25 settembre 2006

Ci penso io!

Visti i continui tentativi di maquillage portati avanti dal Fans Club di Silvio Berlusconi, ho deciso di dare il mio modesto contributo all'opera dell'On. Bondi, appena nominato al vertice di una commissione che dovrebbe rinnovare l'intero movimento forzuto.
Per aiutarlo nell'onerosa ricerca delle origini del partito come punto di partenza per il rinnovamento, ho pescato da internet un documento che, sono sicuro, il Sottomesso agli Affari Interni di Forza Italia non potrà disdegnare.
E' il Decreto d'Archiviazione (2002) del Tribunale di Caltanissetta del processo a Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri per concorso in strage con finalità mafiose e terrorismo. Al num. 13 di suddetto documento sono riportati gli stralci delle deposizioni di tale Ezio Cartotto rilasciate in varie occasioni a vari Magistrati.
Il decreto è un atto pubblico, come tale può essere liberamente divulgato. La scelta dei brani, tra quelli più interessanti, è dovuta semplicemente all'eccessiva lunghezza del testo che ne rendeva impossibile la pubblicazione per intero. Spero che possano essere di una qualche utilità all'On. Bondi e a tutti coloro che si cimenteranno nel tentativo di restaurare la traballante facciata della premiata ditta Berlusconi e Associati. In bocca al lupo ragazzi!

Occorre evidenziare che Cartotto al P.M. di Palermo (verb. 20/6/1997) ha riferito che tra maggio e giugno del 1992 era stato contattato da Marcello Dell’Utri, il quale lo mise a parte di un suo progetto politico; egli sosteneva che, di fronte al venir meno dei referenti politici del gruppo FININVEST, era necessario adoperarsi per evitare un’affermazione delle sinistre che avrebbero certamente creato gravi difficoltà per questo gruppo.
Poiché tale sua idea non era condivisa all’interno della FINIVEST, Dell’Utri lo invitò ad “operare come sotto il servizio militare e cioè preparare i piani, chiuderli in un cassetto e tirarli fuori in caso di necessità”.
[...]
Il giornalista sin dal 1981 più volte aveva curato incontri e predisposto conferenze per il personale delle imprese facenti capo alla FININVEST su richiesta di Dell’Utri in ordine a problematiche politiche; questa attività divenne più frenetica dal settembre del 1992. Fu in quel periodo che Dell’Utri lo invitò a svolgere opera di vera e propria consulenza politica per lavorare ad un progetto di individuazione di nuovi referenti per il gruppo di Berlusconi. Cartotto ha dichiarato al P.M. di Palermo (verb. 20/6/1997 P.M. Palermo) di essere stato assunto da PUBLITALIA e di aver cominciato a lavorare in un ufficio all’ottavo piano nei pressi di quello di Dell’Utri insieme ad una serie di collaboratori messigli a disposizione da quest’ultimo.
[...]
“Ricordo - ha riferito ancora il teste - che gli prospettai la possibilità di trovare intese con i partiti di sinistra. Questa ipotesi la scartò in quanto tali forze politiche avevano un rapporto privilegiato con i gruppi imprenditoriali concorrenti riconducibili a “Repubblica” e a “L’Espresso” che non avrebbe mai consentito di raggiungere lo scopo. Gli sottoposi l’ulteriore possibilità di coinvolgere o comunque di dar vita ad un legame con la Lega Nord, partito emergente in continua crescita. Dell’Utri si manifestò più possibilista innanzi a questa via, anche se in definitiva ritenne di scartarla perché si trattava di uomini nuovi che non presentavano adeguata affidabilità. Mostrò, invece, maggiore interesse per la terza ipotesi che gli suggerii, vale a dire il cambiamento all’interno dei partiti tradizionali. Pensavo alla scissione della DC, come si era ventilato da alcuni settori del medesimo partito, con la creazione di una DC del nord da contrapporsi a quella del sud. Il dott. Dell’Utri nell’aderire a questa proposta disse che si rendeva necessario creare un aggregato di quel partito anche al sud. Tuttavia in concreto l’idea non sembrava percorribile perché il potere non poteva essere ceduto da coloro che lo detenevano. Conclusivamente mostrò di voler privilegiare la quarta via che gli avevo prospettato, vale a dire quella della creazione di un gruppo contenitore. Preciso che tutti questi discorsi che ho riassunto si sono sviluppati nell’arco di un paio di mesi, durante gli incontri che avevamo al Palace Hotel di Milano. Ricordo di aver predisposto degli appunti nei quali avevo esposto le linee delle proposte di cui ho detto. Con certezza posso dire che Dell’Utri decise di dar corso all’iniziativa “contenitore” nel giugno 1992.” Sul punto in realtà la contraddizione di Cartotto si rivela apparente, ove si tenga conto di quanto egli ha dichiarato al P.M. di Torino, quale indagato di reati tributari. Nel verbale dell’8/2/1996, egli aveva difatti affermato che, dopo una lunga serie di incontri con Dell’Utri per confrontarsi su tali argomenti, all’incirca a settembre del 1992, stipulò un contratto con PUBLITALIA “secondo il quale il dott. Dell’Utri mi chiese di fare un’operazione di ‘marketing sociale’, a seguito della quale potevano anche nascere possibilità di lavoro per PUBLITALIA, ma che consisteva soprattutto in una serie quanto più vasta possibile di contatti con gruppi o associazioni al fine di verificare l’opinione che costoro avevano della situazione sociale e politica, al fine di creare o migliorare i rapporti di queste associazioni, enti e gruppi con il gruppo FINIVEST attraverso la PUBLITALIA”.
[...]
“Il dottor dell’Utri decise di affidarmi il compito di dar vita ad un “processo” accelerato di formazione e di trasformazione dei quadri dirigenti del gruppo Fininvest in dirigenti politici, a far data dalla ripresa del lavoro dopo la sospensione feriale estiva. Preciso di essere stato invitato a metà settembre nel 1992 a Montecarlo, assieme agli ospiti istituzionali del gruppo, alla tradizionale convention annuale. Fui invitato a partecipare, “per sentire il polso” ai vari dirigenti del gruppo.” Di questa convention, Cartotto aveva pure parlato al P.M. di Palermo, dicendo che nel corso di essa Berlusconi invitò i suoi dipendenti a prepararsi a qualsiasi evenienza per combattere i “nemici” che oramai contavano molto di più degli “amici” che in passato li avevano aiutati.
[...]
Ha poi sostenuto che nell’aprile del 1993 fu convocato da Berlusconi, il quale gli disse che aveva necessità di prendere una decisione definitiva, optando tra la proposta di Dell’Utri e quella di Confalonieri. Alla riunione prese parte, oltre a Cartotto e a Berlusconi, anche Bettino Craxi, invitato per la sua particolare competenza politica e per la sua risalente amicizia con il presidente della FININVEST, mentre non furono invitati i sostenitori delle opposte posizioni tra le quali l’imprenditore lombardo avrebbe dovuto scegliere. Si valutò in quell’occasione l’idea che il gruppo di Berlusconi appoggiasse direttamente alcune forze politiche, sostenendo una nuova aggregazione politica; una ragione di contrasto tra Craxi e Berlusconi fu la possibile alleanza in un nuovo contenitore politico con l’allora MSI, che a dire del primo avrebbe fatto perdere i voti di centro e avrebbe ricompattato la Lega Nord (anziché scardinarla, come secondo lui sarebbe stato auspicabile), ma ad avviso del secondo sarebbe stata utile nella prospettiva di raccogliere in un unico fronte tutte le forze non comuniste. Craxi comunque diede il via libera al progetto di Berlusconi.

