24 settembre 2006

Seppuku

Voglio raccontarvi una storia.
Nell'anno 1600 dopo Cristo si svolse, nel lontanissimo Giappone, la battaglia di Sekigahara. Fu l'ultima grande battaglia dell'epoca Sengoku, l'ultima cioè, prima che si istituisse lo Shogunato e il Giappone prosperasse in pace all'interno dei propri confini.
Non è importante ricordare chi combattè quello scontro, nè conoscere i nomi di chi vinse o perse. Vi basti sapere che fu una battaglia estremamente cruenta: moltissimi Samurai rimasero uccisi sul campo e molti altri morirono in seguito alle ferite riportate. Tantissimi persero la vita a causa di esecuzioni e vendette trasversali.
I Generali e i Nobili che non erano periti in combattimento avevano, invece, a quel tempo, la possibilità di lavare l'onta della sconfitta mettendo in pratica l'antichissima tradizione Shintoista del Seppuku, il suicidio rituale. Era un modo che avevano i Samurai per recuperare il proprio onore; per dimostrare, in un ultimo atto di coraggio, che erano degni di appartenere alla più importante casta guerriera dell'antico Giappone.
A quel tempo aveva fatto la sua comparsa, nell'arcipelago nipponico, il Cristianesimo, grazie all'opera di proselitismo della Compagnia del Gesù, giunta dall'Europa con i primi mercanti portoghesi all'inizio del '500. Vi è da dire che la religione cristiana non ebbe mai un gran successo nell'Impero, anche perchè la tradizione Shintoista locale si era legata indissolubilmente al culto del Buddha e ciò impedì la divulgazione del Vangelo. Tuttavia alcune conversioni vi furono, anche eccellenti, e tra questi vi furono anche molti che combatterono la battaglia di Sekigahara.
A questo punto nacque un grosso problema. Una volta finita la battaglia, i Generali convertiti al Cristianesimo si rifiutarono di mettere in atto il Seppuku: la loro vita apparteneva a Dio, e solo questi poteva decidere quando dovesse avere termine.
I Samurai tradizionalisti che avevano vinto la battaglia, e che si aspettavano un gesto d'onore da parte degli sconfitti, non sapevano come comportarsi. Che fare? Possibile che non volessero onorare se stessi e i propri avversari sacrificando la propria vita com'era tradizione? Sembrava proprio di sì.
Alla fine la questione venne risolta.
I vincitori tagliarono la testa agli sconfitti, e con ciò si ottenne un duplice vantaggio: i cristiani sconfitti non sarebbero morti suicidi e avrebbero potuto ricevere degna sepoltura; i Samurai tradizionalisti non dovettero a loro volta subire l'onta di non aver ricevuto gli onori del Seppuku.

Il dibattito politico sull'eutanasia, condotto in questi giorni dai nostri parlamentari, mi ha riportato alla mente la battaglia di Sekigahara. Una disputa d'onore. Da un lato, coloro che si dicono Cattolici e che a causa del loro credo non concepiscono l'idea che qualcuno possa voler morire di sua propria volontà, anche se ridotto ad un vegetale capace di comunicare solo tramite un computer. Dall'altro lato, coloro che si ergono a difesa del diritto di tutti di decidere come e dove morire, più per una presa di posizione che per altro. Chi ha ragione, chi ha torto?
Il problema è che qui non si tratta di capire se sia giusto o meno permettere l'eutanasia. Si tratta di capire chi sono le persone che la desiderano e perchè. Nessun uomo politico si è posto questa domanda. Tutti si chiedono da che parte stia il bene o il male, ma nessuno si interessa delle persone, di coloro che soffrono nei loro letti attaccati a delle macchine, che comunicano con gli sguardi, che vedono solo un soffitto bianco dalla mattina alla sera perchè non possono più muoversi.
L'unica cosa giusta, vera, è che queste persone devono essere tutelate giuridicamente, in un modo o nell'altro. Gli si deve dare una certezza, che sia il semplice testamento biologico o la possibilità completa di decidere giorno e ora della propria dipartita.
I nostri politici mi ricordano tanti Samurai: che discutono sul modo giusto o sbagliato di andare al creatore. Con l'unica differenza che i Samurai decidevano per il loro onore e per se stessi. Questi tizi pretendono di decidere per noi senza neppure interpellarci.

