06 settembre 2006

En garde!

Continua la disputa a distanza tra George Dabliu Bush, presidente della superpotenza USA sull'orlo di una crisi di nervi, e Mahmoud Ahmadinejad, l'unico essere umano al mondo a soffrire di allergia alle cravatte.
I due vanno avanti già da un bel po', scambiandosi apprezzamenti molto poco graditi dai microfoni delle rispettive emittenti nazionali. -Sei un fascista!- sbraita Bush, stringendo ancora di più gli occhietti piccini. -E tu non sei niente in confronto ad Allah!- gli risponde l'altro, mentre al di sotto della giacchetta di lino cominciano a comparire le prime chiazze di una sudorazione fuori norma. Il presidente dell'Iran ha anche tentato di sfidare il suo acerrimo nemico ad uno scontro televisivo a colpi di interpreti, ma l'altro a rifutato, forse meditando un possibile duello con pistola ai dieci passi, in campo neutro.
In questo delirio di parolacce e gesti poco gentili, si delinea comunque un quadro clinico molto convincente dei due.
George Bush ha tirato fuori dicorsi deliranti sul fascismo islamico e sul terrore che viene da oriente. Insomma è alla frutta. La sua fida Condolcezza Rice ha rincarato la dose paragonando l'Iraq alla guerra di secessione. Il suo speech writer, un ex-fattorino di 26 anni (è vero, non sto scherzando), ha, evidentemente, qualche lacuna in storia non recuperata a settembre.
Dall'altro lato, Ahmadinejad ha cominciato a parlare di adorazioni di Dio e ha invitato il mondo a lasciarsi alle spalle marxismo e liberalismo per darsi all'Islam. Presto comincerà ha vestirsi tutto colorato e a regalare fiori ai passanti.
Entrambi, inoltre, meditano di procurar battaglia al più presto. Entrambi, però, dimenticano dei piccolissimi particolari.
George Bush ha perso l'appoggio dell'Europa: mentre prima poteva contare sui governi compiacenti di Spagna e Italia, adesso Zapatero e Prodi non si farebbero trascinare in un nuovo Iraq neppure per 10 rolex ultimo modello. Inoltre dimentica che in Consiglio di Sicurezza siede anche la Cina, con diritto di veto, che sta portando avanti un progetto di gasdotto che dal Mar Caspio, passando per Teheran, arrivi fino al Tibet. Per non parlare poi dell'islamofascismo, che ricorda alla lontana i nazisti rossi di Bossi o il cattocomunismo, tanto di moda in alcune bocche nostrane. Mahmoud Ahmadinejad, invece, pretende di parlare per tutto l'Islam al gran completo, dimenticandosi di essere sciita. Come dovrebbe sapere molto bene, mettere d'accordo sunniti e sciiti è più complicato di far approvare la modifica della facciata del palazzo alla riunione di condominio. Inoltre si scorda spesso che gli appoggi politici del suo paese sono pressochè nulli e, non da ultimo, dimentica che sì, vuole costruire la bomba atomica, ma i suoi scienziati stanno ancora decidendo che carta usare per i progetti. Come se non bastasse paragona una religione, o un movimento di essa, a delle correnti di pensiero laiche che avevano come base teorie di tipo economico e sociale. Niente di più distante.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un grande il presidente iraniano...Bush è la solita M....

Anonimo ha detto...

Gianni e Pinotto?