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Se vuoi aderire alla protesta contro i taxi, ti metto tra i linki

Anonimo ha detto...

@ Attila

ancora con queste menate delle strage mafiosa?

Cercate di avere più fantasia, d'altra parte mi pare che le risorse non vi mancano, simili affermazioni potrebbero fare bella mostra su un ottuso sito o blog antagonista e non su uno che invece potrebbe dare un minimo di ragionevole lustro alla "sinistra" intellighentia.

Comunque, se ancora insistete con delle idiote vecchie solfe, sognifica che siete proprio a corto di idee, e anche di fatti provati, e non qualche sentenzuccia emessa ad arte da magistrati militanti, che, per quanto gravi è solo ridicole sono frutto di quello che si potrebbe chiamare quasi un assurdo conflitto di interessi, tra una fanatica e persecutoria militanza politica, e l'importante ruolo che, come servitori della repubblica, taluni signori (si fa per dire) dovrebbero svolgere con indubbia onestà invece che con ostentata spudorata partigianeria.
FD

attila ha detto...

@ anonimo FD

Se prima di scrivere "menate" leggessi il post, forse avresti potuto risparmiare un'accusa ingiustificata.

L'articolo non riguarda la strage mafiosa, ma la creazione di Forza Italia.
Ezio Cartotto fu, infatti, incaricato da Dell'Utri di istruire i dirgenti di Publitalia e trasformarli in politici.
Il Decreto riguarda un processo per strage, ma è solo il "contenitore" delle deposizioni di Cartotto.