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel post, anch'io ne parlo oggi sul mio blog.
E' un problema di libertà, di diritti civili.
Uno Stato dovrebbe avere il coraggio di darsi una legge che regolamenta l'eutanasia, o si o no. Ricordiamoci che quella clandestina esiste ed è sempre esistita.
Il testamento biologico sà un poco di vigliaccheria da parte dei politici. Lascio al cittadino l'onere di decidere preventivamente sul da farsi e lo costringo a domandarsi cosa potrebbe esserne della sua vita e della sua morte. Alla Pilato: Cristo o Barabba? Decidete voi, io me ne lavo le mani.

ciao!

attila ha detto...

@lameduck

sono d'accordo, anche secondo me il testamento biologico è solo una "mezza" soluzione. Un po' come lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia...

Anonimo ha detto...

Il problema dei malati terminali in grave sofferenza e senza speranza di guarigione, certamente è un grosso nodo da sciogliere, anche se parlare di eutanasia è un azzardo, crea confusione e scontri con il rischio di non approdare poi a nulla.
L'eutanasia inoltre si è soggetta facilmente ad abusi ed utilizzi illeciti se non comodo. Insomma, per qualcuno potrebbe essere un "sistema pulito" per disfarsi dell'anziano parente infermo, magari dopo che ha già stilato il testamento...

Il testamento biologico, giusridicamente riconosciuto, non mi pare sia una scelta vigliacca. nè visto umanamente, socialmente ed eticamente. Potrebbbe mettere d'accordo un pò tutti e andare oltre l'intollerabile stallo attuale. Forse come soluzione non soddisfa il laicismo estremo, che vorrebbe inserire tra i diritti civili anche quello di definire la data di morte, ma il testamento biolgico sarebbe sempre meglio di niente, perchè consente alla persona di definire le SUE ultime volontà che poi dovranno esssere applicate alla lettera. Nessuno quindi potrà staccare la spina a un anziano malato senza che un documento stilato a norma di legge certifichi che può essere fatto!!

Per quanto mi riguarda, nonostante la mia appartenenza cristiana, che sia riconosciuto o meno, il mio testamento biologico è stato già approntato e consegnato al mio avvocato, sperando che, se dovessi trovarmi nella condizione, non si attenda un minuto di troppo a staccare la spina, sollevandoni da inutili sofferenze e non gravando più su nessuno che alla fine finisca per desiderare che crepi al più presto.

Anonimo ha detto...

@ pierpaolo

guarda che la legge di eutanasia che ti da la possibilità di scegliere = testamento biologico.

Con l'eutanasia è il "sistema politico" che regola la durata della vita della gente e decide quando devi morire, non tu!!!!

Roba che in Italia ti fanno l'eutanasia perchè non ci sono posti letto all'ospedale!!!!!....
e anche perchè sei ricoverato da troppo tempo e tiri troppo su le spese sanitarie....altro che mezze misure, quelli son buoni che ci fanno fuori tutti!!!...

TESTAMENTO BIOLOGICO = SI

EUTANASIA = MAIIIIII!!!!!!!!!!!!!!

voglio viverla tutta la mia vitaaaaa!!!!!!......................... ml

Anonimo ha detto...

@ Pedro

Il discorso mi pare che sia iniziato dopo l'invito di Napolitano a riaprire il dibattito sull'eutanasia dopo l'appello di Piergiorgio Welby, ed è assurdo pensare si possa scantonare nella direzione che pare hai indicato.
Sarebbe quantomeno ignobile, indegno di un paese civile, di una democrazia...
Non si può approfittare di un problema di carattere etico e sociale fortemente sentito per fare altre discriminazioni!!!...

