persone vittime un attacco terroristico alle torri gemelle, che persone vittime dell'AIDS, ecc. E questa è una cosa a dir poco vergognosa.

Anonimo ha detto...

@ attila
L'attenzione spasmodica dei media sull'11 settembre contiene tonnellate di carità pelosa per le vittime, è puramente strumentale, per quello ti fa quell'effetto. Ma le vittime non c'entrano, anzi vengono sfruttate in maniera indegna per una campagna propagandistica. Se fosse dolore sincero i parenti non sarebbero considerati degli emeriti rompicoglioni perchè osano fare domande e chiedere giustizia. Comunque mi è parso che quest'anno se ne sia parlato con minor enfasi nei media, vedrai che tra qualche anno si dirà: "Cos'è successo già l'11 settembre?"