Anonimo ha detto...

Veramente non avete altro da pensare che parlare della nascita di quello che voi avete sprezzantemene definito il partito azienda? Eppure in questo momento dovreste avere ben altro di cui preoccuparvi, viste le varie vostre porcherie che sono già venute allo scoperto e delle tante altre che potrebbero emergere. L'inizio promette bene e il resto sicuramente non deluderà.

Forza Italia potrà anche essere un partito azienda, ma è una realtà che sul piano politico era necessaria e della quale si sentiva nettamente la mancanza, e fu questo il motivo del suo grande successo.

La mancanza di un vero partito di centro fu fortemente sentita anche quando c'era la DC, soprattutto quando quest'ultima non aveva disdegnato il compromesso storico, e la sinistra DC, pur minoritaria, dettava una linea politica dominante e voleva governare con i comunisti (De Gasperi ancora si rigirerà nella tomba!!!).

In Italia a mancare era proprio un soggetto politico che avesse una chiara e indiscutibile connotazione democratica, interclassista, moderato, prudentemente riformista, ma soprattutto anticomunista, cioè con posizione chiaramente avversa per chi aveva abbracciato ideologicamente la più terribile dittatura mai esistita!!!

Ricordarsi che il comunismo non solo per me, ma anche per centinaia di migliaia di Italiani rimane il mandante dell'ingiustificabile massacro di familiari, parenti e amici, rei di essere non fascisti, ma non essere di sinistra, ben dopo il 25 aprile 1945, a guerra finita!!!! Come ci si permetete di giudicare qualcuno quando la vostra "democrazia" messa in pratica è stato solo sopraffazione, dittatura e omicidio ovunque siate andati al potere? E non esistono scuse. L'antifascismo non regge e non basta, tanto il nazi-fascismo in Italia e in Europa l'hanno liquidato gli alleati, non voi!!

Anche cambiando nome altre decine di volte, se non cambia l'ideologia di base, il marchio dell'infamia comunista vi resterà sempre attaccato addosso, almeno fino a quando non rinnegherete il passato rivoluzionario, il marxismo, farete ammenda dei vostri orrori chiedendo perdono all'Italia, smettendola di guardare con compiacenza sorniona il terrorismo rosso e islamico, l'estremismo antagonista e no-global.
Solo poi, se la vostra moralità ve lo potrà consentire, allora potrete parlare, ma non oggi, che lo fate solamente con l'arrogante pretesto della supposta "superiorità morale della sinistra".

Come nell'antico Giappone i samurai in errore recuperavano l'onore perduto facendo harakiri, se il comunismo saprà politicamente suicidarsi, rinascendo come vero movimento democratico e progressista, allora la seconda guerra mondiale sarà veramente finita e l'Italia sarà finalmente un paese politicamente stabile con democrazia compiuta.

attila ha detto...

@francesco torretta

Esimo Francesco.

Suppongo che neppure tu abbia letto approfonditamente il post, o perlomeno la parte relativa alle dichiarazioni di Ezio Cartotto.
Comunque.

1- La definizione di "partito azienda" non l'hanno inventata i comunisti, ma i politologi: ricore infatti frequentemente nei manuali di Scienza Politica e di studi di tipologie partitiche (Pasquino, Sartori...). Per essere esatti, Forza Italia si colloca nei cosiddetti catch'em all parties, i cosidetti partiti pigliatutti, ed è un partito azienda perchè costituito da una struttura piramidale rigida e da una classe dirigente proveniente dai quadri di Publitalia, azienda del leader.

2- Secondo te Forza Italia sarebbe un partito di centro?
Perdonami, ma ti metti in disaccordo con te stesso quando, poche righe più in basso, definisci la matrice originale del partito come anti-comunista. A rigor di logica, essendo i comunisti l'estrema sinistra dell'arco costituzionale, Forza Italia, in quanto anti-comunista, si dovrebbe collocare esattamente all'opposto, cioè all'estrema destra. Oppure non è così?
Forse ho capito: siete anti-comunisti ma siete moderati; siete cattolici ma siete laici; siete di destra ma non siete un partito; siete oligarchici internamente al partito ma siete democratici all'esterno di esso; siete liberali ma avete un leader che punta al monopolio... Giusto? Ho descritto bene Forza Italia?
Questo è solo uno dei tanti esempi di "retorica vuota" di cui è intriso il partito di Berlusconi.