Anonimo ha detto...

@pierpaolo

Ignobile un ca...vallo!!!!
lascia che faccino la legge e poi vedi.... Se ti ricoveri all'ospedale per un giradito, per prima cosa guardano se hai la tessera giusta, e se non ce l'hai..... subito ti fanno aggravare e poi ti fanno l'eutanasia... basta fare una legge giusta che riporta tutto preciso e viaaa!!!!...... ecco perchè el vulpun de attila dice che il testamento biologico è una... mezza misura!!!!!!

Anonimo ha detto...

E quello che mi ruga di più è che quelli che stanno con l'opposizione c'è una marea di gente cattolici che magari alla fine ci sta anche bene!!!!!!.........

Anonimo ha detto...

la vera questione on è eutanasia si o no, ma dare la possibilità alle persone di poter decidere della propria vita

Anonimo ha detto...

Senti bene Pedro!!...
stai ben certo non sarò mai d'accordo che si crei uno strumento per effettuare delle decimazioni degli oppositori alla Lenin o alla Stalin, o meglio una strage cambogiana. Siamo in Italia, paese civile, democratico, occidentale e quello che dici non sarà mai possibile, a meno che veramente non si voglia fare dell'Italia un nuovo Irak....

Sono d'accordo con il testamento biologico perchè lo considero una scelta di civiltà che ho già preliminarmente cercato di mettere in pratica.
Ci sono passato di persona e so bene che cosa significa!!!!!!!!

Ma per il resto non c'è proprio spazio per le tue .... fantasie!!!
anche se ora c'è un demente irresponsabile al governo, non si potrebbe mai arrivare a tanto e tutte le forze moderate e i cattolici di certo non staranno a guardare....

Anonimo ha detto...

volete farvi l'eutanasia????
accomodatevi pure!!!!...........

In PADANIA eutanasia non passerà!!!!!!!!!!!!!

voi fate quel che vi pare che noi ce ne stiamo da soliiiii!!!!.........................

Anonimo ha detto...

@pedro

Ahhhh ma sei padano! E io che pensavo fossero le radiazioni dello schermo...

Anonimo ha detto...

L'eutanasia "è e resta un percorso di morte". La Chiesa "è sempre e solo per la vita" e quindi contro ogni ipotesi di dolce morte sia attiva che passiva comunque provocata.
Unica possibile eccezione è il testamento biologico inteso come un NO all'accanimento terapeutico.
Il pensiero cattolico, preponderante nel paese, impedirà con ogni mezzo che il fondamentalismo laicista riesca a legalizzare in Italia la vergognosa perversione dell'"omicidio di stato".

Anonimo ha detto...

Son padano e son felice,
son padano e me ne vanto,
dentro al mondo non v’è nulla
che sia pari a questo incanto,
fresche acque e verdi valli
dove pasciono i cavalli.
Nella bruma del mattin
Vadi in bass a ciapà el vin

VIVA LA PADANIA!!!!!!!!!!!!!

NO ALL'EUTANASIA!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

È un problema spinoso..
Da un lato...chi voule avere il diritto di scegliere se è il caso di staccare la spina..e dall'altro chi invece sostiene che la vita è sacra e non si tocca.
Concordo sul fatto che la vita sia sacra, ma nelle condizioni di Welby credo che anche il più osservante dei cristiani dopo un po vorrebbe farla finita.
Per quel che mi riguarda..ogni persona deve essere libera di poter scegliere, se e solo se si trova in condizioni disperate di scegliere se sia il caso di farla finita.

@pedro
Che ti piaccia o no..ancora fate parte dell'Italia..e le regole sono uguali per tutti.
Salutami la padania..

Manuele

Anonimo ha detto...