3- Mi duole comunicarti che De Gasperi fece tre governi di unità nazionale con i Comunisti,dal 1945 al 1947, durante lo statuto provvisorio, con Togliatti come Ministro della Giustizia. Da ciò deduco che non si stia rigirando nella tomba.
Forse ti confondi con Aldo Moro, che voleva fare un compromesso con il PCI di Berlinguer e aveva molti detrattori nel partito, che adesso si stanno rigirando nella poltrona, visto che sono tutti seduti tra le fila di Forza Italia e UDC.
O forse ti confondi e basta.

4- Non mi risulta che il PCI abbia mai messo a rischio la democrazia italiana.
Potrei sbagliarmi, certo.
Se sei a conoscenza di qualche tentativo di golpe organizzato da Occhetto, ti prego di farmelo sapere. Attendo con ansia.

Anonimo ha detto...

@ Francesco torretta

Comprensibile l’enfasi per il tuo dramma familiare, ma oggi dopo 50 anni dobbiamo trovare la forza di andare avanti. Mio nonno morì a Bir el Gobi nel 1942 stritolato da un carrarmato inglese, ma non per questo oggi odio gli inglesi, come fa invece l’estrema destra che ancora ricorda e non perdona e continua a odiare inglesi e americani rimasti anche ideologicamente loro nemici. La differenza è anche questa, saper andare avanti.
Condivido la tua analisi sull’esigenza di un partito veramente di centro e non di centro sinistra. Forza Italia poteva essere migliore se non ci fosse stato Berlusconi, ma altri non ce ne furono disponibili ad assumersi la responsabilità. Incomprensibile il rifiuto di Mario Segni, che si tirò indietro, ma forse come leader non aveva la caratura per gestire quello che sarebbe diventato il primo partito italiano, e se avesse accettato, Forza Italia (o come si sarebbe chiamato) forse non avrebbe avuto lo stesso consenso. Il solo fatto che rende i popolari (o margherita che sia) che un partito di centro sinistra è proprio dovuto alla loro propensione verso la sinistra che oggi appare poco comprensibile, visto che anche Fassino, da segretario DS non si vergogna più di ammettere di essere cattolico (e in periodo elettorale anche praticante). Sono passati i tempi di Don Camillo che battezzava il figlio di Peppone di notte perché il “partito” non doveva saperlo. Meno comprensibile invece l’atteggiamento demonificatore che, la sinistra nel suo insieme, ha sempre avuto per gli avversari, soprattutto per quelli più forti e pericolosi. In questo non hanno fatto molti progressi negli ultimi 50 anni, e quindi le tue conclusioni sono senz’altro condivisibili, poiché se nasce questo tanto ventilato partito democratico, allora la sinistra potrebbe veramente evolversi in qualcosa di più “civile” , sempre che non sia un altro papocchio che includa bertinotti rizzo diliberto e compagni, allora avranno solo ricomposto il vecchio Pci con i “margheriti” a leccargli le scarpe e a fare gli utili idioti, altro che nuova sinistra democratica. Ma forse era solo un bluff elettorale, tanto per tirarsi dalla loro parte un po’ di voti incerti, e ora che il potere lo hanno ottenuto non è più una priorità, ne hanno altre, come fare l’indulto e liberare la Baraldini. Simpatico e azzeccato l’accostamento con il samurai, te l’ha suggerito il film di ieri sera?
Pierpaolo

Anonimo ha detto...

x Pierpaolo

Sono stato tempo addietro per alcuni mesi in Giappone, per apprendere la gestione della produzione industriale coi metodi giapponesi (Kanban, JIT, TQM, TMM) e mi sono innamorato della loro antica cultura, rimasta intatta, nonostante la spinta della modernizzazione, per quanto attiene a valori e principi. Proprio quello invece che manca in Italia, dove la nostra millenaria tradizione culturale è stata totalmente sopraffatta fino a scomparire e dove non esistono più valori e contenuti, ma soprattutto "onore".

Anonimo ha detto...

@ attila

per essere anticomunisti non bisogna essere per forza di estrema destra, cioè fascisti, io non sono fascista, non voto An nè FI, ma sono anticomunista, tanto il comunismo nella sua essenza è un fascismo di segno contrario, vedi cuba, corea etc.
( ma anche certe correnti di prc e qualche compagno di rizzo)

attila ha detto...

@ anonimo

Spiacente, ma ti sbagli di grosso.

Il comunismo non è l'opposto speculare del fascismo.
Per prima cosa, il comunismo è, prima di tutto, una corrente di pensiero.
Si lega, in questo, strettamente al socialismo, sia alla sua versione utopistica che alla sua versione più "pratica" ovvero il socialismo reale.
La teoria sociale nasce due secoli fa e si sviluppa attraverso l'opera di vari pensatori: Comte, Durkheim, Saint Simon, Prudhon, Weber, Marx, Engels...
In tutto questo, la teoria si sviluppa, si diversifica ed iniziano a comparire i primi esempi di tentativi d'applicazione: la Comune di Parigi, verso la fine dell'800 n'è un esempio.
Se volessimo tornare alle origini più lontane del socialismo, potremmo spingerci a citare La Repubblica di Platone, ma non è il momento di approfondire il tema.

Il fascismo non ha mai avuto un'evoluzione storica. E' nato, si è sviluppato e ha iniziato a decadere nell'arco di un ventennio... Si tratta di un sistema nato come rivoluzionario (i primi fasci di combattimento volevano la rivoluzione) per poi "adagiarsi" all'interno delle istituzioni e iniziare quel lento processo di autoritarismo che porterà il fascismo a scatenare la Seconda Guerra Mondiale. Non ha una base ideologica forte, non ha una storia, non si è mai sviluppato oltre agli stretti confini di alcuni paesi e soprattutto, non è mai riuscito a diventare parte del sistema democratico.

Ma poi non capisco perchè io devo mettermi qui a giustificare il comunismo, quando nessuno di voi è ancora riuscito a darmi una siegazione plausibile del Progetto Botticelli.

Aspetto notizie da qualcuno che voglia cortesemente spiegare al mondo, come mai Berlusconi ha pagato un tizio per istruire i quadri di Publitalia su come diventare un perfetto partito politico.

Anonimo ha detto...

x Attila,

"Non mi risulta che il PCI abbia mai messo a rischio la democrazia italiana.
Potrei sbagliarmi, certo.
Se sei a conoscenza di qualche tentativo di golpe organizzato da Occhetto, ti prego di farmelo sapere."

Il pci non ha fatto golpe? può darsi ma come minimo, essendo (dal 1945 al 1989)una forza politica "sconveniente", collegata ideologicamente (ed economicamente) all'"impero del male" (URSS), era escluso che potesse far mai parte di una coalizione di governo, almenochè non fosse pervenuta alla maggioranza assoluta.
Ma per arrivare a tanto avrebbero dovuto fare davvero un golpe militare o di sollevamento sociale.

Il golpe, si ma sommesso, l'ha effettuato con il contagocce a partire dal '68 con i moti studenteschi e continuato negli anni '70 con durissime agitazioni sindacali, fino a quanto (dopo l'omicidio Moro) nel pci ci si accorse che il giocattolo era sfuggito loro di mano e "i compagni che sbagliano" non intendevano altra presa del potere diversa da quella rivoluzionaria.

Comunque, un'Italia inchiodata per oltre 40 anni, con una DC al governo con alleati inaffidabili, in condizione di quasi perpetua ingovernabilità, è imputabile soltanto alla forte presenza comunista nel nostro paese, che impediva di fatto qualsiasi maggioranza che non includesse anche loro. Cosa rifiutata da terzi degli italiani, in quanto non si può governare con un partito che (durante la guerra fredda) simpatizzava per il nemico.

Forse non è un golpe? Ma è molto peggio. Se ci fosse stato un golpe, comunque fosse andato, gli effetti non sarebbero mai durati 40 anni, probabile che nel 1989 il muro di Berlino sarebbe crollato anche per noi.
Invece il comunismo dopo aver fallito in tutto il mondo, dimostrando ovunque l'inconsistenza delle sue utopie, in modo incomprensibile è attecchito in Italia.

Oggi noi potremmo essere un paese a democrazia compiuta con alternanze di governo possibili senza traumi, come accade in GB e USA, invece dobbiamo subire un prodi prestanome a capo (si fa per dire) della più assurda ed eterogenea ammucchiata dove dicono tutto e il contrario di tutto, senza ad approdare a niente di buono, ma dove solo la linea radicale riesce a prevalere con l'intimidazione del ricatto.

Anonimo ha detto...

@ attila

1- Lodevoli le tue speculazioni filosofiche e politologiche, ma fatti alla mano il comunismo e cioè Lenin Trosky Stalin Mao Castro
sono equivalenti al nazifascismo, e, a prescindere dalle definizioni ideologiche che si danno, distano anni luce dalla democrazia.

2- "Aspetto notizie da qualcuno che voglia cortesemente spiegare al mondo, come mai Berlusconi ha pagato un tizio per istruire i quadri di Publitalia su come diventare un perfetto partito politico.