Queste persone come l'uomo che ha scritto a Napolitano, vivono (se così sipuò dire) perchè sono attaccati a delle macchine, respirano perchè c'è una macchina apposta per farli respirare, si nutrono perchè c'è una macchina apposta che li nutre...se queste macchine non ci fossero la loro vita sarebbe naturalmente (intendo in modo naturale, biologicamente) giunta al termine. Essi sono forzati a rimanere in vita, non so se riesco a spiegarmi: non è la natura che continua a frli vivere, sono delle macchine! Ora, io capisco tenere attaccata ad una macchina una persona il più a lungo possibile nel tentativo di curarla, ma quando ogni cura è stata provata, quando ormai ogni tentativo è fallito, perchè non lasciare che LA NATURA faccia il suo corso? Che senso ha tentare di prolungarla ad oltranza, quando l'alternatia di vita offerta è un soffitto da fissare tutto il giorno?? Personalemte ritengo che ognuno debba poter decidere...ovvio che una legge in proposito dovrebbe premurarsi di tutelare eventuali "abusi", mi sembra il minimo, anche se la prospettiva catastrofica di pedro mi sembra alquanto improbabile...:-)
per pedro
è triste vedere che affronti questo problema enorme a forza di slogan di partito, penso che se ti trovassi nella condizione di dovere assistere a qualche tuo caro in condizioni estreme tratteresti la cosa con un minimo più di pudore.

attila ha detto...

@chiara

condivido pienamente quello che dici.

Vorrei aggiungere a quanto ho detto prima riguardo al testamento biologico.

Il testamento biologico e l'eutanasia non sono l'una l'evoluzione dell'altro. Servirebbero a disciplinare due fattispecie differenti: uno riguarda l'accanimento terapeutico, l'altra la possibilità di poter trovare conforto nel decidere quando porre fine alla propria esistenza. Anche per questo il testamento biologico è solo una "mezza" soluzione.

Bisogna parlare, discutere, dare a queste persone una tutela giuridica, la possibilità di decidere che fare della loro vita.
La loro condizione di vita è un fatto giuridico che deve trasformarsi in atti di legge concreti per la loro tutela.

@pierpaolo

L'eutanasia non vorrà dire decimare la popolazione civile tramite esecuzioni legalizzate.
Significa poter decidere in coscienza e liberamente se porre termine alla propria vita.
Questo non significa suicidio legalizzato. Si possono ipotizzare regole stringenti, in modo che non se ne abusi.
Riguardo ai medici si può permettere l'obiezione di coscienza, in modo che non vi sia la costrizione ad agire. Si potrebbe addirittura introdurre un'obiezione di coscienza "caso per caso", così che anche il medico possa personalmente darsi dei limiti entro cui effettuare l'eutanasia al paziente.
Il cattolico sarà comunque tutelato, poichè nessuno lo costringerà a togliersi la vita.

Perchè queste non possono essere delle basi di discussione da cui partire? Perchè, secondo te, il dibattito sull'eutanasia non deve neppure cominciare?

Anonimo ha detto...

@ Attila

Il dibattito sull'eutanasia non si può affrontare se il discorso già in partenza viene posto con toni perentori e aggressivi che, tolte poche eccezioni, non intendono scendere a compromessi su un argomento importantissimo che tocca profondamente la coscienza di tutto il mondo cattolico.

Nel paese, aldilà dei partiti e degli schieramenti, esiste una forte maggioranza trasversale di cattolici cristiani, che con l'approvazione di una legge sull'eutanasia potrebbero vedere disprezzati principi irrinunciabli della loro fede la quale, senza dilungarmi, è propensa al massimo sforzo dare e mantenere la vita che non invece la morte.