Ma dico! siamo in democrazia, non vedo che cosa ci sia di strano in questo.
I comunisti hanno scuole di preparazione dei politici, sindacalisti, magistrati ( e per questo sono solo loro a superare i concorsi) e un libero cittadino (Berlusconi o Dell'Utri) non possono "formare" dei politici che possano essere presentabili e competitivi con gli antagonisti politici? Ma scherziamo? Ma dov'è il crimine? Ma c'è per caso qualche legge in Italia (o articolo della Costituzione) che proibisca la nascita di partiti anticomunisti? Oppure che possa impedire che dei quadri aziendali vengano addestrati ( a spese del titolare ) per la candidatura politica? Ma questo è troppo!!!! Ma se abbiamo dei criminali terroristi alla camera!! quelli vanno bene perchè sono di sinistra? Ma dove siamo? Bastaaa!!!

attila ha detto...

@silverdart

- Manca la parte in cui mi giustifichi il Progetto Botticelli.

- Come ho già scritto più su, il PCI entrò a far parte di tre governi De Gasperi tra il 1945 e il 1947.
Lo stesso Togliatti affermò, più volte, l'appartenenza assoluta del PCI all'arco costituzionale.
Ha rischiato di farcela anche quando Moro era Segretario della DC e Berlinguer del PCI, ma la frangia più a destra della Democrazia Cristiana non ne volle sapere.
Come puoi facilemente osservare, non risultano rischi legati alla presenza del PCI per le istituzioni democratiche del nostro paese.
Chissà perchè, l'unico a lamentarsi è Berlusconi e i suoi accoliti... Ci dev'essere una spiegazione plausibile di convenienza politica... Forse la puoi trovare nel post che ho scritto se te lo leggi.

- Di Partiti comunisti non se ne contano solo in Italia, ma in Spagna, Australia, Austria, Finlandia, Francia, Grecia, India, Israele, Portogallo, Svizzera, Turchia e perfino negli Stati Uniti.
Come sicuramente avrai notato, si tratta di paesi democratici, con solide basi istituzionali, europei e non.
Ti risulta che gli Stati Uniti abbiano recentemente avuto qualche rigurgito di maccartismo? A me non sembra.
Ti risulta che gli svizzeri abbiano mai rischiato di essere travolti da una rivoluzine socialista? No, non mi pare.
Ti risulta che in Francia ci sia un'emergenza democratica? A me non risulta.
Ti risulta che in Grecia abbiano okkupato l'acropoli di recente? No, non mi pare...

- Definire le rivolte giovanili del '68 come un colpo di Stato è, fondamentalmente, una fesseria gigantesca.
Credo sia inutile mettermi a spiegare quali siano i requisiti di un colpo di Stato per essere classificato tale (discontinuità di potere, mutazione dell'assetto poltico, disordini, cambio di forma di stato e forma di governo...), ci vorrebbe tropo tempo e avrei solo sprecato molte energie.

- E il Progetto Botticelli? ... Mah!

Anonimo ha detto...

Attila sta dando i numeri!!
forse crede di essere a Pechino o a Cuba!! Io in Italia mi faccio tutti i partiti che pare, con i soldi che mi pare, basta che non siano rubati, almeno fino a quando non ci toglierete la libertà!!!!!

attila ha detto...

@anonimo

Quanti punti esclamativi...

No, non c'è nessuna legge che impedisca la nascita di partiti anticomunisti. Ma una persona sensata (capisco che sia chiedere un po' troppo) dovrebbe, ad esempio, chiedersi come mai Craxi era così interessato al progetto di Berlusconi. La stessa persona che garantì a Berlusconi la possibilità, per le sue reti, di avere copertura nazionale.
Un Socialista che dà il suo benestare per creare un partito anti-comunista... A qualche persona sveglia di mente questo potrebbe suonare come un campanello d'allarme...
E poi, perchè scegliere i dirigenti di partito solo all'interno di Publitalia? Come mai non si è aperto un corso a persone di ogni estrazione? Forse perchè il progetto doveva restare segreto a tutti... o forse perchè Berlusconi doveva essere sicuro di mantenere il controllo assoluto della situazione.
E poi, sembra incredibile, ma perchè Berlusconi non parla mai di anti-comunismo quando decide di fondare Forza Italia?
Non vi sembra strano?
Le uniche frasi che ricorrono sempre sono che era necessario "trovare nuovi referenti politici per il gruppo Berlusconi" (Fininvest) che bisognava adoperarsi per "evitare un’affermazione delle sinistre che avrebbero certamente creato gravi difficoltà per questo gruppo".... non si parla di problemi del paese, non si parla di libertà, non si parla di comunismo, non si parla di ici...
Si parla solo dei problemi del gruppo Berlusconi...
Che strano...
Qualcuno potrebbe mettere in dubbio che Berlusconi sia "sceso in campo" per qualcuno che non sia se stesso e i suoi affari.
Come mai nelle riunioni del Progetto Botticelli non si parla mai di "bene del paese" ma solo di "bene dell'azienda"? Berlusconi invita "i suoi dipendenti a prepararsi a qualsiasi evenienza per combattere i “nemici” che oramai contavano molto di più degli “amici” che in passato li avevano aiutati"
Che strano, non parla di comunisti, di rischi per il paese, parla solo di rischi per l'azienda. Parla di "amici" e di nemici della Fininvest...