Soltanto se i toni fossero privi di arroganza e ricatti si potrebbe pervenire a un accordo per definire invece il testamento biologico, sul quale molti dei cattolici ed anch'io sono totalmente d'accordo tanto da averlo già stilato e depositato in via preliminare e del tutto informale. In caso di necessità (tocco ferro!!) è sempre meglio che niente, in attesa che venga promulgata una legge ad hoc.

Quanto alle affermazioni che mi attribuisci scrivendo
"L'eutanasia non vorrà dire decimare la popolazione civile tramite esecuzioni legalizzate."
queste idee appartengono a Pedro il padano, che credo abbia voluto insinuare che, se la legge sull'eutanasia sfugge dal controllo dei cattolici e dell'opposizione, potrebbe essere utilizzata in modo molto poco etico a sfavore della minoranza.......
Affermazioni che ho respinto al mittente poichè, anche se inqietanti, non mi appartengono, ma è chiaro che come movimento cattolico siamo fortemente mobilitati a difendere con forza i nostri principi religiosi da ogni aggressione laicistica, pur condividendo la necessità del progresso civile del paese e di una adeguata soluzione dei problemi etici.

attila ha detto...

@pierpaolo

Non ho attribuito a te quell'affermazione, era un modo come un'altro per introdurre il discorso, anche vista la diatriba tra te e pedro il nordista. :-)

Sono d'accordo che molti cattolici possano vedere di cattivo occhio un atto legislativo che legittimi l'eutanasia, ma resta il fatto che non ne sarebbero comunque soggetti diretti!
I destinatari della legge sarebbero i malati; coloro che, in conscienza, non sentono alcun motivo per non farne uso!
Al tg3, questa sera, hanno intervistato un malato (adesso non ricordo il male), costretto nel suo letto, il quale, per comunicare, doveva servirsi della moglie in un complesso gioco di sguardi e movimenti del viso. Quest'uomo ha affermato che, contrariamente a Welby, preferirebbe di gran lunga continuare a vivere, anche in quelle condizioni, invece che morire.
Se ci fosse una legge che permettesse l'eutanasia, quest'uomo non credo si sentirebbe constretto a beneficiarne, o no? Suppongo che porterebbe comunque avanti la sua esistenza, per quanto dolorosa possa essere.

Ecco perchè credo che una legge che garantisca quelle persone che, invece, non riescono a sentirsi vive in certe condizioni a-umane, nelle quali sono costrette, possa essere utile, se non indispensabile.
Il Cattolico che ha il potere di votare in Parlamento e decidere per quelle persone, dovrebbe tenere conto anche di questo...

Il testamento biologico riguarda l'accanimento terapeutico, qui si tratta di tutt'altra faccenda. Ed una legge che regoli il testamento biologico lascerebbe comunque senza tutela la situazione di queste persone.
Non sarebbe una soluzione al problema, sarebbe solo un modo per guadagnare tempo...

Anonimo ha detto...

Chiedere a un cattolico di rinunciare alla difesa della vita, è come chiedere a un musulmano di ammettere che Maometto era un pazzo sanguinario, con una differenza, che il cristiano si limita a negare, il musulmano oltre a negare ti uccide.

Anonimo ha detto...

Oh! Verde mia terra
cinta di bianche vette,
tu mai sarai schiava
delle islamiche sette,
sempre vigile l’occhio,
pronta in arme la mano
questa mai sarà terra
per un musulmano.

Perché amo il mio borgo
baciato dal sole
cosi come volle
rendo grazie al Signore
che mi fece nascere
orgoglioso e Padano
devoto alla Fede
da vero Cristiano.

Pedro, Padano DOC e
Cristiano fino alla morte.

Anonimo ha detto...

Un cristiano che uccide il suo corpo, fa morire anche la sua anima.
Ma a che cosa serve accorciare le sofferenze della vita, quando poi nulla gli rimarrà dopo la morte! Perchè rinunciare a qualche attimo di sofferenza, e non potersi mai più risvegliare nella luce di Dio per l’eternità?

Anonimo ha detto...