Ma forse sono io che sono malfidato...

Anonimo ha detto...

Attila, ma come ti permetti???? Insinuare che l'onesto Silvio sia sceso in campo per i suoi interessi???? Ma non ti sei accorto di tutto il bene che ha fatto all'Italia in questi anni??? E non ha MAI e dico MAI PENSATO A SE STESSO!!!! Sei proprio un infido e sporco comunista!!!

P.S. Non c'entra col post (ma tanto non c'è un commento che parli del post..._:-)))
Ho appena visto al telegiornale che AN ha fatto.....un GIROTONDO intorno a Montecitorio!!!!!!!!! Ma non erano loro che ci hanno preso per il culo fino alla morte quando i girotondi li facevamo noi?????? AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! Non sanno inventarsi neanche delle forme di protesta!!!!!! Ci prendono per il culo e poi copiano!! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!

Scusa lo sfogo Attila, ma mi stavo rotolando a terra dalle risate!!! :-)

Anonimo ha detto...

Premetto, in quanto non intenditore di "quadri", che non mi interessa rispondere sul proggetto Botticelli.

Ho letto forse frettolosamente il post odierno e l'ho trovato troppo lungo e anche un po’ noioso, se non abbastanza ripetitivo di un tema che tende come solito a demonizzare Berlusconi, a demolire la sua iniziativa per la nascita del "suo partito" che non voleva fare altro che "tutelare l'azienda" e non l'Italia, e l'abbia fatto con grande dispendio di mezzi (e questo forse vi rode!) includendo anche dei dipendenti.
Tutto questo a dimostrare che quello di Berlusconi fu un gioco molto "sporco" fatto con la complicità di noti "compari" e solo per farsi gli affari suoi.

Berlusconi, per il quale tra l'altro non nutro una particolare simpatia, è un genio degli affari, della finanza e della comunicazione; pensa sempre e solo in grande e quando fa quancosa la fa per centrare l'obiettivo. Un uomo d'affari, con una grossa posta in gioco e, sapendo come la pensavano i "compagni" riguardo l’iniziativa privata, soprattutto se operante nel circuito della informazione, non poteva non tentare qualcosa per evitare il peggio e salvaguardare i suoi investimenti.
Quindi non era una vocazione alla democrazia a far insorgere il Berlusca contro l'oppressore comunista ma solo il suo innato senso degli affari. La difesa del suo patrimonio (che vergogna!!)

Questa denuncia, fatta e ripetuta migliaia di volte avrebbe potuto aprire gli occhi ai suoi elettori scuotendoli, disincantandoli, disgustandoli e convincerli a votare Prodi o Rutelli? Mai! Mai perchè anche se era chiaro che il Berlusca non era stato illuminato sulla via di Damasco, la maggior parte degli italiani non vuole la sinistra al governo e visto che ognuno (e i fatti di questi giorni lo dimostrano!) quando ha l’occasione ….. meglio è qualcuno che sia non interrompa la speranza di una continuità di benessere e lavoro, ma soprattutto qualcuno che abbia dimostrato che “ci sa fare”, che possiede capacità e non racconta storie, visto poi che nessun paese comunista prospera, e in Cina per ogni nuovo ricco ci sono ancora milioni di schiavi.

L'unica cosa che ha diminuito la popolarità di berlusconi è stato il suo percorso di governo, che, pur essendo tutt'altro che il peggiore come risultati complessivi, ha in parte deluso perchè dopo lo scempio del Prodi-Dalema-Dalema-Amato le attese erano forse troppo elevate perchè in soli 5 anni si attuasse tutto l’enorme miracolo necessario a risollevare le sorti del paese.

Berlusconi comunque anche se per mezzo pelo ha perso le elezioni ed è all’opposizione, cioè dovrebbe essere all’opposizione, perché non è che si veda molto.
Per l’elettorato moderato se ci sono problemi certamente non sono gli intrallazzi del Berlusca con Dell’Utri e altri, ma il discorso della continuità di una forza di centro-centrodestra che possa rimandare a casa l’attuale patetica formazione di centro sinistra che ingloba anche antagonisti no-global ed ex terroristi.
Problema che a tutt’oggi non appare di facile soluzione, perché la CdL ormai è in disfacimento. Berlusconi anche se sfoggia splendidi sorrisi di porcellana forse è ormai stanco e anche deluso. Avessimo ancora il Berlusca di 15 anni fa, con lo stesso entusiasmo e la stessa energia!! Anche se non è un idealista e pensa soprattutto agli affari suoi.
Poco ci interessa a questo punto del progetto Botticelli, abbiamo altro da pensare.

Anonimo ha detto...

Tanto poi a sinistra non è che di schifezze non ne facciano, solo che non partono mai indagini, avvisi di garanzia e intercettazioni....
Se ci fossero pesi e misure uguali per tutti, destra e sinistra quanto a onestà e correttezza... la politica è sempre cosa sporca.
Ma se la prossima volta il Berlusca si ripresenta lo rivoto ancora, e spero di non dover aspettare il 2011.
Qualsiasi cosa dicono è sempre un vero lider e l'unico che è dutato 5 anni. MAI SUCCESSO!!....

Anonimo ha detto...

Non era un girotondo, era la marcetta su Roma.

Anonimo ha detto...

Chiara se la ride! bah contenta lei! con il disaster della "sua" maggioranza di governo e con la finanziaria che vogliono varare c'è poco da stare allegri!
A meno che nonno giorgio non ci metta una pezza e aritanga col ribaltun.... tanto fa parte della tradizione!!! Ma sel ribaltun passi minga...daiii! turnem a vutaaa!!! e Padania vin-ce-raaa!!!

Anonimo ha detto...

Il profondo rosso nella maggioranza ha ormai le ore contate.... è quasi una specie in via di estinzione...

Anonimo ha detto...

Speriamo che oltre ad esserlo ne la maggioranza sia anche nel paese.... magari se facciamo una bella legge elettorale che taglia fuori sotto all' 8%... così impediamo ai microbi di fare i gradassi per ricattare le maggioranze. Comunque una bella fetta del "profondo rosso" rimarrebe fuori, e poi sono ca..i di chi se la imbarca.... Ma per farlo dobbiamo prima essere maggioranza e governare, manca poco, devono fare solo la c....ta giusta!così tanto x rendere +presentabili le maggioranze e + civili le opposizioni. staremo tutti molto meglio!

attila ha detto...

@chiara

fai pure :-))) ghghgh

@pierpaolo

Non me le sono mica inventate io quelle cose. Sono depositate presso il tribunale di Caltanissetta e sono parte di un processo. Le dichiarazioni di Cartotto sono rese sotto giuramento e le sue affermazioni non sono state mai smentite, nè da altre fonti nè dagli stessi interessati.
Per quanto poi Berlusconi sia considerato genio negli affari, si tratta di punti di vista. Soprattutto se pensiamo ai sui fumosi (per usare un eufemismo) inizi di carriera e i suoi legami, accertati senza ombra di dubbio e non smentiti da Berlusconi, con vari esponenti mafiosi prima dei Palermitani e poi della cupola Corleonese facente capo a Riina.
La difesa del proprio patrimonio è sicuramente un nobile ideale per entrare in politica, peccato però che non lo abbia mai detto apertamente: si è spacciato prima per innovatore, poi per liberatore, poi per operaio ed infine epr vendicatore anti-comunista. Ma si è sempre scordato di accennare alle tonnellate di debiti in cui versava il gruppo Fininvest prima che divenisse Capo del Governo... Suppongo solo per non tediarci con la storia della sua vita. Sì, immagino sia così.

@pierfido

carina questa! :-)

@fd

Salto commenti sulla parte delirante e ti ricordo solamente che la legge elettorale proporzionale l'avete scritta voi.
C'era un maggioritario a doppio turno con recupero proporzionale che era una bellezza, ma visto che avevate paura di perdere (confermato da Guzzanti qualche giorno fa sul Giornale) avete pensato bene di buttare giù una legge elettorale che è una "porcata".
Questo sì che è responsabilismo!

@pedro

Ma ti senti, perlomeno, italiano?

Anonimo ha detto...

@ Attila

Te la ricordi una canzone di...boh..
"Lasciatemi cantare,
con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare,
sono un..." ...italiano
un padano vero!!!

te saludi!!

Anonimo ha detto...

Padão? No entiendo!

Anonimo ha detto...

@ Shpalman

"El buus de tua sorela" lo intiendi? e "el padano ghe l'ha duur" lo intiendi? e lo intiendi "ciapel in del cuu"?

Anonimo ha detto...

Come rimpiango Radetsky...