Il testamento biologico, è vero riguarda l'accanimento terapeutico, ma oggi non esiste nulla neanche in questa direzione. Niente non sarebbe visto che forse è il problema più sentito soprattutto con l’allungamento della vita, quando sempre più anziani in tarda età, ridotti allo puramente vegetativo, vengono ancora sottoposti a inutili terapie che ne prolungano le sofferenze.
Riguardo l’eutanasia vera e propria, il mondo cattolico è totalmente (e giustamente) chiuso in modo inoppugnabile a difendere il principio cristiano di rifiuto del suicidio, che non può essere oggetto di accordi o di mediazioni politiche.
Penso proprio che i laici, essendo minoranza nel paese, si dovranno accontentare di quanto potranno ottenere, senza pretendere di spaccare il paese su un problema sostenuto solo da essi.

Anonimo ha detto...

L’eutanasia non passerà… A meno chè prodi non si cali ancora una volta le braghe e tradisca la sua parte politica, i moderati di csx!!!!…. Prodi c’è abituato a prostituirsi e pur di salvare il suo posto di presidente del consiglio potrebbe vendersi a bertinotti, che sicuramente lo ricatterebbe….. Tutto dipende da rutelli l’unico cattolico convinto!!!!…. Ma se rutelli lo scarica, si possono prendere due colombe con una spiga…. Non all’eutanasia, e cade finalmente il governicchio del prodino!! Eh!!… Eh!!… Eh!!… Eh!!… Eh!!… Eh!!…

attila ha detto...

@pierpaolo

Non credo che tutti i cattolici siano d'accordo con te... forse è solo un'impressione, ma credo che per l'eutanasia vi sia, per così dire, "spazio di manovra"...

@pedro

grazie per il prezioso contributo alla discussione.
Credi di riuscire ad aggiungere un chè di sensato prima o poi, o preferisci che continuiamo a pensare che hai bevuto?

Anonimo ha detto...

@ Attila

Si!! lo ammetto che qualche goccino me lo sono fatto!!! eh!! eh!! eh!!
Però le cose che avevo da dire te le ho dette anche perchè le pensavo, anche mi esprimo un pò male... e poi vedremo, se son tutte balle...mi credi minga...
se mi eri alticciuc o anca ti....so minga

te saludi!!!.... eh scusem!!!

Anonimo ha detto...

@ pierpaolo
io comprendo e rispetto le convinzioni di voi cattolici, ma secondo me devi pensare che esiste una buona fetta di popolazione che cattolica non è e che non vede nel "suicidio" come lo chiami tu, un peccato mortale che allontana da Dio! A parte che ribadisco quello che ho detto prima, che staccare una persona dalle macchine che lo tengono in vita per forza significa semplicemente, a mio parere, lasciare la natura fare il suo corso...una eventuale legge sull'eutanasia (ripeto, che sia fatta con tutti i crismi in modo da evitare eventuali abusi!) non è un'imposizione dei laici sui cattolici, è semplicemente un mezzo per tutelare chi decide di fare una scelta che riguarda lui e lui soltanto e che non necessariamente è cattolico! Un cattolico o anche una persona che, come diceva Attila, decida di voler continuare a vivere anche attaccato ad una macchina sarebbe comunque libero di farlo. Si tratterebe di regolamentare delle scelte personali e di tutelare chi in materia di morte personale non la pensa come voi, tutto qui, non mi sembra che si possa definire un'imposizione! E' un po' come l'aborto: una donna cattolica è libera di seguire la sua coscienza e il suo credo e di non praticarlo, ma la legge che è DI TUTTI deve tutelare anche chi la pensa in modi diversi!

@ pedro
se non ricordo male dal mio passato di cattolica alcuni dei principi base del cattolicesimo erano "ama il prossimo tuo COME TE STESSO", "porgi l'altra guancia", "perdona", ecc. Mi complimento con te per la tolleranza.